Bandi culturali in Calabria, congelati da quasi due anni i saldi per decine di associazioni vincitrici


L’attesa per i fondi si fa snervante ma gli intoppi amministrativi in Regione continuano a frustrare le aspettative di chi ha organizzato iniziative (e magari anticipato i soldi). Quando la burocrazia diventa un buco nero

Vincere un bando per una associazione è sempre una buona notizia. Soprattutto se si tratta di piccole realtà che si impegnano, spesso tra mille difficoltà, per creare sul territorio qualcosa che possa coinvolgere intere comunità.

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La Regione Calabria pubblica ogni anno numerosi bandi, alcuni dei quali mirati proprio a sostenere iniziative culturali. Si partecipa, si attende la graduatoria, si prende atto della quota spettante, si programma e realizza l’evento e poi… e poi si aspettano i soldi.

Ma tra l’anticipo e il saldo possono passare anche molti mesi, un’infinità di mesi. La Regione Calabria, a quanto pare, non ha potuto contare sul lavoro dei revisori dei conti, quelle figure specializzate nell’analizzare le carte per giudicare se i conteggi siano regolari, (step questo fondamentale per procedere, poi, all’erogazione finale) per mesi. Molti mesi.

Allo stato attuale sono decine le associazioni che attendono ancora un saldo che sembra non arrivare mai. Parliamo di decine di migliaia di euro bloccati perché – per un anno nessuno è riuscito a nominare una commissione in grado di chiudere le procedure di pagamento.

I dirigenti del settore Attività Culturali hanno fatto la loro parte procedendo al controllo della rendicontazione e individuazione del saldo probabile, ma senza il vaglio dei controllori tutto è rimasto congelato a tempo indeterminato. All’attesa, che può diventare snervante, per l’arrivo dei finanziamenti ottenuti, si aggiunge il confronto con la burocrazia. Per le associazioni chiedere informazioni è come entrare in un buco nero: nessuno sa niente e nessuno è in grado di fornire una data precisa per la chiusura delle pratiche.

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Gli interventi devono essere sottoposti a rigidi controlli che, in base al Sistema di Gestione e Controllo vigente in Regione anche sui fondi Psc, devono dare loro esito, positivo o negativo che sia.

La commissione, che doveva essere costituita a tempo debito e costituitasi a ottobre 2024, ancora non ha sciolto le riserve e tra qualche mese saranno trascorsi due anni esatti dalle iniziative messe in campo dalle associazioni che hanno anticipato i soldi per le iniziative. Intanto, ad appuntamenti conclusi e denari anticipati, l’ultimo passaggio continua a non materializzarsi. Perché? È un mistero che soltanto la burocrazia può svelare.



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