Il Sud in corsa per la rivoluzione spaziale italiana


La Space Factory pugliese darà vita al primo satellite dotato di piattaforma a propulsione elettrica PLATiNO-1. Sarà equipaggiato con un radar ad apertura sintetica in banda X

Il nuovo stabilimento realizzato da Sitael – società pugliese del gruppo Angel, specializzata in tecnologie spaziali – è il frutto di un investimento complessivo che supera i 40 milioni di euro,  co-finanziato da Asi con fondi del Pnrr, dal Mimit e dalla Regione Puglia. Lo stabilimento pugliese è un esempio di tecnologia sostenibile e integrata, dotato di una camera pulita di oltre 1.000 metri quadri e di un avanzato centro di qualifica spaziale  per testare le prestazioni dei satelliti in condizioni ambientali simulate. Un impianto a “km zero” che permette di concentrare l’intero processo produttivo in un unico luogo, riducendo la frammentazione e favorendo il controllo qualità.

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

La visione strategica del governo

“Vi è una visione strategica del governo italiano di scommettere sulla space economy sia investendo risorse significative dell’agenzia spaziale europea” che “nei progetti nazionali per aumentare di 7,2 miliardi di euro, che sono risorse disponibili per il settore in progetti nazionali, europei, finanziati in parte anche del Pnrr fino al 2026”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto all’inaugurazione. “Lo vogliamo fare innanzitutto insieme ai nostri partner europei in una logica occidentale ben chiara dell’indirizzo di questo governo”.

Tecnologia a chilometro zero: l’hub di Mola di Bari

Un’inaugurazione della sede di Mola di Bari segna un passo decisivo per la space economy italiana, con il Mezzogiorno che si conferma humus fertile per l’innovazione industriale ad alta tecnologia. “Questa fabbrica, situata in questo territorio, sfata il luogo comune che vede il Sud come una ‘cenerentola industriale’ – ha commentato Teodoro Valente, presidente dell’Asi – Qui si fa impresa, soprattutto in un settore avanzato come quello spaziale”. E inserendo l’iniziativa nel contesto più globale ha aggiunto: “Siamo di fronte a settimane cruciali per il settore: la Space Factory è un risultato tangibile delle misure del Pnrr, un investimento strategico del governo che proietta l’Italia tra i protagonisti della nuova corsa allo spazio”.

PLATiNO-1 sarà a propulsione elettrica

La Space Factory pugliese darà vita a breve al primo satellite dotato di piattaforma a propulsione elettrica, PLATiNO-1. Interamente progettato e sviluppato da Sitael per conto dell’Asi, in collaborazione con Leonardo, Thales Alenia Space Italia e Airbus Italia, questo nuovo satellite sarà equipaggiato con un radar ad apertura sintetica in banda X. PLATiNO-1 è progettato per missioni di osservazione della Terra e telecomunicazioni. “PLATiNO-1, in uscita questa settimana, è la dimostrazione concreta che anche imprese interamente private possono raggiungere risultati di eccellenza  – ha dichiarato Chiara Pertosa, Ad di Sitael – quando si lavora in sinergia con le agenzie nazionali ed europee”. Il progetto rappresenta un importante traguardo tecnologico, ma anche il simbolo di una nuova stagione per l’industria spaziale italiana, che conferma la sua competività a livello globale.

Sette nuovi satelliti in produzione

Oltre a PLATiNO-1, sono sette i minisatelliti attualmente in produzione a Mola di Bari. Si tratta di PLATiNO-2 MAIA, missione congiunta Asi–Nasa/Jpl per il monitoraggio globale della qualità dell’aria. Cinque satelliti della costellazione Iride, dotati di payload iperspettrale sviluppato da Leonardo e destinati a fornire immagini multispettrali ad alta risoluzione per finalità ambientali e di sicurezza. EAGLE-1, satellite dell’Esa dedicato alle comunicazioni quantistiche, uno dei settori più promettenti dell’aerospazio contemporaneo.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Il valore strategico del partenariato pubblico-privato

L’intero progetto “Space Factory 4.0” è stato pensato come un modello evoluto di Partenariato Pubblico-Privato (Ppp), con ASI che copre circa il 49% dei costi attraverso il PNRR, mentre il restante 51% è finanziato dai partner industriali. Entro 30 mesi dalla firma dei contratti, chiusi già nel 2023, tutte le strutture previste sul territorio italiano saranno operative, e alcune abbiamo visto che già lo sono. 
La Space Factory rappresenta uno strumento di crescita tecnologica per i territori in cui insistono gli stabilimenti: grazie a un meccanismo voluto da Asi, una parte delle infrastrutture sarà messa a disposizione anche di piccole e medie imprese, a costi calmierati, favorendo il processo di trasferimento tecnologico e la democratizzazione dell’accesso allo Spazio.

Il Logo Ufficiale di Space Factory

Realizzato da Asi e presentato il 21 marzo 2025, il logo ufficiale del progetto sintetizza questa visione di sistema: un satellite al centro e cinque stelle che rappresentano i poli produttivi italiani. È il simbolo dell’ambizione nazionale di diventare un hub internazionale per la produzione di satelliti di nuova generazione. 

Una Factory tutta italiana

La Space Factory vede coinvolti Thales Alenia Space – che conta di inaugurare il suo hub presso il Tecnopolo Tiburtino già dopo l’estate 2025 – Argotec che ha inaugurato già ad ottobre 2025 il suo SpacePark a San Mauro Torinese, con l’obiettivo di produrre un satellite a settimana, in un edificio del 1981 progettato dall’architetto Oscar Niemeyer e che, per 20 anni, era rimasto inutilizzato. Anche Cesi e Cira, con sedi operative tra Roma, Torino, Pisa, Milano e Caserta, rientrano nel progetto Space Factory, il cui obiettivo è quello di incrementare la capacità produttiva della filiera nazionale dei piccoli satelliti ottimizzando tempi, costi e sinergie.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Carta di credito con fido

Procedura celere