«La ’Ndrangheta ha saputo rispondere alla domanda di evasione delle imprese»


«La ‘Ndrangheta ha saputo rispondere a una domanda che nel territorio è storicamente radicata, ed è la domanda di evasione: è compenetrata al tessuto economico lombardo perché ha iniziato a fornire risposta alla domanda di evasione del territorio»: Pasquale Addesso, Pubblico ministero della Dda di Milano, ha parlato molto chiaro, l’altra sera, nell’ambito della rassegna “Stili di vita” promossa da Libera Lecco e Avviso Pubblico a Civate in Villa Canali.

«Il volto violento della vecchia criminalità organizzata – ha ricordato – era immediatamente percepibile; oggigiorno, non ha rinunciato alla sua riserva di violenza, ma si è atteggiata nei rapporti economici. Nella dinamica tradizionale, tra l’estorsore e l’estorto era facile distinguere il buono e il cattivo; ma quando tra questi due soggetti si instaura una relazione economica, ciò avviene in un rapporto contrattuale con chi tende a gestire la presenza mafiosa come un costo aziendale, per esempio alla voce “protezione”. Quello che sembra un fenomeno lontano, da noi corre il rischio di diventare quindi qualcosa di estremamente vicino. La modalità, poi, del sistema monopolistico (al di là delle diverse attività economiche: dall’edilizia al riciclaggio) con la quale si articola e quindi si inserisce all’interno del processo economico, è sempre tramite un nucleo familiare: il legame è familiare».

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Tra i casi sollevati dalla moderatrice, Sara Ardagna, è stato citato quello del Circolo Arci Farfallino di Lecco, ma secondo Addesso «i bar sono proprio i luoghi dove avvengono gli incontri. Il creare relazioni richiede un luogo di incontro per le frequentazioni, nelle quali possa rientrare il professionista, l’amministratore, e nel contempo c’è lo spaccio della droga».

Per Adesso «il core business delle attività resta il traffico di stupefacenti, che porta a un accumulo di ricchezza e a porsi come soggetto economico sul territorio con la possibilità di contare su disponibilità per le quali non si deve fare ricorso all’indebitamento, infatti la ’Ndrangheta ha un problema solo: il reimpiego. È evidente che questi soggetti operano in un regime fuori concorrenza rispetto all’operatore economico che deve invece sostenere il costo della legalità. Questo è il fenomeno macroeconomico, oltre a essere è un fenomeno che inquina il tessuto sociale, con questi soggetti proprio all’interno di luoghi, come il Circolo Arci, che dovrebbero essere di cultura, di diffusione delle idee, in una società dove c’è un individualismo esasperato».

Ha concluso Addesso: «Il sentimento di giustizia non è la legalità: il sentimento di giustizia è quel sentimento che fa ribollire dentro, quando si è di fronte a qualcosa percepito come non giusto. La risposta a un fenomeno silente come la criminalità organizzata passa perciò attraverso una cittadinanza critica, cioè uomini che si pongono delle domande a cui cercano le risposte».

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