Assicurazione anti Calamità, ok alla Proroga diversificata per l’Obbligo di Polizza – PLTV.it


di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Alla fine il rinvio c’è stato, e che rinvio: il termine ultimo per assicurarsi contro i danni catastrofali – per le imprese che, presumibilmente, non vogliono rinunciare a futuri sussidi pubblici di qualunque tipo (non v’è certezza assoluta su questo punto) – è stato ufficialmente posticipato al primo ottobre 2025 per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese; mentre resta fermo al prossimo primo aprile per le grandi, d’altronde già quasi tutte assicurate.
Per loro, però, le sanzioni non scatteranno da subito: per altri 3 mesi, infatti, non si terrà conto dell’eventuale inadempimento nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Nelle ultime ore il pressing delle associazioni di categoria, per prorogare la scadenza, era diventato asfissiante: così, per dirimere la questione, è intervenuto direttamente il governo – nell’odierno Consiglio dei ministri – nonostante la proroga dell’obbligo cat cat, già bocciata in commissione Attività produttive alla Camera, non fosse all’ordine del giorno.
Sette mesi, come richiesto dall’emendamento FdI al decreto Bollette, sembravano tanti per consentire alla platea di imprenditori di ogni settore – dalla ditta tessile al B&B, dagli stabilimenti turistici ai cantieri (tranne il comparto agricolo) – di informarsi bene su disposizioni di legge, in parte note da oltre un anno, e chiarire con le autorità criteri e paletti dei contratti da firmare, ma l’esecutivo ha voluto essere generoso con le realtà più fragili e numerose.

Sono diverse le criticità elencate dal PLTV.it in questi giorni, a cui si aggiunge la mancata attivazione del previsto portale Ivass di comparazione prodotti, che da un punto di vista logico avrebbe dovuto entrare in funzione ben prima del 31 marzo e di cui invece non c’è ancora traccia sul sito della vigilanza.
Riccardo Zucconi, il deputato che ha scatenato la corsa contro il tempo per il rinvio, è preoccupato non solo per le attività situate in zone svantaggiate ma anche per quelle “migliaia che non sono effettivamente esposte” a rischio sismico e idrogeologico – e magari lo sono ad altri eventi climatici non obbligatori da coprire, come bombe d’acqua e mareggiate – che risulterebbero quindi penalizzate da questa norma: la situazione estremamente frastagliata del comparto, lungo tutta la penisola, è tra le prime difficoltà da affrontare per evitare disparità di trattamenti nei prezzi.

Considerando le ingenti entrate generate da queste polizze anche per lo Stato – dice Zucconi – sarebbe stato opportuno prevedere inoltre una riduzione dell’aliquota fiscale per le zone ad alto rischio, attualmente fissata a livelli molto elevati, il 22% circa, in modo da incentivarne l’attivazione là dove è più necessaria“.
Dovrebbe spiegarlo alla sua maggioranza, tuttavia questo periodo in più dovrebbe bastare a convincere gli scettici, mettendo in campo appunto delle sostanziose agevolazioni finanziarie per i sottoscrittori: quelle che, in teoria, si vedrebbero tolte per sempre se si rifiutassero di aderire. La prima riunione – tra Ivass, Ania, Unipol, Sace e le organizzazioni – è in programma proprio lunedì 31 marzo, l’ormai ex giorno dell’obbligo. Per il settore ittico la data rimane fissata al 31 dicembre.

Assicurazione catastrofale Obbligatoria: il testo del Decreto, cosa C’è e cosa Manca

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