Peste suina, Mammi: “Reggio finora salva”


Dopo Piacenza, Parma e Modena, giovedì 21 marzo l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi ha incontrato, nella sala del Consiglio provinciale di Reggio, gli operatori del settore suinicolo interessati dalle problematiche relative al virus della peste suina africana (Psa), per fare il punto sulla gestione dell’emergenza. All’incontro erano presenti anche il commissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini, il prefetto di Reggio Maria Rita Cocciufa, il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni e i rappresentanti degli enti locali, dei consorzi e delle associazioni agricole e della trasformazione.

“Stiamo realizzando questi incontri anche in province come Reggio, che ad oggi non sono interessate, per giocare d’anticipo sulla diffusione del virus, monitorando gli interventi messi in atto, consapevoli che la peste suina africana resta un’emergenza nazionale che necessita di una strategia omogenea nel Paese per puntare alla sua completa eradicazione”, ha sottolineato l’assessore Mammi.

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“Stiamo parlando di centinaia di aziende che potrebbero essere colpite, e migliaia di posti di lavoro: per questo motivo abbiamo chiesto al governo il massimo impegno per recuperare le quote di mercato internazionale che già sono state perse a causa del virus, e la messa in campo di strumenti di sostegno economico adeguati per le imprese toccate direttamente o indirettamente dalle conseguenze della presenza della patologia sul territorio, in particolare per le produzioni Dop e Igp. L’impegno della Regione è stato massimo fin dal primo ritrovamento di un caso positivo nel nostro Paese, nel gennaio del 2022 in Piemonte, attraverso la costituzione dei gruppi operativi territoriali (Got) anche in quelle zone che non erano interessate dal virus, proprio per contenere la diffusione sui territori inizialmente interessati”.

“Come Regione – ha aggiunto Mammi – continueremo a fare quanto necessario e per quanto tempo è necessario, perché stiamo affrontando una sfida molto complessa che ha tempi lunghi di risoluzione. Giornate come quella di oggi sono essenziali per programmare a livello territoriale le azioni che la Regione e la struttura commissariale stanno portando avanti per ridurre la circolazione del virus. Per riuscire in questo obiettivo è necessaria l’unità e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, un lavoro di squadra che, grazie al contributo dei Got e all’attività di sorveglianza svolta dagli stessi, ha già ottenuto i primi importanti risultati, con la recente esclusione dalla zona di restrizione dei comuni di San Secondo, Traversetolo, Montechiarugolo e di una parte del comune di Parma, che sono tornati completamente privi di limitazioni, con benefici diretti e immediati per le aziende che erano ricomprese in tali aree”.

L’amministrazione regionale finora ha investito 3 milioni di euro per il depopolamento e 11 milioni per il potenziamento delle misure di biosicurezza, sia all’interno che all’esterno degli allevamenti; per preservare, ha concluso Mammi, “il cuore delle produzioni di qualità, anche in questa provincia, che deve essere tutelato e preservato”.

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