Un rinvio di sette mesi dell’obbligo della polizza anti catastrofe in scadenza il 31 marzo. È la proposta contenuta in un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto bollette in commissione Attività produttive della Camera, con la quale la maggioranza starebbe valutando di posticipare al 31 ottobre il termine entro cui le imprese devono sottoscrivere le assicurazioni a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofali.
Un intervento chiesto in diverse occasioni al Governo da Confindustria, Confartigianato e Confesercenti, che adesso sarebbe preso in considerazione.
Le polizze catastrofali
La norma, che prevede l’obbligo per le aziende di stipulare polizze assicurative per tutelarsi in caso di catastrofi, era stata introdotta con la Legge di Bilancio 2024 e sarebbe dovuta entrare in vigore all’inizio del 2025, ma è stata rinviata al 31 marzo con il decreto Milleproroghe.
Le associazioni delle imprese hanno chiesto più volte un’ulteriore proroga del provvedimento, di almeno 90 giorni secondo Confindustria. Per ultima Confesercenti ha sottolineato la necessità di evitare la “corsa contro il tempo, soprattutto per le circa 1,5 milioni di attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto”.
La misura stabilisce il dovere di sottoscrizione di contratti assicurativi per eventi come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni, a copertura di eventuali danni a beni immobili, macchinari o impianti.
Le polizze possono prevedere limiti variabili sulla base del valore assicurato:
- fino 1 milione di euro la copertura arriva fino all’intero importo
- da 1 milione a 30 milioni di euro il limite di indennizzo non può essere inferiore al 70% della somma assicurata
- oltre i 30 milioni di euro o per le grandi imprese il valore dei massimali o il limite di indennizzo è lasciato alla negoziazione delle parti
La polizza catastrofale è diretta a tutte le “immobilizzazioni”, da terreni a fabbricati, fino ad attrezzature commerciali e industriali, delle imprese con sede in Italia e con sede legale all’estero, ma iscritte al Registro delle Imprese e con una stabile organizzazione nel nostro Paese, eccetto le imprese agricole, che possono già contare sul Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici.
La mancata copertura assicurativa non comporta sanzioni, ma farebbe perdere il diritto all’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche.
Il rinvio
Ad oggi soltanto le aziende del settore della pesca e dell’acquacoltura hanno ottenuto un rinvio al 31 dicembre 2025, ma la proposta di Fdi mirerebbe adesso a posticipare l’obbligo anche alle altre tipologie di attività.
L’emendamento, a firma del deputato Riccardo Zucconi, è diretta a “consentire il superamento dell’emergenza energetica senza ulteriori oneri per le imprese”.
L’associazione delle agenzie assicurazione
In attesa della decisione del Governo, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici ha dichiarato di essere pronta, assicurando tramite le parole del presidente Giovanni Liverani che i prezzi scenderanno “in poco tempo”.
“Noi siamo pronti a partire. Per le piccole realtà abbiamo già costituito il pool cat nat, ossia un consorzio tra imprese molto agile. È una soluzione flessibile che si adatta alle esigenze e che permette di accedere a coperture assicurative altrimenti non avvicinabili. A ciò si affiancherà la garanzia Sace”, ha spiegato, sottolineando come l’Italia “un Paese sottoassicurato”.
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