Il futuro invisibile: quando l’innovazione sfugge alle PMI. Ne parla Giuseppe Terzo Lo Parrino, esperto in trasformazione digitale, amministratore dell’azienda Dbway Srls ed autore del libro Mindset della trasformazione digitale.
Lo sviluppo e l’impiego di nuove tecnologie, dell’intelligenza artificiale, della robotica avanzata, l’impiego di innovativi metodi di gestione e comunicazione e lo sfruttamento, in vari modi, della grande quantità di dati disponibili, sembrano inarrestabili. Non passa giorno in cui non siamo informati sui nuovi traguardi raggiunti dalla tecnologia e su quali siano i prossimi obiettivi. Tuttavia, da consulente, ho sempre la sensazione, per non dire certezza, che esista un divario enorme tra questi mirabolanti avanzamenti scientifici e il loro impiego nelle piccole e medie imprese.
Molti imprenditori siciliani, e non solo, guardano a questo avanzamento come ad un fenomeno di costume che non influisce e non influirà nel proseguo della loro attività. Rimangono ciechi agli scenari che questo avanzamento tecnologico pone davanti a loro e questa cecità li porta a prendere decisioni sbagliate o, peggio, all’immobilismo. Così, mentre il mondo attorno a loro avanza velocemente loro rimangono ancorati al passato subendo le nefaste conseguenze. Eppure un imprenditore dovrebbe essere, per sua natura, una figura che accoglie il cambiamento e non rimane a lungo nella sua confort zone. Tenere gli occhi chiusi rende il futuro invisibile e azzera ogni possibilità di evoluzione e riscatto.
I vantaggi della consapevolezza
Ciò che consente ad un imprenditore oggi di superare le proprie crisi è la consapevolezza. Avere chiaro che il mondo attorno a me sta cambiando, anzi è già cambiato, mi consente di effettuare scelte migliori e ridefinire le mie strategie aziendali e commerciali. Avere le giuste informazioni ci consente di rendere tangibile ciò che è legato ad un mondo che spesso di tangibile ha poco, essere consapevoli ci consente di abbattere le catene che ci tengono legati a meccanismi del passato in favore di nuove modalità operative che aprono a soluzioni vantaggiose per la nostra attività.
Clienti che si perdono e svaniscono?
Molti piccoli imprenditori soffrono una riduzione sistematica della propria clientela e di conseguenza soffrono una contrazione degli incassi che innesca, a sua volta, una serie di altre difficoltà. La mancanza di consapevolezza conduce ad un pensiero errato: la crisi porta meno clienti. Ma a ben guardare le persone non hai mai smesso di acquistare beni e servizi, nessuno di noi ha smesso di comprare calzini o di mangiare la pizza o di acquistare tecnologia e qualunque cosa vi venga in mente. Quindi la logica mi porta ad un unico pensiero, le persone non comprano da me, nel mio negozio. E se continuano a comprare ma non comprano nel mio negozio l’unica domanda che possiamo porci è: dove comprano? E poi: perché non comprano da me?
La risposta alla prima domanda la possiamo trovare osservando il comportamento nostro e dei nostri figli, dove compro io, dove comprano loro? Probabilmente la risposta riguarderà uno o più marketplace online. La risposta alla seconda domanda viene da se, se molti comprano online non comprano da me perché io, o meglio il mio negozio, non è online?. Acquisire consapevolezza vuol dire anche riconoscere che internet non è solo uno svago, un luogo intangibile pieno di pericoli. E ’un mercato, una piazza che ha un valore economico altissimo. Nel 2023 solo in Italia e quindi dagli italiani, sono stati spesi online più di 80 miliardi di euro (fonte: Casaleggio Associati) con un incremento medio, dal 2004, del 15% di un anno rispetto all’altro. Denaro che possiamo pensare di intercettare solo se siamo presenti in quel mercato.
Presenza che non si limita all’e-commerce, ma si estende alla somministrazione di servizi e l’adozione di sistemi che avvicinano il cliente digitale all’azienda. Pensiamo alla possibilità di comunicare attraverso una chat diretta, fornendo assistenza immediata e personalizzata, o alla personalizzazione dei servizi offerti, adattandoli alle esigenze specifiche di ogni cliente. Questi strumenti non solo migliorano l’esperienza del cliente, ma creano un legame diretto e duraturo, trasformando semplici visitatori in clienti fedeli.
Il valore inestimabile della consulenza: un investimento che si ripaga da solo
Molti imprenditori considerano la consulenza un costo aggiuntivo, un lusso che non possono permettersi. Tuttavia, questa visione miope impedisce loro di vedere il vero valore di un supporto professionale. Il costo della consulenza, infatti, è ampiamente compensato dai benefici che ne derivano. Un consulente esperto può guidare l’imprenditore attraverso le complessità del mondo digitale, aiutandolo a evitare scelte errate che comporterebbero inutili esborsi di denaro e, peggio ancora, danni irreparabili alla reputazione online.
Parlare con un consulente, inoltre, consente di far emergere costi nascosti, taciuti per evitare di alzare le tariffe, o problemi che potrebbero sorgere in futuro e per i quali è possibile prendere provvedimenti in anticipo.
Investire in qualche ora di consulenza significa acquisire la consapevolezza necessaria per affrontare un percorso di trasformazione digitale in modo strategico e mirato. Significa avere a disposizione una bussola che indica la direzione giusta, evitando di perdersi in un labirinto di tecnologie e strategie inefficaci. In un’epoca in cui la reputazione online è un asset fondamentale, un errore di valutazione può costare caro, se non addirittura la chiusura dell’attività. Affidarsi a un consulente significa proteggere il proprio investimento e garantire un futuro di successo alla propria azienda
Giuseppe Terzo Lo Parrino
Autore del libro Mindset della trasformazione digitale, Falletta editore (To)
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