Microsoft collabora con Inait per simulare ragionamento del cervello


Microsoft ha stretto una collaborazione con la start-up svizzera Inait per sviluppare un innovativo modello di intelligenza artificiale in grado di simulare le capacità di ragionamento del cervello dei mammiferi. Questa tecnologia potrebbe avere un impatto significativo su settori come la finanza e la robotica, aprendo nuove frontiere nell’automazione e nell’analisi predittiva.

L’accordo tra il colosso tecnologico statunitense e la società con sede a Losanna si basa su oltre due decenni di ricerche nel campo delle neuroscienze digitali. L’obiettivo è quello di imitare l’intelligenza biologica per migliorare le prestazioni dei sistemi AI, andando oltre i modelli tradizionali che si basano esclusivamente sull’analisi di dati preesistenti.

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Indice degli argomenti:

Un’intelligenza che apprende dall’esperienza

Richard Frey

Secondo Richard Frey, amministratore delegato di Inait, la società è stata fondata nel 2018 con l’idea che “l’unica forma di intelligenza provata sia quella del cervello”. La missione dell’azienda è sviluppare un’intelligenza artificiale capace di apprendere dall’esperienza diretta, proprio come fanno gli esseri viventi, anziché limitarsi a identificare schemi nei dati.

“Siamo entusiasti di costruire prodotti che insegnano a cervelli digitali di diverse dimensioni e tipologie a risolvere le più grandi sfide delle industrie moderne”, ha affermato Frey.

Applicazioni nei settori finanziario e robotico

Il progetto, annunciato il 18 febbraio 2025, consentirà a Microsoft di offrire ai propri clienti modelli AI potenziati dalla tecnologia di Inait. Nel settore finanziario, questa partnership si concentrerà sullo sviluppo di algoritmi di trading avanzati, strumenti di gestione del rischio e consulenze personalizzate.

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Nel campo della robotica, invece, verranno progettate macchine industriali più flessibili e capaci di adattarsi a contesti complessi e dinamici.

Adir Ron, direttore cloud e AI per start-up e digital native di Microsoft EMEA, ha dichiarato: “Inait sta aprendo la strada a un nuovo paradigma di AI, superando i modelli tradizionali basati sui dati per creare cervelli digitali in grado di vera cognizione”.

Neuroscienze e AI: una convergenza in espansione

L’iniziativa riflette il crescente interesse della comunità scientifica e delle aziende per il potenziale dell’intelligenza artificiale ispirata al cervello umano. Il lavoro di Inait si basa su un progetto finanziato dal governo svizzero e durato 20 anni, conclusosi nel dicembre scorso. L’obiettivo era creare repliche digitali biologicamente accurate degli organi cerebrali per avanzare nella comprensione dell’intelligenza.

Henry Markram

Henry Markram, co-fondatore di Inait e responsabile del progetto svizzero, ha spiegato che la ricerca ha permesso di raccogliere dati sul funzionamento dei cervelli dei mammiferi e sviluppare 18 milioni di linee di codice per la generazione di simulazioni.

“Il nostro lavoro è stato principalmente costruito attorno al cervello del topo, ma il metodo può essere applicato anche ad altre specie, fino agli esseri umani”, ha affermato Markram.

Un’AI più efficiente e meno energivora

I modelli di intelligenza artificiale basati su simulazioni cerebrali potrebbero avere un consumo energetico inferiore rispetto agli attuali sistemi di deep learning e apprendere molto più rapidamente. Una volta implementati presso i clienti, questi sistemi potrebbero continuare a migliorare senza la necessità di essere ricalibrati continuamente.

Tuttavia, il percorso presenta ancora delle sfide, tra cui la complessità e le risorse necessarie per replicare il funzionamento completo del cervello umano. Secondo Markram, tuttavia, molti prodotti aziendali non necessitano di una replica così dettagliata per ottenere risultati significativi.

Simulazioni per la ricerca medica

La tecnologia sviluppata dal progetto svizzero è stata resa disponibile alla comunità scientifica attraverso l’Open Brain Institute, un’organizzazione no-profit fondata da Markram. Questa piattaforma offre strumenti sia gratuiti che in abbonamento per consentire ai ricercatori di creare simulazioni personalizzate del cervello.

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Queste simulazioni potrebbero avere un ruolo cruciale nello studio delle malattie neurologiche, come l’autismo, fornendo nuove prospettive per la diagnosi e il trattamento.

Gli scienziati sperano di approfondire la loro comprensione del cervello attraverso iniziative come la mappatura del connettoma, che traccia i percorsi di comunicazione tra i neuroni. Tuttavia, mentre il connettoma rappresenta una mappa statica del cervello, le simulazioni offrono una visione dinamica dei processi cerebrali in azione.

Anton Arkhipov, ricercatore presso l’Allen Institute, ha spiegato: “Un’analogia utile potrebbe essere quella tra una mappa stradale e una simulazione del traffico: il connettoma mostra le strade, mentre le simulazioni rivelano il movimento reale attraverso la città”.

Grazie a questi progressi, la collaborazione tra Microsoft e Inait potrebbe segnare un punto di svolta nel modo in cui l’AI viene concepita e applicata nel mondo reale.



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