Nuova assicurazione obbligatoria per le aziende contro le catastrofi naturali. Ma la paura è che sia l’ennesimo balzello


Come previsto dall’ultima legge di Bilancio, entro il 31 marzo le aziende private dovranno sottoscrivere la cosiddetta Cat Nat, polizza specifica a copertura di eventuali danni provocati da calamità naturali. Tutte le imprese con sede legale in Italia o con un’organizzazione stabile sul territorio (aziende agricole escluse) saranno obbligate a firmare una polizza che copra i danni diretti ai beni aziendali (inclusi terreni, fabbricati, impianti e macchinari) causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Le associazioni di categoria aretine fanno il punto.


Da sinistra Alessandra Papini (Confartigianato), Fabio Mascagni (Cna) e Gabriella Iannotta (Confcommercio)

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“Le difficoltà – spiega Fabio Mascagni, presidente di Cna Arezzo – sono in tutto il territorio nazionale, i decreti attuativi sono stati emanati il 27 febbraio, le compagnie assicurative hanno tempo fino al 27 marzo per adeguarsi. Abbiamo contattato il nostro assicuratore il quale ci ha detto di aver bisogno di tempo. Ad esempio per il terremoto ci sono le fasce sismiche che stabiliscono i parametri. Nel Valdarno, che ha una bassa fascia sismica, l’assicurazione ha un costo, nel Mugello un altro. Poi un’azienda può essere a rischio alluvione e un’altra no. Gli immobili di proprietà hanno differenze. Se il locatario non è assicurato si dovrebbe assicurare l’impresa. Adempimenti non semplici. Abbiamo richieste di informazioni sia dalle aziende che dalle compagnie. In Italia siamo circa 4 milioni di imprese, non è facile. Nella Cna sono associate più di 4 mila imprese, anche se parzialmente abbiamo già una copertura. La prima proroga dovrebbe dare tempo alle imprese di valutare polizze e importi. Abbiamo inviato una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri, firmata da Cna e Confartigianato, controfirmata da Confcommercio e Confcooperative, per chiedere la proroga”.

“La preoccupazione – aggiunge Alessandra Papini, segretario generale di Confartigianato Imprese Arezzo – è che sia un ulteriore balzello. Ci sono zone più a rischio, non tutti i territori hanno le stesse caratteristiche, non tutte le aziende sono le stesse. Abbiamo organizzato un webinar per il 24 marzo aperto a tutti per cercare di capire le esigenze. Ci siamo affidati a broker seri che collaborano con noi. Da un lato le aziende sono preoccupate perché le catastrofi e gli allagamenti sono tanti, dall’altro si impone la polizza all’imprenditore ma si dovrebbe risolvere sistemando strade e fiumi”.

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“Tutti insieme abbiamo chiesto la proroga – conclude Gabriella Iannotta, vicedirettore e responsabile marketing di Confcommercio Firenze-Arezzo – viene confermata l’entrata in vigore al 31 marzo. Ci sono vari punti critici. Non sono chiare molte dinamiche. Le imprese hanno bisogno di certezze. Si sentono vittime di un nuovo costoso obbligo. Quello che spaventa è che anche le assicurazioni sono in difficoltà. Le imprese di tutto hanno bisogno meno di incertezze. È vero che non ci sono sanzioni ma non è chiaro se l’azienda potrebbe essere esclusa da eventuali aiuti. Confcommercio ha comunque stipulato una convenzione ad hoc, siamo a disposizione”.



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