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Dall’inviato Adnkronos ANTONIO ATTE.

LONDRA – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prepara a incontrare, in data odierna, il primo ministro britannico Keir Starmer, con l’obiettivo di sollecitare una collaborazione rafforzata tra Washington e l’Unione Europea sulla crisi ucraina. L’iniziativa si inserisce in un quadro politico internazionale che, nelle ultime ore, ha subito forti scossoni a seguito di un acceso confronto alla Casa Bianca fra il presidente statunitense Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky.

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In vista di un vertice europeo ospitato a Lancaster House e dedicato alla sicurezza in Ucraina e in tutto il continente, la premier italiana si è detta pronta a proporre un incontro immediato fra Stati Uniti e partner europei. L’intento dichiarato è di arginare possibili fratture all’interno del blocco occidentale, reputate da Meloni dannose per la stabilità geopolitica e potenzialmente favorevoli a potenze ostili. Alla vigilia degli eventi londinesi, la presidente del Consiglio ha ribadito come una divisione fra alleati risulti «controproducente per chi crede nel valore della libertà».

Tensioni fra Usa e Ucraina: lo scontro alla Casa Bianca

L’episodio che ha acceso i riflettori internazionali si è consumato a Washington: un diverbio diretto tra Trump e Zelensky ha allarmato diverse capitali europee. Il presidente americano ha rivolto dure critiche al suo omologo ucraino, turbando l’equilibrio diplomatico in un conflitto già segnato da tre anni di ostilità sul suolo ucraino. Berlino, Parigi, Madrid e Varsavia hanno immediatamente espresso sostegno alla leadership di Kiev, nel timore che un ulteriore deterioramento dei rapporti con gli Stati Uniti possa compromettere gli sforzi di mediazione in corso.

Meloni, dal canto suo, sembra puntare a una soluzione moderata. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio reputa essenziale scongiurare la frattura fra l’Europa e la sponda oltreoceano. A suo avviso, un’eventuale cesura comporterebbe rischi non solo per la stabilità regionale, ma anche per i principi fondanti dell’Occidente: la libertà e la democrazia.

Summit a Lancaster House: 18 Paesi e i vertici di Nato e Ue

Nel pomeriggio di oggi, i principali leader europei si riuniranno a Lancaster House per un summit incentrato principalmente sui risvolti della guerra fra Russia e Ucraina. L’evento fa seguito a un precedente incontro tenutosi a Parigi lo scorso 17 febbraio e ospiterà 18 capi di governo, oltre ai rappresentanti di NATO e Unione Europea. L’obiettivo dichiarato è definire una strategia comune che, nelle intenzioni di Londra, possa rafforzare la posizione dell’Ucraina e garantire sicurezza all’intera area continentale.

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In apertura del vertice, Meloni avrà un incontro bilaterale con Starmer a Downing Street, previsto alle 11:00 (ora locale). L’argomento centrale del faccia a faccia sarà la crisi ucraina, ma non mancherà spazio per discutere temi connessi, quali la gestione dei flussi migratori e la cooperazione in materia di difesa. I due leader si confronteranno inoltre su settori di possibile convergenza economica, con un occhio di riguardo ai progetti energetici e agli investimenti strategici.

La posizione dell’Italia: nessun intervento Nato, possibile ruolo Onu

Stando a quanto trapela dalle istituzioni italiane, la presidente Meloni è intenzionata a respingere l’idea di un intervento militare diretto in Ucraina da parte dei Paesi membri della NATO. Francia e Regno Unito, guidate rispettivamente da Emmanuel Macron e dallo stesso Starmer, non escluderebbero invece uno scenario che coinvolga truppe europee. In questo contesto, Palazzo Chigi manifesta scetticismo e si dichiara più incline a valutare un’eventuale operazione di peacekeeping sotto l’egida delle Nazioni Unite, qualora si delineasse un accordo internazionale capace di instaurare una tregua solida e condivisa.

Su tali aspetti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha osservato che al momento non esistono i presupposti politici per una missione Onu, essendo tuttora distante la prospettiva di un cessate il fuoco stabile. Resta però sul tavolo l’idea che l’Alleanza Atlantica possa fungere da “cornice” preferenziale per fornire garanzie di sicurezza a Kiev e per immaginare un processo di pace in grado di consolidare risultati duraturi.

L’agenda di Zelensky: incontro con Starmer e appello all’unità

Volodymyr Zelensky, intanto, è sbarcato a Londra ieri per discutere con Starmer delle necessità più urgenti dell’Ucraina. Da quanto filtra dagli ambienti governativi britannici, il premier del Regno Unito ha assicurato che il sostegno a Kiev verrà garantito «fino a quando sarà necessario». Nel corso della giornata, il presidente ucraino dovrebbe anche avere un colloquio con re Carlo III e un gruppo ristretto di delegazioni europee, in un tentativo di rafforzare i rapporti diplomatici e ottenere impegni concreti in termini di aiuti.

Sul fronte dei rapporti con gli Stati Uniti, Zelensky ha lasciato intendere di essere disponibile a firmare un accordo in materia di terre rare, ma ha ribadito che un cessate il fuoco privo di tutele internazionali potrebbe rivelarsi insidioso per il suo Paese. Secondo il segretario generale della NATO, Mark Rutte, la priorità rimane ricomporre le fratture nate dopo l’incontro con Trump, evitando che divergenti visioni strategiche allontanino Washington, Kiev e l’Europa dal raggiungimento di una pace duratura.

Reazioni in Italia: divisioni fra maggioranza e opposizione

L’eco dello scontro Trump-Zelensky si è propagato anche nel contesto italiano, dove il dibattito politico appare sempre più polarizzato. Mentre le forze di opposizione sollecitano un intervento di Meloni in Parlamento per riferire sugli sviluppi della crisi e sul ruolo assunto dal governo, dentro la maggioranza non manca una certa dissonanza di opinioni. Il leader della Lega Matteo Salvini, ad esempio, si schiera apertamente dalla parte della Casa Bianca, convinto che dopo anni di violenze e perdite umane, sia indispensabile trovare una via per la pace.

Di diverso avviso è Antonio Tajani, vicepremier e titolare degli Affari Esteri, il quale ribadisce la necessità di mantenere salda l’alleanza con l’Unione Europea. Tajani ha inoltre annunciato che Forza Italia confermerà la propria adesione a un progetto di un’Europa unita e autorevole nel prossimo congresso del Partito Popolare Europeo previsto a Valencia, sottolineando come la coesione interna rappresenti la base per negoziati efficaci sul piano internazionale.

Contatti diretti fra Meloni e Trump

Nella serata di ieri, prima della partenza per Londra, Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Trump. Secondo quanto divulgato da Palazzo Chigi, il colloquio è stato incentrato sul confronto con Zelensky che la premier italiana si prepara a tenere a margine del summit di Lancaster House. L’obiettivo di tali colloqui resta quello di allineare posizioni ed evitare che l’Ucraina, colpita dal conflitto, venga ulteriormente indebolita da divergenze tra i principali attori occidentali.

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Con lo sguardo rivolto alla riunione londinese, Meloni spera di compattare le posizioni di Washington e Bruxelles, convinta che il sostegno occidentale non possa frammentarsi in un momento tanto cruciale. In questo scenario, l’Italia mira ad assumere un ruolo di mediazione attiva, rinnovando l’appello a un’azione coordinata, capace di rispondere alla crisi ucraina senza intaccare il tessuto di valori e principi condivisi.



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