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Negli anni ’60 la cantante Mina fece realizzare l’elegante chalet: dopo di lei tanti nomi noti dello spettacolo scelsero la montagna senese
E’ in vendita sull’Amiata, ad Abbadia San Salvatore, lo chalet che è stato la dimora della cantante Mina.
“Una casa d’artista, tra charme e comfort.” Così la definisce Licia Morellini, titolare dell’agenzia “Cento case” di Abbadia San Salvatore, a cui è stata affidata la vendita dell’immobile. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più sulla casa.
“Erano gli anni ’60. Mentre nel ventre del Monte Amiata i minatori, nel buio delle gallerie della miniera, estraevano cinabro sotto la guida di ingegneri tedeschi, in superficie prendeva vita un cosmo patinato ed elitario.
A pochi passi da Abbadia San Salvatore, in una faggeta incontaminata tra i 1300 e i 1450 metri di altitudine, si sviluppò un progetto edilizio unico. Destinato a lasciare il segno nella storia della montagna toscana.
Fu la società Macchia Faggeta a cedere i lotti di terreno, resi edificabili per la costruzione di eleganti chalet unifamiliari. Il merito di quell’iniziativa visionaria va al progettista e costruttore Marcello Pizzetti che seppe adattare gli spunti ricevuti dagli ingegneri tedeschi della miniera alle esigenze climatiche della montagna.
Ne nacquero abitazioni dall’architettura tipica montana ma raffinata, capaci di resistere ai rigori invernali senza rinunciare al fascino. Grazie al prestigio del progetto e al passaparola quegli chalet divennero un’oasi per personalità di spicco del mondo dello spettacolo, della politica e della finanza.
La ballerina cubana Alicia Alonso, il regista Paolo Cavallina, il giornalista Mattioli – famoso corrispondente da New York – furono tra gli acquirenti.
Ma il nome che più di tutti ha lasciato il segno è quello di Mina che, nel 1964 commissionò la costruzione di uno chalet destinato a diventare una leggenda locale.
L’arrivo di Mina portò con sé l’attenzione della stampa e la curiosità dei fotografi.
I racconti di Marcello Pizzetti e di Rino Flori (quest’ultimo divenuto, grazie all’amicizia con uno dei proprietari, punto di riferimento di molti altri) dipingono un quadro vivido di quel periodo.
Incontri, pranzi e cene che riunivano nella faggeta le celebrità.
Ed ecco apparire anche Gianni Morandi, protagonista di un episodio rimasto nella memoria: il suo arrivo con una macchina sportiva, rimasta bloccata nella neve sulla strada per la casa di Mina. Episodio che in un primo momento suscitò il nervosismo di Gianni, che ben presto presto però ritrovò il suo sorriso.
Uno degli aneddoti di cui conservo memoria dai racconti di Marcello risale a un pranzo in un ristorante locale, quando Mina e Marcello Pizzetti discussero gli ultimi dettagli della casa.”
I giornalisti, appostati fuori, immortalarono il momento, creando un’attenzione mediatica che imbarazzò il giovane costruttore ma confermò quanto l’Amiata fosse diventata, in quel periodo, un rifugio delle celebrità.
Mina mantenne la proprietà fino al 1970, poi la villa passò di proprietari in proprietari fino agli attuali, una coppia di origini amiatine. Nel 2010 l’hanno ristrutturata mantenendone intatto il carattere originale” prosegue Licia.
La villa si sviluppa su tre livelli per un totale di circa 240 mq. L’ingresso conduce al salotto, dove troneggia un camino in travertino realizzato da uno scalpellino locale, protagonista indiscusso dello spazio. La cucina ha accesso diretto all’esterno, favorendo la connessione con la natura circostante. La zona notte è composta da una camera padronale con terrazzo privato e bagno en suite, una seconda camera matrimoniale, uno studio e un bagno con doccia.
I pavimenti in legno massello inchiodato, con doghe di diverse dimensioni, aggiungono calore e pregio agli ambienti. Al piano seminterrato si trova un locale utilizzato come taverna, con una stufa a legna con forno integrato, ideale per cene conviviali nelle stagioni più fredde.
La villa è stata ristrutturata con un design ispirato al concetto di “quiet luxury”. Uno stile che privilegia la qualità e l’eleganza senza ostentazione, creando ambienti accoglienti dove il comfort e la raffinatezza convivono in perfetto equilibrio.
Il vero lusso non risiede nell’opulenza visibile, ma nella qualità intrinseca dei materiali e nella cura dei dettagli. Ecco quindi la scelta di tessuti pregiati, legni naturali e metalli raffinati per creare spazi che trasmettono un senso di serenità e raffinatezza. La villa è circondata da circa 2000 metri quadrati di terreno privato, con aree attrezzate, angoli relax e percorsi che conducono a tre casette in legno utilizzabili come depositi. Il giardino è attrezzato con barbecue in pietra, tavolo in noce, ombrellone e amache, perfetti per godere del silenzio della faggeta.
La sua storia, legata a una delle voci più iconiche della musica italiana, ne accresce il fascino. Rendendola non solo una dimora di charme, ma un pezzo unico di memoria artistica e culturale. Un rifugio incantato, dove la natura e la storia si intrecciano con l’eleganza.
“Ogni volta che varco la soglia di questa casa è come fare un salto nel tempo. Apro la porta e le parole de “Il cielo in una stanza” sembrano risuonare: “Questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti … “ conclude Licia.
La storia di questa casa è poco conosciuta, ma merita sicuramente di essere ricordata. Perché il Monte Amiata non è solo terra di minatori e di boschi millenari, ma anche luogo di incontri e storie straordinarie.
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