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Math Legacy: la matematica senza ansia è possibile

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  • In Italia, e non solo, buona parte degli studenti non raggiunge le competenze minime in matematica.
  • Una scarsa dimestichezza che rischia di tradursi in un limite in un’epoca dominata da dati e tecnologia.
  • La startup Math Legacy ribalta il paradigma di apprendimento tradizionale per rendere la matematica accessibile a tutti.

Tra le materie più temute dagli studenti, la matematica si trova senza ombra di dubbio sul podio. E i dati lo confermano. Secondo i risultati delle prove Invalsi 2024 – i test standardizzati nazionali che valutano le competenze degli studenti italiani in italiano, matematica e inglese – il 45 per cento degli studenti italiani di terza media non ha raggiunto le competenze minime in matematica. In alcune regioni del sud Italia, come Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, le valutazioni insufficienti hanno riguardato sei studenti su dieci. ​

E non si tratta di un fenomeno isolato. In molte altre parti del mondo, i dati mostrano trend anche più preoccupanti. Negli Stati Uniti, ad esempio, le competenze matematiche tra gli studenti stanno diminuendo. Secondo il National assessment of educational progress, nel 2024 solo il 28 per cento degli studenti di terza media ha raggiunto almeno il livello base in matematica.

Ma le difficoltà con la matematica non si fermano ai banchi di scuola. Il rapporto AlmaLaurea 2023 evidenzia che solo il 23,7 per cento dei laureati italiani proviene da percorsi Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), un dato leggermente inferiore alla media Ocse del 25 per cento. Anche se il divario non è enorme, resta comunque basso rispetto al numero totale di laureati, dimostrando come le carriere Stem continuino a rappresentare una scelta minoritaria.

Questo dato conferma come la matematica influenzi direttamente il percorso accademico, le opportunità lavorative e la capacità di orientarsi in un mondo sempre più dominato dai numeri. In un’epoca in cui tecnologia e dati guidano le nostre vite, il rischio di rimanere esclusi per una mancanza di competenze matematiche è più alto che mai. Ed è qui che entra in gioco Math Legacy, una startup che ha deciso di ribaltare il paradigma dell’apprendimento tradizionale e dimostrare che la matematica può (e deve) essere accessibile.

Math Legacy sfrutta la gamification per rendere l’apprendimento della matematica meno frustrante © Math Legacy courtesy

La scintilla che ha dato il via a Math Legacy

L’idea di Math Legacy nasce dall’esperienza personale di Christian Pulieri, Ceo e co-founder della startup. “Io volevo creare videogiochi, ma dopo il diploma mi sono reso conto di non ricordare quasi nulla di ciò che avevo studiato a scuola. E mi sono chiesto: cosa succederebbe se uscissimo dalle superiori avendo davvero afferrato ciò che abbiamo imparato? Probabilmente, vivremmo in una società migliore”, ci ha raccontato.

L’idea è quella di creare un mondo in cui imparare qualsiasi cosa sia semplice e divertente quanto giocare ai videogiochi.

Christian Pulieri, ceo e co-founder di Math Legacy

Questa riflessione lo ha portato a immergersi nella scienza dell’apprendimento e a scoprire che esistono studi approfonditi su come il cervello acquisisce e trattiene le informazioni, ma che raramente vengono applicati nell’educazione tradizionale. “Abbiamo trecento anni di letteratura scientifica su come si apprende e cinquanta di studi su come si creano esperienze coinvolgenti, come i videogiochi. Mi sono chiesto: ‘Perché nessuno ha mai unito queste due cose?’”.

Nasce così Math Legacy, che sfrutta meccaniche di gioco per rendere la matematica più intuitiva e meno frustrante. “Uno dei grandi problemi della matematica è che è astratta e scarsa di feedback. Se non hai un riscontro immediato, il rischio è che l’errore si trasformi in frustrazione. Noi abbiamo creato un sistema che fornisce un riscontro immediato su ogni passaggio, come se avessi sempre un tutor accanto a te”.

Un nuovo modo di apprendere, un nuovo modo di includere

L’innovazione di Math Legacy non è solo tecnologica, ma anche sociale. Il metodo tradizionale di insegnamento della matematica talvolta può escludere alcuni studenti, imponendo modelli rigidi che non tengono conto delle diverse modalità di apprendimento. Il risultato? Molti studenti perdono fiducia nelle proprie capacità, generando un effetto domino che può limitare le loro opportunità future.

“Se ti perdi un concetto, non riuscirai mai a costruire la torre completa perché ti manca quel mattoncino. Questo porta molti studenti a sviluppare una vera e propria ansia da matematica, con reazioni nel cervello simili a quelle del dolore fisico”, spiega Pulieri, citando una ricerca condotta nel 2012 dalla University of Chicago. L’ansia da matematica è un fenomeno così diffuso da aver portato alla nascita di un termine specifico: “matofobia”, che descrive la paura psicologica verso la matematica e tutto ciò che le orbita attorno. Secondo l’Ocse, ne soffre il 48 per cento dei giovani italiani.

Math Legacy propone un’alternativa: un approccio personalizzato e coinvolgente che permette agli studenti di ricevere feedback immediati, capire gli errori in tempo reale e progredire senza frustrazione. “Abbiamo sviluppato un sistema che trasforma gli esercizi in un’esperienza interattiva: il gioco genera problemi sempre nuovi, fornisce feedback passo dopo passo e, se necessario, suggerisce il passaggio successivo, proprio come un tutor virtuale”.

Dalla scuola al mondo del lavoro: la matematica come leva di equità

Le difficoltà in matematica si riflettono nel mondo del lavoro, dove il digital divide e la mancanza di competenze quantitative diventano barriere invisibili all’accesso a determinate professioni. Secondo la Commissione europea, entro il 2030 ci sarà una carenza di almeno 20 milioni di lavoratori con competenze digitali. E non solo: il divario di genere nelle carriere scientifiche continua a essere significativo, con un numero ancora ridotto di donne che scelgono percorsi Stem.

È qui che la visione di Math Legacy si allarga: rendere la matematica più inclusiva significa anche creare opportunità per tutte le persone, indipendentemente dal background di partenza. “I videogiochi non hanno gender gap: il 51 per cento dei giocatori sono maschi e il 49 per cento femmine. E abbiamo notato che il nostro approccio, anche se non sviluppato in modo specifico, aiuta molto anche gli studenti con Bes (Bisogni educativi speciali) e Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento), perché rende il processo più accessibile e meno frustrante”, spiega Pulieri.

Già nel primo mese, gli studenti migliorano in media del 20 per cento grazie al gioco, che assegna punteggi basati su errori e tempo di esecuzione. Questo li aiuta a sentirsi più sicuri, a trovare più piacere nella matematica e a progredire con un percorso guidato e inclusivo.

Christian Pulieri, ceo e co-founger di Math Legacy

Le aziende stanno iniziando a capirlo. “Molte scuole non hanno il budget per adottare strumenti innovativi come il nostro. Per questo stiamo cercando di creare collaborazioni con le aziende”. L’idea è di creare un match tra scuole e aziende, in cui le seconde possano finanziare l’adozione della piattaforma, ricevendo in cambio report dettagliati sull’impatto del loro investimento.

Un riconoscimento che parla di impatto sociale

L’innovazione di Math Legacy non è passata inosservata. La startup ha ricevuto il premio MySocial impact e il premio speciale LifeGate Way al Myllennium award, un riconoscimento che premia le idee capaci di generare un cambiamento reale sulla comunità. “Stiamo scalando una montagna gigantesca, ma non possiamo farlo da soli. Collaborare con altre realtà, come LifeGate, ci permette di arrivare più lontano e di avere sempre più feedback per migliorare”, afferma Pulieri. Questo riconoscimento ha dato ulteriore slancio alla startup che ora punta all’espansione internazionale. “Negli Stati Uniti abbiamo visto un interesse enorme per Math Legacy, soprattutto tra i docenti stessi. Ci stiamo preparando per entrare nel mercato americano tra il 2025 e il 2026”.

Guardando avanti, l’obiettivo è quello di trasformare Math Legacy in un vero e proprio videogioco educativo. “Abbiamo una roadmap chiara: entro il 2025 vogliamo completare tutti i contenuti per le scuole medie e superiori, e poi renderlo il gioco educativo vero e proprio che abbiamo sempre immaginato”. Un progetto ambizioso che parte da un presupposto semplice: la matematica non deve essere un ostacolo, ma una porta aperta su un futuro di opportunità.

 

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