L’Assemblea legislativa approva una mozione per la Palestina – L’Assemblea informa

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L’Assemblea legislativa ha approvato, con 12 voti favorevoli della maggioranza e cinque non partecipanti al voto della minoranza, la mozione di Fabrizio Ricci (Avs), Cristian Betti (Pd) e Luca Simonetti (M5s) relativa a “Implementazione di iniziative di cooperazione internazionale volte a favorire processi di pace duratura, portare sostegno alla popolazione palestinese e per il riconoscimento dello stato di Palestina”.
    Illustrando l’atto di indirizzo prima del voto Ricci (Avs) ha parlato – secondo quanto riferisce un comunicato della Regione – di “ammirazione ed orgoglio per la presenza della presidente Stefania Proietti oggi a Gerusalemme” ed ha poi spiegato che l’atto mira “sotto forma di intenti e tramite ogni comunicazione istituzionale, a esprimersi in favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, auspicando che si addivenga celermente ad una soluzione che garantisca la piena autodeterminazione del popolo palestinese, il diritto al ritorno per gli esuli, la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli. A promuovere, anche in collaborazione con Ong e enti del terzo settore, iniziative di cooperazione internazionale decentrata, volte a fornire assistenza umanitaria alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi del territorio palestinese. Ad attivarsi presso la presidenza del Consiglio dei ministri affinché vengano espresse, a livello nazionale, posizioni che mirino al raggiungimento di una pace stabile e duratura nelle aree interessate dal conflitto, promuovendone la ricostruzione”.
    “Lo Stato di Palestina – ha detto Ricci – è stato riconosciuto da numerosi Stati europei, tra i quali la Spagna, la Svezia, la Norvegia, lo Stato Vaticano, e dalla risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite del 29 novembre 2012 come ‘Stato osservatore permanente non membro’ presso l’organizzazione. Il Parlamento europeo ha riconosciuto in linea di principio lo Stato di Palestina con la risoluzione 2014/2964 approvata il 17 dicembre 2014. Il 10 aprile 2024 l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione intitolata ‘Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite’ con 143 voti favorevoli, nove contrari e 25 astensioni. La risoluzione stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite in conformità con l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e dovrebbe, pertanto, essere ammesso a far parte dell’Organizzazione come membro a tutti gli effetti. Il 18 aprile 2024 la proposta di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu S/2024/312, necessaria per l’effettiva adesione della Palestina come stato membro, è stata accolta da 12 dei 15 paesi votanti, ma bloccata dall’unico voto contrario degli Stati Uniti”.
    “L’Umbria – ha sottolineato Ricci – ha realizzato numerose iniziative volte al generale miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione palestinese incentivando lo sviluppo locale, tra le quali il progetto di apicoltura ‘Bee the change’, promosso dal Servizio Affari Europei e Relazioni Internazionali della Regione, e il programma ‘Support of the italian language school in Bethlem’, finalizzato alla diffusione della cultura italiana, nonché al rafforzamento delle capacità tecniche, amministrative e gestionali degli Enti Locali palestinesi. La nostra Regione si è già fatta promotrice di iniziative di cooperazione decentrata volte alla costruzione di uno Stato palestinese, come quella realizzata dal progetto ‘Camera arbitrale palestinese’, che ha visto, tra le altre, una proficua collaborazione fra la Regione e Sviluppumbria. Tali esempi di cooperazione decentrata e ‘diplomazia dal basso’ rappresentano modelli virtuosi da incentivare, promuovendo la collaborazione tra enti locali e società civile organizzata.
    L’Umbria è stata tra i principali promotori del progetto ‘Saving children’, assieme ad altre regioni italiane e con il Centro Peres di Tel Aviv, progetto finalizzato ad assicurare cure a bambini palestinesi in difficoltà”.

   Tommaso Bori (Pd) – prosegue il comunicato – ha affermato: “Voterò convintamente questo atto. Credo che si debba lavorare per la pace e per due popoli e due Stati. Mentre ci misuriamo su un tema così alto la nostra presidente è in Palestina. Ricordiamo che l’Umbria è gemellata con Betlemme. Sono orgoglioso del percorso che stiamo facendo. I continui attacchi di una certa stampa verso la Giunta e verso l’assessore Barcaioli sono evidentemente strumentali”. Per Cristian Betti (Pd), “inquietante parlare con gli scranni vuoti della minoranza. Ringrazio il consigliere Ricci – ha detto – per questo atto, che ho firmato con grande convinzione. Non possiamo evitare di prendere posizione, di dire la nostra. Importante che certi temi vengano trattati in questa Aula. La nomina di un assessore con delega alla Pace è stata una scelta giusta, lungimirante e innovativa. Certe illazioni e certe ironie su questo aspetto sono banali e inutili. Tutte le certezze con cui siamo cresciuti si stanno sgretolando. Oggi vengono sdoganati comportamenti e parole che in altri tempi non sarebbero stati tollerati. Si tratta di questioni complesse, come dimostra quanto avvenuto al Parlamento europeo”. Nilo Arcudi (Tp-Uc) ha sottolineato che “le immagini che vengono dal Medio Oriente ci colpiscono profondamente. Nella mozione c’è però una visione parziale di quanto sta accadendo. Se vogliamo fare una riflessione complessiva dobbiamo citare Israele, il 7 ottobre, i 1.200 morti causati dai terroristi di Hamas e i civili rapiti. Il testo dell’atto andrebbe quindi modificato tenendo conto di questi elementi. Israele, non possiamo dimenticarlo, è l’unica grande democrazia del Medio Oriente, anche se da parte sua si sta verificando un eccesso di legittima difesa. Se ragioniamo di ‘due popoli e due Stati’ dobbiamo valutare i diritti e le ragioni di entrambi”. “La presidente Proietti – ha affermato Bianca Maria Tagliaferri (Ud-Pp) – oggi era a Gerusalemme. Il suo pensiero e il mio sono rivolti all’implementazione di processi di pace. C’è la necessità assoluta di una soluzione diplomatica al conflitto, del rifiuto del terrorismo, del ritorno della pace. Auspichiamo la fine delle ostilità e la liberazione degli ostaggi. Fondamentale che si arrivi a due Stati, con uno status speciale per Gerusalemme. L’Umbria, regione vocata alla pace, ha lanciato più volte l’idea di una conferenza di pace da svolgere ad Assisi. Vogliamo procedere seguendo il principio dell’equivicinanza. Non è una situazione facile. Gaza è allo stremo. Anche dall’Umbria si levi un grido di pace. Qualche giorno fa ad Assisi è stata premiata una donna palestinese che ha salvato due bambini ebrei. Una figura diventata iconica. Papa Francesco, con le sue parole, invita tutti noi ad un impegno per la pace”. L’assessore Fabio Barcaioli ha ringraziato “la maggioranza e il consigliere Ricci per aver sottoposto all’Aula questa mozione. Discutere oggi con la presidente in missione in Palestina – ha commentato – è un atto di orgoglio per tutti noi. Le azioni per la pace possono essere reali. Questo dà concretezza all’assessorato alla pace. Il conflitto israelo palestinese non nasce oggi. Nessuno mette più in discussione lo stato di Israele. Non viene riconosciuto invece lo stato palestinese. Anche in Italia. La mozione chiede a questa Aula di chiedere all’Italia di riconoscere lo stato di Palestina come ha fatto l’Onu. Su questo non serve grande approfondimento. La mozione spiega tutti i passaggi ed è chiara nel condannare gli atti terroristici dall’una e dall’altra parte. Oggi è stata staccata la corrente a Gaza, gli aiuti umanitari non entrano più. Non possiamo più essere ipocriti. Spero che l’Assemblea si esprima chiaramente”. “Apprezzo la disponibilità del consigliere Arcudi. Ma nella mozione – ha aggiunto Ricci – è presente un riferimento all’atto terroristico del 7 ottobre. Il senso della mozione è di portare sostegno, solidarietà e cooperazione concreta a chi oggi sta vivendo una tragedia umanitaria, ovvero Gaza. In Italia c’è uno stato che non è riconosciuto. Questa mozione si pone dalla parte dei deboli. Anche l’Umbria nel suo piccolo può dare risposte, come oggi sta dimostrando la presidente Proietti”. “Avrei auspicato che su un atto come questo – ha affermato Eleonora Pace (FdI) – ci potesse essere una convergenza. Avremmo voluto lavorare insieme su questa mozione, ma non è stato possibile. Rimaniamo comunque in Aula e non parteciperemo al voto. Non scappiamo come fatto da altri”.
   

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