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I funzionari iraniani affermano che i colloqui diretti con gli Stati Uniti saranno fuori discussione finché Washington continuerà a “intimidire” la Repubblica islamica e a lanciare minacce di guerra.
Il Ministero degli Esteri cinese ha rivelato il 12 marzo che questa settimana Pechino ospiterà colloqui ad alto livello con Russia e Iran per i negoziati sul programma di energia nucleare della Repubblica islamica.
Il vice ministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu presiederà il vertice tripartito previsto per venerdì. Insieme a lui ci saranno il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov e il vice ministro degli Esteri iraniano Kazem Gharibabadi per “scambiarsi opinioni sulle attività nucleari dell’Iran e sulle questioni di sicurezza regionale”, ha affermato mercoledì la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning.
Meeting dei ministri esteri di Iran Cina e Russia
Un portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano ha affermato che i colloqui a Pechino si concentreranno sugli “sviluppi legati alla questione nucleare e sulla revoca delle sanzioni”.
La notizia del vertice è giunta poche ore prima che il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi confermasse che Anwar Gargash, consigliere diplomatico del presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Bin Zayed (MbZ), aveva consegnato una lettera del presidente degli Stati Uniti Donald Trump indirizzata alla Guida suprema Ali Khamenei.
Trump ha detto la scorsa settimana di aver inviato una lettera esortando Khamenei a impegnarsi nei negoziati per un nuovo accordo nucleare. In risposta, il leader iraniano ha sottolineato che Teheran non si sarebbe lasciata “intimidire” nei negoziati, considerando che Trump ha reimposto sanzioni di “massima pressione” alla Repubblica islamica.
“Il presidente degli Stati Uniti dice, ‘Siamo pronti a negoziare con l’Iran’, e invita l’Iran ai negoziati: questo è un inganno mirato all’opinione pubblica mondiale”, ha detto Khamenei mercoledì. “Ci siamo seduti per anni e abbiamo negoziato. La stessa persona che ha firmato l’accordo completato e finalizzato poi lo ha buttato via dal tavolo e lo ha strappato… Quando sappiamo che non onoreranno i loro impegni, che senso ha negoziare?” ha aggiunto.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha riecheggiato i recenti avvertimenti di Khamenei martedì, dicendo a Trump: “Personalmente non starò con te; fai quello che vuoi”.
“Dobbiamo avere relazioni con il mondo; non vogliamo litigare o combattere con nessuno, ma non ci inchineremo nemmeno in segno di umiliazione davanti a nessuno… Moriremo con dignità, ma non vivremo in disgrazia. Ci siederemo e parleremo se i negoziati saranno condotti rispettosamente e basati su interessi reciproci. Tuttavia, il linguaggio delle minacce e della forza è assolutamente inaccettabile per noi”, ha detto Pezeshkian.
Il prossimo vertice tripartito a Pechino seguirà la riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) tenutasi mercoledì a New York in merito all’espansione delle scorte di uranio arricchito al 60% da parte dell’Iran.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha riferito il mese scorso che l’Iran ha aumentato significativamente le sue scorte di uranio di qualità quasi militare rispetto al precedente rapporto di novembre, di 92,5 chilogrammi (203,9 libbre).
Il vertice seguirà anche l’inizio della settima esercitazione navale annuale della Cintura di sicurezza marittima, condotta dalle marine iraniana, russa e cinese nel Golfo dell’Oman (foto sopra).
Nota: Il messaggio che Cina e Russia inviano agli USA sembra molto chiaro. Gli accordi sul nucleare di Teheran li gestiamo noi e, considerando che l’Iran è parte della nostra alleanza, è implicito che saremo al fianco dell’Iran nel fornire garanzie di sicurezza per qualsiasi evenienza. Lo sviluppo della partnership con Cina e Russia mette l’Iran al sicuro da possibili azioni aggressive del duo Israele USA e la posizione di questo paese nel Golfo Persico, la sua produzione petrolifera, così come l’essere uno dei principali partecipi della Belton Road cinese, rende impossibile provocare l’Iran senza scatenare una guerra mondiale.
Questo messaggio rappresenta un secchio di acqua fredda gettato sulla testa di Netanyahu e dei suoi sodali, animati da una incontenibile volontà di attaccare l’Iran.
Fonte: The Cradle
Traduzione e nota: Luciano Lago
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