Dopo 7 anni finisce il Bonus Verde: opportunità e alternative

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Dopo sette anni di attività, il Bonus Verde è giunto al capolinea. Introdotto nel 2018 per incentivare la cura e la riqualificazione degli spazi verdi privati, l’incentivo fiscale non è stato rinnovato dalla legge di Bilancio 2025 e, quindi, non sarà più disponibile per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio. Tuttavia, chi ha sostenuto spese per interventi negli anni precedenti, può ancora accedere alle detrazioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quando è terminato il Bonus Verde

Il Bonus Verde è scaduto il 31 dicembre 2024, termine ultimo per effettuare lavori che potessero beneficiare della detrazione del 36%. Da quest’anno, le spese sostenute per migliorare gli spazi verdi non potranno più rientrare tra le agevolazioni fiscali. Rimane, però, la possibilità di detrarre le spese effettuate tra il 2020 e il 2024.

Quali interventi rientravano nell’incentivo

Il Bonus Verde, permetteva di detrarre il 36% delle spese sostenute per interventi di sistemazione di aree verdi, fino a un massimo di 5.000 euro per immobile. L’importo detraibile era pari a 1.800 euro suddivisi in dieci rate annuali di pari importo. Tra i lavori inclusi nel bonus, secondo le specifiche fornite dall’Agenzia delle Entrate, rientravano:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private (es. giardini, recinzioni, pertinenze)
  • realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi
  • creazione di coperture a verde e giardini pensili
  • fornitura e messa a dimora di piante e arbusti
  • riqualificazione di tappeti erbosi (ad esclusione di quelli a uso sportivo per fini di lucro)
  • spese di progettazione e manutenzione connesse a questi interventi

Il Bonus si applicava anche alle parti comuni esterne di edifici condominiali, con lo stesso limite di spesa per unità immobiliare. In tal caso, la detrazione spettava ai singoli condomini, in base alla quota a loro imputabile, purché il versamento fosse stato effettuato entro i termini della dichiarazione dei redditi.

Terminato il bonus verde: nessun rinnovo per il 2025 (Getty Images)

Come recuperare le spese pregresse

Per chi ha effettuato lavori tra il 2020 e il 2024, però, c’è ancora la possibilità di beneficiare della detrazione del 36%, rispettando alcune regole fondamentali:

  • pagamenti tracciabili: le spese dovevano essere effettuate tramite bonifico bancario o postale, con causale che specificasse la tipologia di intervento.
  • documentazione completa: è necessario conservare fatture e ricevute dettagliate dei lavori, oltre a una dichiarazione riepilogativa della spesa sostenuta.
  • dichiarazione dei redditi: le spese devono essere riportate nel Modello 730 o nel Modello Redditi PF dell’anno in cui sono state effettuate.

Perché il Bonus verde non è stato rinnovato

Il Bonus Verde è stato escluso dalla legge di Bilancio 2025, sembra per una redistribuzione delle risorse verso altri incentivi fiscali o settori di investimento. Altri bonus casa sono stati confermati, ma per i lavori di riqualificazione del verde non ci sono stati ulteriori finanziamenti.

Cosa si può fare ora

Anche se il Bonus Verde non è più disponibile, è ancora possibile trovare soluzioni alternative per prendersi cura degli spazi verdi risparmiando qualche euro. Alcuni Comuni o Regioni, infatti, potrebbero offrire finanziamenti locali per incentivare la riqualificazione del verde urbano e privato. È utile informarsi presso il proprio Comune per scoprire eventuali bandi o agevolazioni disponibili.

Consigli per risparmiare comunque

Al di là dei sostegni, ci sono comunque azioni che si possono mettere in atto per curare il verde senza rovinarsi. Vediamo quali sono:

  • una buona programmazione e pianificazione degli interventi, per esempio, può ridurre costi e sprechi, magari scegliendo piante a basso mantenimento, o optando per specie resistenti e autoctone che richiedono meno acqua e manutenzione;
  • installare sistemi di irrigazione a goccia, che riducono il consumo di acqua e sono economici sul lungo termine.
  • seguire un calendario regolare per la potatura e la manutenzione, per evitare spese impreviste.
  • riciclare e riutilizzare con il compostaggio domestico, per esempio, trasformando gli scarti alimentari e verdi in fertilizzanti naturali riduce la necessità di acquistare concimi, soprattutto, chimici.
  • raccogliere l’acqua piovana in appositi contenitori, è una soluzione economica ed ecologica per irrigare.
  • sperimentare con il fai-da-te: occuparsi personalmente della manutenzione di attrezzi e impianti di irrigazione riduce notevolmente le spese.
  • proporre iniziative condivise se si vive in condominio, per gestire meglio il verde comune, attraverso la manutenzione collettiva o acquisti di gruppo.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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