UN TAVOLO DI CONFRONTO E COLLABORAZIONE TRA AMBIENTALISTI E UNIVERSITÀ DI PISA. – La Città Ecologica

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Con l’incontro di martedì 11 marzo, si è avviato un Tavolo di confronto tra Università e Associazioni ambientaliste. Alla riunione, cui si è arrivati sulla scia dei “fatti di Coltano”, il taglio a raso di una pineta attuato con modalità discutibili, erano presenti per l’Università la Prorettrice alla sostenibilità prof.ssa Elisa Giuliani, il prorettore all’edilizia prof. Francesco Leccese, il Prof. Angelo Canale Direttore del Centro Avanzi, il prof. Lorenzo Peruzzi direttore dell’Orto botanico e Presidente del Comitato Scientifico del Parco, il prof. Vincenzo Mele, la responsabile dell’Ufficio legale ed altri docenti; per il Comitato Difesa Alberi, tra gli altri Antonio Mori, per La Città Ecologica Pierluigi D’Amico e altre/i, per il Comitato per la Difesa di Coltano Anita Faccendoni e altre, per Italia Nostra Pisa Ugo Macchia e per il WWF e Amici della Terra Alex Del Moro.

In apertura, il prof. Canale ha ripercorso l’attività del Centro Avanzi mettendo in luce lo spirito ambientalista e naturalista con il quale si muove, tra il rispetto delle leggi e quello della natura. Ha ricordato come alcuni abbattimenti siano stati attuati per motivi di sicurezza, mentre i tagli a raso – ha detto – e i diradamenti avevano finalità di manutenzione e rinnovo della pineta.

E’ stato Antonio Mori a buttar sul tavolo molte domande e parecchie precisazioni, basandosi su vari documenti relativi al piano di gestione forestale del 2008, ai carteggi intercorsi con il Parco e la ditta che ha eseguito i lavori disattendendo alcune specifiche del contratto e provocando danni. Ha chiesto Mori se davvero fosse necessario radere al suolo 3 ettari di una pineta di 131 anni, nella quale era già ampiamente presente una abbondante rinnovazione naturale e che nel tempo stava “autodiradandosi” senza bisogno di intervento antropico. E quale è il significato di tagli nominalmente diversi, che, alla fine, hanno fatto un deserto al posto di un’area lussureggiante. Non siamo contrari- ha precisato – alla silvicoltura e ai tagli di rinnovo su superfici non superiori a 1 ettaro (come prescritto in zone zps e zsc), ma a Coltano sono stati commessi errori gravi. Per esempio, la ditta ha fatto passare su un terreno imbibito di pioggia pesanti mezzi cingolati che hanno distrutto sottobosco e rinnovi, e sono stati danneggiati o distrutti alberi che non dovevano essere tagliati, come una farnia, collocata in una zona protetta e non soggetta al taglio

Pierluigi d’Amico ha posto alcune questioni di fondo: come mai non è stato reso pubblico il piano di gestione forestale del 2022, elaborato dal Centro Avanzi, che ha avuto il nulla osta del Parco? E come mai non sono pubbliche le delibere relative alla gestione dei boschi di proprietà di Unipi, comprese spese e introiti? Inoltre, dal momento che l’Università e i suoi scienziati sono interessati alla gestione naturalistica dei terreni, come mai parte delle aree di proprietà dell’Università hanno fini produttivi? E la loro percentuale (il 26% nel piano del 2008 elaborato dal Parco) è aumentata? In queste aree, infatti, si tagliano (e si vendono) gli alberi.

E’ stata Anita Faccendoni a riportare l’attenzione sul territorio di Coltano e i suoi residenti. Come mai – ha detto – nonostante le nostre ripetute segnalazioni la ditta ha continuato a lavorare anche di notte, con le luci delle fotoelettriche sparate nel bosco, e ha evitato di delimitare come dovuto l’area di cantiere, mettendo a rischio i cittadini? Io stessa, ha ripetuto, sono dovuta passare con l’auto sotto quegli enormi mezzi, mentre il trituratore letteralmente sparava pezzi di legno addosso alle auto! Sono del tutto mancati i controlli, tanto che i cittadini hanno chiamato le forze dell’ordine, che hanno interrotto una situazione di reale pericolo e obbligato la ditta a predisporre le necessarie segnalazioni e delimitazioni.

E’ venuta fuori anche l’annosa questione dei rifiuti abbandonati. Una parte di essi è stata triturata insieme alla legna, peggiorando la situazione di un quartiere già in grave sofferenza, che da tempo aspetta telecamere di controllo tante volte promesse e mai arrivate. Dopo gli abbattimenti, abbondano tronchi abbandonati anche nelle fosse (e contrastano il deflusso), pezzi di legno e di ramaglie, rifiuti: la ditta non ha provveduto alla obbligatoria pulizia finale.

Di tematiche più specificamente forestali e botaniche hanno parlato Alex Del Moro (WWF) e Ugo Macchia (Italia Nostra Pisa), grandi conoscitori del parco e delle specie botaniche, con la richiesta di avviare ad evoluzione indefinita due specifiche particelle di pineta ormai mista. E rispondendo a loro, il prof. Peruzzi ha concordato su un ridimensionamento dell’estensione dei boschi a prevalente finalità produttiva.

Alcune risposte sono state date, alcune domande sono rimaste sospese o inevase. La prima promessa è quella di rendere pubblico il piano di gestione forestale, mentre nei prossimi 5 anni si dirigeranno gli sforzi sulle particelle a macchiatico negativo (spessine e perticaie) senza procedere ad altri abbattimenti, anche se rimangono da effettuare nei primi 5 anni 30 ettari di tagli a raso, sui quali vigileremo, nella speranza che le nostre indicazioni sul rispettare pinete ultramature in evoluzione verso la lecceta siano rispettate.

Abbiano poi chiesto di aumentare la superficie con nuovi impianti in arbusteti e/o terreni nudi presenti nelle proprietà di Unipi, come ad esempio l’ampia fascia in prossimità della pista ciclabile, sul lato sud della recinzione del Cisam

Al termine, D’Amico ha posto il tema del consumo di suolo che Unipi attua per realizzare il suo imponente programma di sviluppo edilizio. Unipi ha sicuramente necessità di costruire nuove sedi e nuovi laboratori, ma se davvero vuole essere una università sostenibile, dovrebbe cominciare a rinaturalizzare almeno una parte delle aree cementificate che dismette. Una questione di risorse? Forse. Sicuramente serve una volontà politica e una attenzione cui la prorettrice Giuliani e il prorettore Leccese si sono detti disponibili.

Si chiude la riunione con l’impegno a collaborare sulle questioni ambientali e a rivedersi prossimamente.

Pisa, 12.03.2025

AMICI DELLA TERRA

COMITATO DIFESA ALBERI PISA

COMITATO PER LA DIFESA DI COLTANO (PARCO MSRM)

ITALIA NOSTRA PISA

LA CITTÀ ECOLOGICA (APS)


Il comunicato come pubblicato dalla testata on line CascinaNotizie.it


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