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Donald Trump preannuncia ritorsioni alle contromisure decise dell’Unione europea dopo i dazi americani annunciati ieri. “Ovviamente risponderemo” ha detto il presidente Usa ai giornalisti durante l’incontro con il premier irlandese Michael Martin alla Casa Bianca. “Non ci faremo più maltrattare” ha assicurato, dicendosi certo che saranno gli Stati Uniti ad avere la meglio nel braccio di ferro con l’Unione europea: “Vinceremo noi questa battaglia finanziaria” ha precisato il capo della Casa Bianca.
Le contromisure europee
La Commissione europea aveva lanciato una serie di contromisure per “proteggere” le aziende, i lavoratori e i consumatori del Vecchio Continente dall’impatto delle “ingiustificate restrizioni commerciali” decise dagli Stati Uniti, che oggi hanno imposto dazi fino al 25% sulle importazioni di acciaio, alluminio e di alcuni prodotti contenenti acciaio e alluminio dall’Unione Europea e da altri partner commerciali. Anzitutto, vengono reimposte le misure di contro-bilanciamento sospese del 2018 e del 2020. Il 1° aprile le misure di riequilibrio del 2018 e del 2020 saranno automaticamente ripristinate, una volta scaduta la loro sospensione il 31 marzo. Per la prima volta, queste misure di riequilibrio saranno attuate integralmente: saranno applicati dazi su prodotti che vanno dalle barche al bourbon, fino alle moto americane, come le Harley Davidson.
Le misure aggiuntive dovrebbero entrare in vigore entro metà aprile e riguardano una serie di prodotti industriali e agricoli. I primi includono, tra gli altri, prodotti in acciaio e alluminio, tessuti, pelletteria, elettrodomestici, utensili per la casa, materie plastiche, prodotti in legno. I prodotti agricoli includono, tra gli altri, pollame, manzo, alcuni frutti di mare, noci, uova, latticini, zucchero e verdure.
Von der Leyen: “Ora contromisure su dazi per 26 miliardi di euro, forti ma proporzionate”
“Da questa mattina, gli Stati Uniti applicano una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. Le tariffe sono tasse. Sono dannose per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Queste tariffe interrompono le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l’economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L’Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Ciò corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi” ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal primo aprile e pienamente operative a partire dal 13 aprile. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti alle trattative. Crediamo fermamente che in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune gravare le nostre economie con tariffe. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo. Ho incaricato il Commissario per il commercio Maros Sefcovic di riprendere i suoi colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti” ha aggiunto la presidente della Commissione.
25% su acciaio e alluminio per il Canada
I “dazi del 25 percento su acciaio e alluminio senza eccezioni o esenzioni entreranno in vigore per il Canada e tutti i nostri altri partner commerciali a mezzanotte del 12 marzo”, ha annunciato il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, confermando quanto anticipato dal presidente americano, che non era ancora certo se rivedere l’idea di aumentare i dazi al 50 percento. Annunciato sulla piattaforma social Truth, quest’ultima ulteriore maggiorazione era la sua risposta alla decisione del premier dell’Ontario, Doug Ford, di imporre una tariffa del 25% sull’elettricità esportata negli Stati Uniti. Ottawa annuncerà oggi 29,8 miliardi di dollari canadesi (20,7 miliardi statunitensi) in tariffe maggiorate agli Usa come ritorsione, riporta la Reuters, citando un dirigente canadese. E dopo i dazi su acciaio e alluminio, arriveranno anche quelli sul rame, ha preannunciato il segretario al commercio Larry Lutwick alla Cnn.
Dazi anche sulle automobili. L’obiettivo è l’annessione agli Usa
Trump aveva anche chiesto al Canada di abolire la sua “tariffa antiamericana dal 250% al 390% su vari prodotti lattiero-caseari statunitensi, da tempo considerata scandalosa. A breve dichiarerò un’emergenza nazionale per l’elettricità nell’area minacciata. Questo permetterà agli Stati Uniti di fare rapidamente ciò che deve essere fatto per alleviare questa minaccia abusiva da parte del Canada”. Il presidente aveva poi minacciato Ottawa di aumentare ancora i dazi sulle automobili dal 2 aprile, affermando che la misura potrebbe “chiudere definitivamente” la produzione in Canada.
Il tycoon aveva infine rilanciato l’idea di un’annessione del Canada agli Usa, sostenendo che diventare il “cinquantunesimo Stato” eliminerebbe ogni tariffa e porterebbe benefici fiscali e di sicurezza ai cittadini canadesi: “Il Canada paga molto poco per la sicurezza nazionale, contando sugli Stati Uniti per la protezione militare. Stiamo sovvenzionando il Canada con oltre 200 miliardi di dollari all’anno. Perché??? Questo non può continuare. L’unica cosa sensata è che il Canada diventi il nostro amato Cinquantunesimo Stato. Ciò farebbe sparire completamente tutte le tariffe e tutto il resto”.
Eurofer: dazi Usa, ultimo chiodo sulla bara dell’industria siderurgica
“La politica America First del presidente Trump minaccia di essere l’ultimo chiodo nella bara dell’industria siderurgica europea. Se l’acciaio europeo scompare, lo stesso vale per l’industria automobilistica europea, la sicurezza e la difesa europea, le infrastrutture energetiche, i trasporti e altri. È in gioco la sovranità europea” ha messo in guardia il presidente dell’Associazione europea dell’acciaio (Eurofer), Henrik Adam, dopo l’annuncio dei dazi forfettari del 25%. Eurofer chiede a Bruxelles una “revisione efficace delle misure di salvaguardia dell’acciaio” europeo per “mitigare l’impatto” dei dazi.
Dal Regno Unito nessuna contromisura, idem dal Brasile
Il Regno Unito, dal canto suo, non intende mettere in atto contromisure immediate contro gli Stati Uniti. “Ci stiamo concentrando su un approccio pragmatico e stiamo rapidamente negoziando un accordo economico più ampio con gli Stati Uniti per eliminare i dazi doganali aggiuntivi” ha dichiarato in un comunicato il segretario di Stato britannico per il Commercio, Jonathan Reynolds, definendo “deludente” l’applicazione di queste nuove tasse. Stesso approccio dal Brasile: il ministro delle Finanze carioca, Fernando Haddad, ha confermato che la priorità del governo è “negoziare” con gli Stati Uniti per arrivare a una soluzione condivisa. Al termine di un incontro con i rappresentanti del settore siderurgico, Haddad ha nuovamente scartato l’ipotesi di ‘ritorsioni commerciali. “Tratteremo sulla base della reciprocità, ma mettendo al primo posto le trattative già in corso con il governo statunitense. Questo metodo ha avuto successo in altri momenti del recente passato quando sono stati adottati atteggiamenti simili” ha detto il ministro di Brasilia.
Cina, tutte le misure necessarie dopo gli ultimi dazi Usa
La Cina “prenderà tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legittimi” in risposta all’entrata in vigore dei dazi su acciaio e alluminio voluti da Trump. “Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto” ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano.
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