“Quale impatto delle armi sui conti? La banda degli onesti!” • TristeMondo.it

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Fratoianni e Bonelli vs Giorgetti: “Quale impatto delle armi sui conti? La banda degli onesti!”

Ecco la riscrittura in italiano senza introduzione:

Fratoianni e Bonelli contro Giorgetti: “Quali saranno gli impatti delle armi sul piano dei conti? La banda degli onesti”

Signor ministro Innanzitutto, mi permetto di esprimere una solidarietà. Capisco il suo imbarazzo. Un ministro di un partito che, come è stato ricordato, ha appena votato contro ciò che lei sta difendendo. Ha dato prima di quando glielo chiedevamo risposte, che sono francamente poco convincenti.

Noi torniamo a chiedere: quali saranno gli impatti, non solo sul debito, ma anche sui tagli allo Stato sociale, sulla mancanza di risorse per investire nello Stato sociale? Il problema che abbiamo, signor ministro, non è di tagliare o di più, quanto a tanto quanto abbiamo fatto e dove troveremo le risorse molte, tantissime, per investire in sanità, in pensioni, in politiche industriali, per la transizione in lavoro, in diritti, in tutto ciò che richiede investimenti per migliorare la vita della stragrande maggioranza degli italiani, che come sappiamo faticano a raggiungere la fine del mese.

Il piano di riarmo, cosiddetto di riarmo, significa avere obiettivi in netta contraddizione con la possibilità di investire in altri settori. Noi vogliamo chiedere una volta per tutte se il governo italiano ha intenzione o no di accedere a questo strumento, ovvero la deroga al patto di stabilità, che non si può fare mai quando serve per investire in salute, nel lavoro, nel territorio, nello scuola, nei fondi di coesione.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha facoltà di rispondere alla sua interrogazione. Grazie, signor ministro.

Giorgetti: Io rispondo a lei e dico che ho detto lunedì e martedì in sede Europea, è l’opinione del governo italiano. La clausola di flessibilità sul patto di stabilità l’abbiamo chiesta per due anni soli, ce la riconoscono l’hanno riconosciuta. Non possiamo valutarla positivamente. Ho ripetuto che è impossibile valutare politicamente una che tagli alla salute e servizi pubblici per finanziare la spesa militare. Non tutti in Europa la pensano allo stesso modo. Io l’ho detto chiaro: occorre distinguere tra i bisogni immediati che fanno riferimento alla situazione ucraina rispetto alla necessità di garantire sicurezza e difesa all’Europa, che richiede un ragionamento di lungo periodo rispetto alle effettive necessità e quindi ragionando in questo modo credo che per agire in modo informato, ci vuole una valutazione approfondita delle necessità seguita dallo sviluppo di una strategia e da un piano di attuazione e infine parlare delle risorse necessarie, tenendo conto del fatto che qualsiasi aumento della spesa della Difesa deve andare conto terzo elemento con lo sviluppo della capacità produttiva e dell’industria europea e poi della valutazione di questo piano potrà essere fatta soltanto alla fine di questo tipo di ragionamento al di fuori della frenesia che in questo momento suggerisce di sparare cifre che a mio giudizio non sono subordinate a questo processo logico di ragionamento.

Poi, dunque, si parlerà di investimenti di natura militare, una volta determinati questi, sarà lavorando il ministro Crosetto su questo, si stabilirà il tipo di impegno e la misura dell’impegno che il governo italiano dovrà sostenere. Terza dimensione, questo sforzo non potrà non contemplare una valutazione di industriale in riferimento all’industria della Difesa che dovrà evidentemente hanno un prezzo produrre anche un beneficio in termini di crescita economica e anche di occupazione, in particolare in quei settori oggi particolarmente esposti alla crisi industriale.

Intanto, pose lettura: il deputato Bonelli

Bonelli: Signor presidente, ministro Giorgetti, lei ha appena espresso soddisfazione per il grande obiettivo che l’Italia ha raggiunto per aver ottenuto la deroga al patto di stabilità, ma francamente, voi avete ottenuto la deroga al patto di stabilità per spendere più in armi, non è che lei è andata in Europa a chiedere il patto di stabilità deroga al patto di stabilità per assumerne medici in Italia, ministri mancano 40.000 medici. Ministro Giorgetti, non so come fa a ritenersi soddisfatto di questo obiettivo. Poi guardi, sul fondo di garanzia, facciamo un po’ una questione di verità. Quelli fondo di garanzia che lei ha proposto ai suoi colleghi del ministro dell’economia Ebbene, guardi, quei 13 miliardi di euro si vanno aggiungere alle risorse che noi dovremmo spendere per acquistare armi, non è una grande genialata, conferma che noi stiamo entrando in un’economia di guerra e c’è un tema su cui lei non continua a non rispondere. Il collega Fratoianni gliel’ha detto, la Lega vota contro in Europa, qui in Italia. Invece vi accingete a votare a favore di ciò che avete votato contro in Europa. C’è un bel film di Totò e Peppino, la banda degli onesti. Non so se l’ha visto, un certo punto stampano banconote false, a che punto volete far credere ma cosa volete far credere agli italiani che tutto ciò sarà gratis e che qualcuno non pagherà il prezzo di queste scelte economiche scellerate. Il prezzo lo pagheremo perché voi state portando l’Italia in un’economia di guerra e l’unica politica industriale che state facendo in questo paese è la politica industriale delle Armi. Guardi, lei è venuto pochi mesi fa in aula a chiedere sobrietà a Parlamento riguardo la manovra economica, a tal punto che avete tagliato su tutto, avete azzerato il fondo nazionale sul trasporto rapido di massa, avete dato €180 di aumento alle pensioni minime e oggi vi accingete a fare un investimento che sarà lacrime e sangue e il punto è che non volete ammettere questo e il raggiungimento di quei due punti percentuali del PIL che lei dice che è un obbligo, non c’è. Questo non ci aiuterà a superare il futuro. Quindi, concludo, presidente, una Europa debole socialmente ed economicamente è un’Europa vulnerabile anche per potenze straniere e quindi anche l’Italia. Grazie.

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