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Reati commessi con metodo mafioso o per agevolare il clan Cappello – Cintorino
14 arresti in carcere e 25 ai domiciliari più altri 13 indagati. E’ l’esito di un’operazione a cui hanno preso parte oltre 260 carabinieri e finanzieri dei Comandi provinciali di Messina e Catania, su delega delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Messina e Catania e due ordinanze emesse dai giudici per le indagini preliminari di Messina e Catania.
I reati sono di associazione per delinquere di tipo mafioso e trasferimento fraudolento di valori; associazione finalizzata al narcotraffico; molti episodi di spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravati ai sensi del 416 bis perché commessi con metodo mafioso o con il fine di agevolare il clan Cappello – Cintorino.
Le indagini hanno delineato l’influenza nella fascia a cavallo tra le province di Messina e Catania, in particolare fra Taormina e Calatabiano, del clan Cappello di Catania e della costola locale clan Cintorino, che agiva per il mantenimento in carcere dei vertici storici, con disponibilità di armi da fuoco, la cui custodia era affidata a figure apparentemente pulite e distanti. Un esponente storico del clan impartiva direttive dal carcere, con telefoni procuratigli da familiari e amici.
Il clan Cintorino
Mariano Spinella avrebbe assunto il ruolo di promotore/reggente del clan Cintorino, mentre Riccardo Pedicone, braccio destro del boss del clan Cappello, Mario Pace, avrebbe rappresentato il referente per il clan Cappello.
Alle figure storiche di Carmelo Spinella (fratello di Mariano) e Giuseppe Raneri, attualmente detenuti, si affiancherebbero emergenti come Alessandro Galasso, Diego Mavilla, uomo di fiducia di Pedicone, e Christopher Filippo Cintorino, nipote del boss Antonino. Quest’ultimo si sarebbe imposto sul territorio, soprattutto nel settore degli stupefacenti.
I molti episodi osservati confermerebbero come il gruppo Cintorino avrebbe attuato un ramificato controllo del territorio, anche attraverso una metodica attività estorsiva nel comprensorio di Calatabiano e nei Comuni limitrofi della fascia ionica etnea e messinese a danno di operatori economici dell’edilizia, dei trasporti e di attività turistico-ricettive. La forza d’intimidazione del clan si desumerebbe inoltre dalle richieste di intervento rivolte al reggente del sodalizio, Mariano Spinella, per dirimere controversie insorte tra sodali e tra questi ultimi e persone esterne all’organizzazione per le questioni più varie, da quelle di carattere economico a quelle sentimentali.
Il nucleo centrale
Nel settore degli stupefacenti, l’affiliato Cristopher Cintorino avrebbe rivestito un ruolo di primo piano, dirigendo e gestendo un gruppo capace di assicurare in maniera stabile un mercato operativo a “ciclo continuo”, relativo a cocaina, hashish e marijuana.
Il nucleo centrale, affiancato da una rete di spacciatori stabilmente collegata, sarebbe costituito anche da Alessandro Galasso, Carmelo Mobilia e Cinzia Muratore, che avrebbero – sulla base degli indizi raccolti – il ruolo di organizzatori dediti alla contrattazione, al trasporto, al confezionamento e all’occultamento dello stupefacente.
Linguaggio in codice e app non intercettabili
Durante le telefonate, gli indagati facevano riferimenti ad un’attività di allevamento canino o a una nota bevanda gassata per la cocaina, mentre per i messaggi usavano telefoni dedicati e applicazioni non intercettabili comunemente.
Cinque indagati sono stati arrestati in flagranza di compravendita di droga, mentre sono stati sequestrati 13 kg di cocaina, 55 di hashish e 72 di marijuana tipo Skunk. Quest’ultima, insieme a 1 kg di hashish e 300 grammi di cocaina, è stato trovata nel cimitero di Giarre, una delle basi operative e di deposito del clan.
Supporto a un candidato catanese all’Ars
A settembre 2022, invece, Riccardo Pedicone, del clan “Cappello”, attivo a Giardini Naxos, in occasione delle consultazioni regionali del settembre 2022, si sarebbe adoperato per supportare la campagna elettorale di un candidato catanese per l’Assemblea Regionale Siciliana. Le indagini non hanno consentito di configurare il reato di scambio elettorale politico mafioso ma hanno consentito di confermare il ruolo di Pedicone. Dal 2020, insieme a Carmelo Sicali, avrebbe spostato nel territorio di Giardini Naxos una parte degli interessi illeciti del gruppo, avviando una fiorente attività nell’ambito del narcotraffico, avvalendosi dei propri canali di rifornimento della città etnea e operando nella commissione di estorsioni.
Il ruolo di Pedicone a Giardini Naxos
Dalle intercettazioni avviate dopo una rapina in una sala giochi di Giardini Naxos, è emerso che i vertici del clan Cappello avrebbero imposto la presenza di Pedicone a Giardini Naxos. Secondo il linguaggio in codice, avrebbe dovuto giocare in quel paese con i bambini, cioè i sottoposti del clan. Pedicone si era trasferito da Catania a Giardini per organizzare meglio gli affari illeciti, avvalendosi principalmente di persone del posto per gestire la vendita di stupefacenti e le richieste estorsive, con tipiche modalità mafiose e spesso con azioni violente, quasi in regime di monopolio, con basi prima in un’officina meccanica e poi in un bar, sempre a Giardini.
Su ordine di Pedicone avvenivano intimidazioni e violenti pestaggi, anche nei confronti di associati al gruppo che avevano trattenuto per loro la droga o ritardavano la consegna dei ricavati.
Nel momento in cui Pedicone resta ferito a Catania in un conflitto a fuoco, viene temporaneamente sostituito da Matteo Fortunato Mario Crimi.
Pedicone gestiva le estorsioni anche nell’area di Taormina, insieme a referenti dei Cintorino e al clan Brunetto – Santapaola, con vecchi accordi spartitori dei guadagni.
L’operazione “Isola Bella”
Il clan Cintorino era già stato al centro dell’operazione “Isola Bella”, per estorsioni (fino al settembre 2017) nel settore della gestione di escursioni turistiche nel tratto di mare antistante l’Isola Bella di Taormina, sfociate negli arresti del 10 giugno 2019 (tra cui quello del cognato di Pedicone), con successive sentenze di condanna di primo e secondo grado.
In un caso era stata messa una bottiglia con liquido infiammabile ed accendino sulla porta di un esercizio commerciale, in un altro Giuseppe Raneri avrebbe tentato di sfondare la porta di ingresso della casa di una vittima di estorsione, di notte, lanciando poi oggetti contundenti contro una finestra per indurre la vittima ad uscire e cedere alle estorsioni.
Dopo aver cacciato altri imprenditori della zona, il clan era riuscito a creare un’impresa per gestire direttamente i guadagni generati dal grande flusso di turisti di Isola Bella.
Arrestati in carcere
- CINTORINO Christopher Filippo, nato il 26.04.1992 a Taormina (ME);
- GALASSO Alessandro, nato il 31.01.1978 a Taormina (ME);
- DE LUCA Antonino, nato il 26.04.1998 a Taormina (ME);
- MAVILLA Diego Enrico, nato il 19.10.1976 a Catania;
- MOBILIA Carmelo, nato il 24.02.1975 a Calatabiano (CT);
- MURATORE Cinzia, nata il 10.02.1979 a Sesto San Giovanni (MI),;
- MURATORE Gianluigi, nato il 27.05.1992 a Taormina (ME);
- PEDICONE Riccardo, nato il 07.02.1980 a Catania;
- RANERI Giuseppe (inteso “Peppe Castelmola”), nato a Taormina (ME) il 27.02.1972;
- RAMO Giovanni Lorenzo Salvatore nato il 31.03.1993 a Taormina (ME);
- RICCIARDI Ciro, nato il 22.06.2001 a Caserta (CE);
- SPINELLA Carmelo, nato il 15.10.1971 a Calatabiano (CT);
- SPINELLA Mariano (INTESO “U biondu”), nato il 12.03.1966 a Graniti (ME);
- TREMANTE Anna, nata il 08.10.1980 a Napoli.
Arrestati ai domiciliari
SICALI Annamaria, nata a Catania il 23.04.1987.
ALFONSO Renato, nato a in Germania il 28.10.1981;
CIPRONE Letterio, nato a Taormina (ME) il 01.12.1975;
CRIMI Matteo Fortunato Mario, nato a Catania il 12.07.1980;
CURCURUTO Alessandro, nato a Mongiuffi Melia (ME) il 01.12.1955;
D’AMORE Carmelino Antonino, nato a in Svizzera il 07.06.1971;
FERRARA Salvatore, nato a Milazzo (ME) il 26.01.1975;
GALASSO Alessandro, nato a Taormina (ME) il 31.01.1978;
LE MURA Carmelo, nato a Taormina (ME) il 22.11.1973;
MAZZULLO Giuseppe Daniele, nato a Taormina (ME) il 12.11.1977;
PEDICONE Riccardo, nato a Catania il 07.02.1980;
RANERI Giuseppe, nato a Taormina (ME) il 27.02.1972;
RUGGERI Giuseppe, nato a Taormina (ME) il 15.05.1965;
RUSSO Nicola, nato a Giarre (ME) il 11.06.1983;
SESSA Carmelo, nato a Catania il 18.12.1977;
SICALI Carmelo, nato a Catania il 24.07.1966;
TREMANTE Anna, nata a Napoli il 08.10.1980;
CRIMI Salvatore, nato a Taormina (ME) il 25.02.1969;
DI STEFANO Giuseppe Concetto, nato a Catania il 26.02.1979;
MANGIAGLI Rosario, nato a Catania il 24.08.1963;
MIRABILE Rosalinda, nata a Taormina (ME) il 20.01.1980;
NASSI Gianfranco, nato a Taormina (ME) il 17.03.1995;
NOCE Rosario, nato a Taormina (ME) il 13.07.1990;
RANERI Rosario, nato a Taormina (ME) il 21.12.1977;
RONSISVALLE Vincenzo, nato a Catania il 15.12.1974;
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