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Il primato italiano per la scoperta della geotermia, motivo di orgoglio del Made in Italy, ha contraddistinto la tavola rotonda inaugurale della seconda giornata dell’Italian Geothermal forum oggi 12 marzo a Roma, che ha riunito le principali aziende nazionali, tra cui Enel Green Power e Saipem. E il discorso di apertura è chiaramente affidato al Ministro del Made in Italy.
L’Italia vanta una lunga tradizione nello sviluppo dell’energia geotermica, con la centrale di Larderello, in Toscana, risalente ai primi anni del Novecento. Questo ha permesso al Paese di posizionarsi tra i leader mondiali in termini di capacità installata e tra i leader internazionali nella produzione di tecnologie geotermiche.
Il Ministro Urso ha evidenziato come la geotermia sia inclusa tra le tecnologie fondamentali del Net Zero Industry Act, che mira a potenziare la capacità produttiva dell’Unione Europea nelle tecnologie a zero emissioni, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica al 2050.
Facendo eco alle dichiarazioni del Ministro Pichetto Fratin durante la prima giornata del Forum, anche il Ministro del Made in Italy sostiene l’opportunità di includere la risorsa geotermica al centro della strategia nazionale ed europea:
“La spinta alla decarbonizzazione passa attraverso la prospettiva di riportare in Italia il nucleare di nuova generazione e sviluppare ricerche sulle nuove tecnologie alternative agli idrocarburi. L’Italia può vantare una lunga tradizione nello sviluppo dell’energia geotermica, che affonda le radici nei primi anni del XX secolo con la costruzione della centrale di Lardarello in Toscana. Questo ci ha permesso di posizionarci tra i leader mondiali in termini di capacità installata e tra i leader europei nella produzione di tecnologie geotermiche. La nostra naturale vocazione alla geotermia ci pone dunque dinanzi all’opportunità di includere questa risorsa al centro della strategia nazionale ed europea”, ha dichiarato Alfonso Urso, Ministro del Made in Italy durante il suo discorso d’apertura, avvenuto da remoto per impegni sopravvenuti.
Potenziale e investimenti
Nonostante un rallentamento negli ultimi anni, il potenziale geotermico dell’Italia e la sua specializzazione produttiva rendono essenziale investire in questo settore. Il governo intende sostenere ulteriormente il comparto, che già oggi vede l’Italia al primo posto nell’Unione Europea per saldo commerciale delle tecnologie geotermiche, con un valore di 7 miliardi di euro, e al secondo posto per produzione industriale, dopo la Germania.
Le politiche future si concentreranno sulla produzione di energia elettrica attraverso il decreto FER 2 e sull’utilizzo della risorsa per i consumi termici tramite detrazioni fiscali e il conto termico per gli impianti geotermici.
Iniziative come questo evento, sostiene il Ministro, sono fondamentali per promuovere il dibattito e il confronto tra istituzioni, ricerca, industria, professionisti e territori, al fine di consentire a questa risorsa di diventare un driver sempre più rilevante per la crescita sostenibile.
Il ritorno alla geotermia di Saipem
Saipem, leader globale nei servizi di ingegneria per l’energia e le infrastrutture, ha una lunga storia nel settore geotermico. Come rivelato da Mariella Leporini, product manager energia geotermica Saipem, l’azienda ha iniziato a operare in questo campo negli anni ’70 e ’80, perforando pozzi esplorativi per Agip e poi la joint venture Enel-Eni. E dunque, un passato radicato nella geotermia “Molti non ci associano direttamente all’energia geotermica, ma è un settore che fa parte del nostro DNA“, afferma Leporini.
La società ha contribuito allo sviluppo della geotermia in Europa, Africa, America e Asia, partecipando alla realizzazione di oltre 40 pozzi geotermici fino al 2018. La sua esperienza nel campo della perforazione è indubbio: 5.000 pozzi realizzati nel settore Oil & Gas, 130.000 km di tubazioni installate, centrali elettriche per una potenza complessiva di 10.000 MW.
Dopo una pausa, Saipem ha riscoperto la strategicità della geotermia nella transizione energetica. Il suo patrimonio di compretenze, unito a un know-how specifico nella geotermia, consente all’azienda di coprire l’intera filiera, dalla perforazione agli impianti di superficie. “Da circa due anni abbiamo riavviato le nostre attività nel settore“, spiega Leporini. “Riteniamo di essere uno dei pochi player a livello internazionale con competenze per gestire l’intera catena del valore della geotermia”.
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