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Il 22 e il 23 marzo 2025 anche in Basilicata torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura a contributo libero di 45 luoghi speciali in 32 Comuni.
L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e Province Autonome italiane.
Le Giornate di Primavera realizzano la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare il nostro patrimonio culturale e ambientale, promuovendone la conoscenza, la tutela e la cura. È questa un’edizione speciale, che celebrerà il cinquantenario della nascita del FAI.
Il nostro ringraziamento va alle cinque Delegazioni FAI lucane e ai loro Gruppi, ai due Gruppi FAI Giovani, a tutti i Volontari attivi, agli Apprendisti Ciceroni, formati in collaborazione con i loro Docenti, grazie al coinvolgimento delle Istituzioni Scolastiche, che accompagneranno il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della propria comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari dei luoghi aperti e le Amministrazioni Comunali che hanno accolto le nostre Giornate.
Ricordiamo che si potrà accedere ai luoghi grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.
Le Giornate di Primavera 2025 in Basilicata sono dedicate a Francesco de Sanctis, dal 2016 Delegato Regionale FAI Comunicazione, improvvisamente scomparso il 3 febbraio scorso.
Lascia al FAI una complessa eredità e una strategia di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, interamente condivisi con la rete territoriale lucana e con me, nel nostro intenso percorso e progetto di vita insieme.
“Francesco de Sanctis – Racconto straordinario di un uomo” è il titolo dell’evento che avvierà le Giornate di Primavera venerdì pomeriggio 21 marzo, alle ore 18.00, presso il Palazzo Bernardini a Matera, autentico luogo del cuore, grazie alla gentile ospitalità della Signora Anna Rosa Bernardini, che più volte in questi anni lo ha reso disponibile per le nostre Giornate FAI.
Sarà un momento di testimonianza e memoria, per avere Francesco con noi anche in questa edizione speciale per i 50 anni dalla fondazione del FAI.
Attraverso i suoi interessi e le sue passioni vogliamo ricordarlo così, sorridente e sempre concretamente proiettato nella vita. Un protagonista del nostro tempo che ha vissuto con coraggio e determinazione, ispirato da un profondo sentimento di affetto e compartecipazione umana, di grande amore verso il nostro Paese e verso ciascuno di noi.
CARTELLA STAMPA
A cura di Liliana Riccardi, Delegata Regionale Comunicazione FAI Basilicata
comunicazione@basilicata.fondoambiente.it
DELEGAZIONE FAI DI MATERA
Capo Delegazione Beatrice Volpe
La Delegazione FAI di Matera resta coerente con la linea operativa che si è data: far conoscere la complessità di uno degli insediamenti abitativi più antichi del mondo.
Una scelta sempre apprezzata dai residenti, ma anche dai turisti che si trovano in città durante le Giornate FAI di Primavera.
Quest’anno, in occasione dei 5O anni dalla nascita del Fondo per l’Ambiente Italiano, osiamo davvero: spazieremo da un sito privato posto su quel che resta delle fortificazioni medievali, con l’unica torre ancora visibile in centro, a un’azienda informatica nell’area industriale, che offre servizi tecnologici di altissimo livello. E poi ancora un prestigioso palazzo, nel cuore di Matera, con peculiarità uniche, a una masseria ancora in piena attività produttiva, dove tradizione e innovazione convivono.
Grazie alla sensibilità del Prefetto di Matera Dott. Cristina Favilli, torniamo nel Palazzo del Governo, che ospita opere provenienti da collezioni private.
Non possono mancare le chiese. Ne offriremo due dalla storia particolare, una a Matera, l’altra a Ferrandina, con un ciclo pittorico appena restaurato.
GRUPPO FAI GIOVANI DELEGAZIONE DI MATERA
Capo Gruppo Carmelo Nicolò Benvenuto
L’apertura dei Matronei della Chiesa di S. Giuseppe alle Monacelle, attualmente ospitati dalla Fondazione “Le Monacelle” nel corso delle Giornate FAI di Primavera consentirà ai visitatori di accedere a uno dei luoghi più suggestivi della Civita di Matera, da una prospettiva segreta e inedita. I Matronei, infatti, non sono stati per lungo tempo pienamente fruibili, ma tornano ora a raccontare la loro storia grazie alle narrazioni degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Artistico dell’IIS Duni-Levi di Matera. I Matronei sono, infatti, uno scrigno segreto e inesplorato che custodisce gelosamente al suo interno una quantità significativa di opere pittoriche di grandissimo interesse storico, artistico e culturale.
Parallelamente all’apertura del Matroneo, le Giornate FAI di Primavera ospiteranno un evento speciale di grande prestigio, che illustrerà il restauro in corso da parte dell’Istituto Centrale per il Restauro di un magnifico affresco raffigurante l’Ultima cena che è situato all’interno della struttura delle Monacelle. Le Giornate FAI di Primavera rappresenteranno dunque il primo momento, in assoluta anteprima, di “condivisione” con la città di questo importante restauro. Se i luoghi sono fatti di storie, il restauro è il primo di gesto di cura nei loro confronti, il Gruppo FAI Giovani di Matera intende fare del racconto di questo luogo un modo per farne rivivere lo spirito.
DELEGAZIONE FAI DI POTENZA
Capo Delegazione Mara Romaniello
Per la prossima edizione delle GFP, la Delegazione FAI di Potenza propone due aperture nella città capoluogo, ma intende fare luce anche su una parte significativa del patrimonio culturale diffuso sul territorio circostante e in particolar modo su alcuni siti che consentono di raccontare una parte della storia della nostra regione, dall’insediamento medievale di Torre di Satriano in Tito, al convento dell’Annunziata di Cancellara, con i suoi affreschi solitamente non visibili al pubblico, all’imponente struttura della Grancia di San Demetrio a Brindisi di Montagna, dove sarà possibile scoprire alcuni interessanti aspetti della vita certosina.
Non solo storia e arte, anche natura e ambiente, un ambiente da valorizzare e far conoscere ai più: questo l’intento dell’escursione ‘sulle tracce di Italus’ che consentirà a chi ama camminare di esplorare la bellezza del Pollino e conoscere la storia millenaria del pino loricato. Nella città capoluogo, dopo i successi delle passate edizioni, verrà data attenzione ancora una volta al centro storico, una scelta determinata dalla volontà di ricostruire la storia di alcuni dei suoi edifici più significativi sul piano architettonico e storico-artistico, con l’apertura della sede del Comando Provinciale dei Carabinieri e della Provincia di Potenza, il che consentirà di far luce su uno dei punti nevralgici della città, la ben nota piazza Mario Pagano, con l’imponente Palazzo INA.
GRUPPO FAI DEL LAGONEGRESE
Capo Gruppo Giuseppina Troccoli
Il Gruppo FAI del Lagonegrese ha scelto di aprire, in occasione delle prossime Giornate FAI di Primavera, alcuni luoghi di pregio storico, artistico e culturale sia per valorizzare il patrimonio locale spesso non adeguatamente apprezzato sia per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della sua tutela. Maratea, con la chiesa di San Biagio e la statua del Redentore, rappresenta un simbolo di fede e di bellezza panoramica note nel mondo, mentre Sant’Anna e San Pietro sono delle vere e proprie piccole gemme di arte religiosa poco conosciute. A Lagonegro, la scelta di San Nicola di Bari e del centro storico risponde al desiderio di mettere in evidenza le radici della città e la rivalutazione del centro storico così come si è configurata a partire dagli anni Duemila a seguito di lavori di infrastrutturazioni impiantistiche e della rimodulazione dei percorsi gradonati. Rivello, ancora, con il Monastero di Sant’Antonio, offre una testimonianza di vita monastica e gli affreschi, le tele tra le quali “ L’Immacolata con i Santi Francesco d’Assisi e Francesco da Paola” e “ la Sacra Famiglia” di Salvatore Ferrari pittore rivellese del 1700, il pregiato e originale coro ligneo intagliato che raffigura gli antichi mestieri praticati un tempo e la particolare Sala dell’Ultima Cena tripudio dell’enogastronomia rivellese rappresentano un interessante spaccato della vita del tempo. Castelluccio Inferiore, infine, propone la chiesa di San Nicola di Myra che è un luogo di grande valore architettonico e spirituale e saranno ora fruibili, all’interno della stessa, ambienti non conosciuti, offrendo un’opportunità di scoperta per i visitatori. Questi luoghi, spesso poco conosciuti, meritano attenzione e sono un invito a riscoprire la storia, l’arte, la religiosità e la cultura della zona del lagonegrese.
GRUPPO FAI ALTA VAL D’AGRI
Capo Gruppo Egle Messuti
Le aperture del Gruppo FAI Alta Val d’Agri per queste Giornate FAI di Primavera 2025 hanno come finalità quella di promuovere le diverse sfaccettature di bellezza, in perfetto stile FAI. Dalla bellezza artistica della Chiesa del Rosario di Moliterno a quella naturale delle Cascate di Valonne Melaggine di Marsico Nuovo, con uno sguardo alle scorse edizioni rappresentato dalla riapertura della Chiesa di San Rocco a Sant’Arcangelo, simbolicamente dedicata ai 50 anni di anniversario, dove anche il gruppo Alta Val d’Agri ha svolto il suo piccolo ruolo.
GRUPPO FAI GIOVANI DELEGAZIONE DI POTENZA
Capo Gruppo Davide Di Bono
Nel cuore del centro storico di Potenza, tra gli eleganti edifici ottocenteschi e primo novecenteschi affacciati su Piazza Mario Pagano, sorge il Teatro Francesco Stabile, unico teatro lirico storico della Basilicata. Intitolato al compositore Francesco Stabile (1801-1860), rappresenta una delle più significative testimonianze architettoniche della città ed è ancora oggi il suo punto di riferimento artistico e culturale.
In occasione dell’apertura, i visitatori saranno accompagnati in una visita narrata, che ripercorrerà la storia del teatro attraverso i suoi spazi più rappresentativi e quelli solitamente meno accessibili: dal foyer, al ridotto, alla platea fino alla prestigiosa Sala degli Specchi. Saranno inoltre aperte al pubblico le stanze dedicate al compositore Ruggero Leoncavallo.
Il percorso offrirà un approfondimento sui recenti interventi di restauro e per l’occasione ci sarà la proiezione di un visual podcast, che rievoca l’inaugurazione del teatro alla presenza di re Umberto I e della regina Margherita di Savoia, un momento di “Reale bellezza”. Le voci degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico “Q. Orazio Flacco” di Potenza, insieme alle animazioni del Gruppo FAI Giovani di Potenza, guideranno il pubblico in un viaggio nel passato, riportando in vita un momento storico indimenticabile per la città.
DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
Capo Delegazione Franca Digiorgio
Le GFP2025 nella nostra Delegazione offriranno la possibilità di andare alla scoperta dei borghi più suggestivi della Costa Jonica, ricchi di tradizioni secolari e paesaggi mozzafiato: sono gioielli che aspettano solo di essere scoperti! Ogni borgo racconta la sua storia, custodisce antiche leggende e celebra ancora le tradizioni locali. Le passeggiate condurranno in un affascinante dedalo di vicoli e scalinate che offrono scorci pittoreschi e raccontano la vita quotidiana degli antichi borghi, qui si incastonano tracce di originarie fortificazioni, chiese e palazzi storici. Ogni edificio racconta una storia legata alle famiglie che lo hanno abitato e al loro ruolo nel tessuto sociale del borgo. La peculiarità dei siti, che si potranno visitare, è di essere località costiera in cui le bellezze naturali dei paesaggi circostanti si unisce alla storia antica.
L’idea che ha generato la nostra proposta di aperture è stata la volontà condivisa di valorizzare il concetto di accoglienza, ospitalità e la promozione e rappresentazione dell’identità culturale, anzi multiculturale, del territorio del Metapontino caratterizzato dal passaggio nella sua storia millenaria di popoli di varia provenienza che l’hanno attraversato, colonizzato, dominato, vissuto, lasciando ognuno, dagli etruri, achei, saraceni, arabi, albanesi, spagnoli e francesi, segni materiali ed immateriali nel patrimonio artistico-culturale ed architettonico, nelle tradizioni e nei costumi, radicando culture e religioni altrettanto diverse.
L’esempio tangibile della convivenza ed omologazione tra queste diverse culture e testimonianze tuttora riscontrabili non può che essere un esempio da condividere e diffondere. Per questo l’idea di promuovere con le passeggiate nei borghi, in particolare, l’alto valore di accoglienza, che ha le sue radici nella storia, nella natura di questi luoghi, osservando e conoscendo a fondo il loro straordinario patrimonio storico-culturale.
GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI
Capo Gruppo Grazia Panetta
Le aperture proposte dal nostro gruppo nelle Giornate FAI di Primavera sono un viaggio affascinante tra storia, devozione e antichi mestieri, svelando il profondo legame tra passato e presente.
La visione generale che ispira queste aperture si fonda sull’idea che i luoghi non siano semplici spazi fisici, ma custodi di esperienze umane, tradizioni, simboli di speranza e rinascita. Attraverso questi itinerari, emergono storie di vita quotidiana, di fatica e di resilienza, che testimoniano come il passato continui a dialogare con il presente, offrendo spunti di riflessione sul senso di appartenenza e sulla memoria collettiva.
Ogni sito diventa una tappa di un percorso più ampio che esplora le diverse anime dei borghi: quella spirituale, che affonda le radici nella devozione popolare; quella sociale, che riflette il cambiamento e l’adattamento nel corso del tempo e quella culturale, che attraverso l’arte e il lavoro artigianale, tramanda il sapere e la creatività locale.
Ogni apertura è quindi un invito a riscoprire un’eredità che continua a vivere, intrecciando passato e futuro, memoria e innovazione.
DELEGAZIONE FAI DI TRICARICO E DELLA LUCANIA INTERNA
Capo Delegazione Sabrina Lauria
La Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna propone aperture che mettono in luce come i piccoli borghi del nostro territorio non solo conservano un rilevante patrimonio storico architettonico ma anche un contesto paesaggistico di innegabile bellezza.
Gli itinerari proposti sono itinerari immersi nella natura che puntano l’attenzione su degli aspetti specifici, poco conosciuti e non ancora raccontati.
Ad Accettura si racconterà della Masseria fortificata Spagna, immersa nel bosco, con una attenzione alla struttura architettonica ma anche alle storie sui briganti.
Ad Albano di Lucania l’itinerario si snoderà nel bosco Cupolicchio, a San Chirico Nuovo, nell’area degli ultimi scavi archeologici: il tema dell’acqua, della biodiversità, l’albero padre, antichi santuari di campagna, saranno solo alcune delle curiosità che si scopriranno in una natura incontaminata.
Aliano propone una passeggiata nei Calanchi in un paesaggio primordiale di un fondale marino, accompagnati dalla poesia, col ricordo di Carlo Levi nel suo 50° anniversario dalla morte.
Pietrapertosa coniuga la spettacolare bellezza delle Dolomiti lucane con l’arte a cielo aperto: “Horus” un occhio sul paesaggio.
San Mauro Forte, nella piana del melograno e del mandorleto, sottostante il suggestivo borgo, punta l’attenzione su nuove attività e colture recuperate.
Il tema del paesaggio e del contesto naturalistico ritorna nell’apertura di Tricarico con le sue “Vedute tra cento città rinascimentali” e l’itinerario nel centro storico.
Novità assoluta l’interessante e preziosa collezione esposta a Palazzo Ducale, in aggiunta alla preesistente collezione di reperti archeologici, in un edificio cinquecentesco che solo recentemente è stato dichiarato Museo. Si ringrazia la Direzione Regionale Musei di Basilicata per la disponibilità.
DELEGAZIONE FAI VULTURE MELFESE ALTO BRADANO
Capo Delegazione Paola D’Antonio
La Delegazione FAI del VULTURE MELFESE ALTO BRADANO ha deciso di dedicare le GFP 2025 a due grandi ed importanti ambiti; nel primo, infatti, ci muoviamo all’interno del tratto lucano dell’Appia Antica, zona più antica di Genzano dove aprirà le porte ai visitatori il complesso monastico di S. Maria Annunziata, è uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata, fondato nel 1321 da Aquilina di Monteserico. Si potrà visitare la Chiesa e il cantiere di restauro dell’organo settecentesco, il chiostro, il giardino e alcuni ambienti del Monastero, da più di ottanta anni chiusi al pubblico. Il complesso, che ha ricevuto 10.481 voti, è stato scelto come il primo Luogo del Cuore in Basilicata e il ventunesimo nella graduatoria nazionale del Censimento FAI del 2022.
IL secondo ambito è quello del Monte Vulture, vulcano spento, che domina su territori di grande valore paesaggistico.
Aprirà le porte il Castello di Lagopesole. La fortezza è caratterizzata da un massiccio circuito murario di 17 metri di altezza, di forma rettangolare, con sette torri quadrangolari. Il cortile più piccolo, che potrebbe essere il risultato di un ampliamento successivo rispetto al progetto originale, ospita un imponente torrione (donjon) al centro. Eretto probabilmente durante l’epoca normanna nell’XI secolo.
Ma oltre alla bellezza architettonica che connota tale edificio, si potrà ammirare anche la ricchezza paesaggistica del luogo; la Riserva Naturale Antropologica “Coste Castello”, istituita con Decreto del Ministero per l’Agricoltura e le Foreste del 29.03.1972, comprende il Castello di Lagopesole e le pendici che lo circondano, per una superficie di 25 ettari, quasi interamente boscati. Apparteneva al Demanio forestale ed era gestita dal Corpo forestale dello Stato-ex Azienda di Stato per le foreste demaniali (A.S.F.D), poi trasformata in Ufficio per la Biodiversità.
XXXIII edizione delle
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico
del nostro Paese con l’apertura a contributo libero di 750 luoghi speciali in 400 città
un’edizione speciale, in occasione dei 50 anni della Fondazione
sabato 22 e domenica 23 marzo 2025
Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi
IN BASILICATA
Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate FAI di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.
“Da oggi e senza incertezza anche noi del FAI dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane – che esse virtualmente rappresentano – l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha dichiarato Marco Magnifico, Presidente FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Le Giornate FAI di Primavera anche in questa edizione attraverseranno il territorio italiano – da Nord a Sud del Belpaese, aprendo luoghi insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco noti e valorizzati – per continuare assieme a meravigliarsi di fronte alla sorprendente vastità del patrimonio italiano, una festa con le persone e per le persone: 750 luoghi saranno infatti aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti – cittadini di domani – appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Una mappa italiana, variegata e inaspettata (elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione dall’11 marzo su www.giornatefai.it): borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi che ci raccontano di altre culture, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura.
Saranno proprio le Giornate FAI di Primavera per due giorni a dare voce a tanti luoghi e a ricordarci di dar loro attenzione, per raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela. Una missione culturale verso il patrimonio italiano che coinvolge tutti, perché appartiene a tutti.
Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.
Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.
Ecco alcune delle aperture più interessanti in BASILICATA:
MATERA
Palazzo della Prefettura
Nel cuore della Città, in Piazza Vittorio Veneto, il Palazzo della Prefettura di Matera ha sede nell’antico Convento dei Frati Predicatori dell’Ordine di San Domenico. Costruito ai margini della cinta muraria della città, lungo la zona detta dei “Foggiali”, storici e cronisti locali ne collocano l’edificazione entro la prima metà del XIII secolo, ascrivibile all’opera e alla predicazione del Beato Nicola Paglia da Giovinazzo, discepolo di San Domenico. In seguito alla soppressione degli Ordini religiosi, nell’Ottocento, il convento fu abbandonato. Elevata Matera a capoluogo di provincia nel 1927, il Convento di San Domenico divenne sede della Prefettura di Matera. Gli spazi interni furono così adattati alle esigenze di rappresentanza, ma anche alle necessità degli uffici governativi. Accanto all’appartamento privato del Prefetto, sono conservati dipinti di notevole importanza storica e artistica, provenienti dalle collezioni delle famiglie Nugent, Formica, Doria. In occasione delle Giornate di Primavera, sarà possibile apprezzare la struttura dell’edificio, a partire dal chiostro, e conoscerne la storia. Di grande interesse la quadreria, con opere principalmente del XVII e XVIII secolo. Nel complesso, spicca inoltre la bella chiesa romanica, chiusa da anni.
ALIANO (MT)
Carlo Levi nei ricordi di Alianello Vecchio e i Calanchi
I Calanchi – luogo naturalistico di grande interesse geologico – sono situati nel Comune di Aliano, luogo in cui vi fu una fiorente colonia greca e paese di confino di Carlo Levi, a cui è dedicato l’itinerario proposto in occasione delle Giornate FAI, a cinquant’anni dalla sua morte. Sarà possibile fare una passeggiata alla scoperta di questa estensione notevole di un fondale marino primordiale con formazioni calanchifere, che ricordano un paesaggio lunare. Nei dintorni, si potrà vedere anche il borgo abbandonato di Alianello Vecchio, edificato su uno sperone roccioso: le notizie documentali ne fanno risalire la nascita al tardo Medioevo, ma ritrovamenti di tombe risalenti agli Enotri fanno ipotizzare un’origine più antica, databile all’Età del Ferro. Il borgo, un tempo abitato da una comunità coesa e dinamica, ospitava botteghe artigiane e laboratori dove avveniva la lavorazione e trasformazione delle materie prime in prodotti alimentari di altissima qualità, legati alle fiorenti produzioni agricole e all’allevamento locale. Oggi questi luoghi disabitati sono spesso scelti come set cinematografici. Il percorso, adatto a tutti, sarà di circa 3 km, e vedrà la presenza della poetessa Laura Sposato che accompagnerà i visitatori con le sue poesie; sono necessari scarpe e abbigliamento comodo e acqua.
POTENZA
Teatro Francesco Stabile
Nel cuore del centro storico di Potenza, l’unico teatro storico e lirico della regione, intitolato al compositore Francesco Stabile, è una delle più importanti testimonianze architettoniche della città. Già dal 1806, anno in cui Potenza divenne capoluogo di Provincia, cominciò a farsi strada l’idea di un teatro degno del nuovo ruolo amministrativo. La sua costruzione tuttavia, avviata nel 1838 e completata nel 1878, fu segnata da quarant’anni di difficoltà economiche e revisioni tecniche, da terremoti e mutamenti storico-politici importanti. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 26 gennaio 1881, alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita, per divenire rapidamente il fulcro della vita culturale cittadina ospitando opere liriche, spettacoli e concerti. Realizzato in stile neoclassico, non mancano elementi architettonici eclettici. I modelli di riferimento furono il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro alla Scala di Milano. L’interno è impreziosito da magnifiche decorazioni, opera di maestranze di scuola milanese e napoletana. Tra gli artisti spicca Luigi De Luise, autore del velario raffigurante l’Apoteosi di Pitagora sul soffitto della platea, simbolo dell’armonia tra arte e conoscenza, tema tipico dell’immaginario neoclassico e romantico del tempo. Gli stucchi e le decorazioni, di raffinata fattura, completano l’atmosfera elegante e solenne del teatro. L’apertura prevede una visita narrata attraverso gli ambienti più significativi del teatro, dal foyer alla sala del pubblico fino al ridotto. Saranno inoltre accessibili la prestigiosa Sala degli Specchi e le stanze dedicate all’illustre compositore Ruggero Leoncavallo. Non mancherà un approfondimento sui recenti lavori di restauro e, per l’occasione, i visitatori potranno assistere alla proiezione di un visual podcast sulla storica inaugurazione del teatro.
GENZANO DI LUCANIA (PZ)
Chiesa e Monastero della Santissima Annunziata
Il complesso monastico di S. Maria Annunziata si trova nella zona più antica di Genzano, non lontano dal tratto lucano dell’Appia Antica, e domina un promontorio circondato da tre profondi valloni, che offre una vista panoramica sull’antico fonte di Capo d’Acqua e sul Monte Vulture. Si tratta di uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata, fondato nel 1321 da Aquilina di Monteserico; dopo la demolizione e la sua ricostruzione a metà del Trecento grazie a Roberto Sanseverino, il complesso subì modifiche e ampliamenti in seguito al Concilio di Trento, con lavori che continuarono fino alla metà del XVIII secolo. Fu abitato dalle religiose dell’Ordine di S. Chiara fino al 1905, quando passò in proprietà al Comune, per essere adibito a usi civili. Da metà del secolo scorso, però, permane in disuso e abbandonato. Durante le Giornate FAI il pubblico, accompagnato dai volontari dell’Associazione dell’Annunziata e dagli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S.S. “E. Majorana” di Genzano, avrà l’opportunità di visitare la Chiesa e il cantiere di restauro dell’organo settecentesco, il chiostro, il giardino e alcuni ambienti del Monastero, da più di ottanta anni chiusi al pubblico. La visita permetterà di immergersi in un magnifico scenario storico e paesaggistico, che spazia dalle grotte ipogee scavate nell’arenaria nei Valloni all’area naturalistica dell’antico Fonte di Capo d’Acqua. Con ben 10.481 voti, il complesso è stato scelto come il primo Luogo del Cuore in Basilicata e il ventunesimo nella graduatoria nazionale del Censimento FAI del 2022.
TERRANOVA DI POLLINO (PZ)
Parco Nazionale del Pollino: sulle tracce di Italus
Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, le Giornate FAI propongono un itinerario che unisce la maestosità della natura alla suggestione della storia. L’area, che si estende tra le vette più alte dell’Appennino meridionale, è caratterizzata da un paesaggio straordinario, in cui le rocce calcaree si alternano a foreste e praterie. A dominare l’orizzonte è il maestoso pino loricato, l’albero più antico d’Europa, che con i suoi 1230 anni è assurto a simbolo del Parco e icona di resistenza alle avversità. Il percorso si snoda attraverso ambienti ricchi di biodiversità e raggiunge il sito di Pietra Castello, che offre una vista emozionante sulle vallate sottostanti. Il sentiero segue per un buon tratto l’antica Rueping, un vecchio tracciato ferroviario per il trasporto del legname realizzato nel primo decennio del XX sec. Questo impianto rappresentava il cuore pulsante dell’industria forestale locale, gestendo la lavorazione del legno pregiato proveniente dalle foreste del Pollino. I due grandi supporti tecnologici della Rueping furono i tracciati ferroviari, percorsi ininterrottamente da trenini, e le efficienti teleferiche. In quest’area del Parco si trovano ancora tracce delle antiche strutture utilizzate per il trasporto del legname, testimonianze di un passato in cui il bosco non era solo un elemento naturale, ma anche una risorsa essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle comunità locali.
TURSI (MT)
La via dei mestieri
Situata su una collina nella valle del fiume Agri, Tursi conserva nel suo antico abitato storico, Rabatana, un’atmosfera d’altri tempi con tracce di influenze arabe, grazie alle sue case in pietra, grotte e vicoli. L’economia del paese è, da tempi remoti, fondata sulle produzioni agricole come frutta, vigneti e ulivi e fino agli anni ’70 Tursi ospitava nel centro storico frantoi, mulini e botteghe artigianali ora chiusi, ma ancora simbolo culturale. La Via dei Mestieri è un percorso che racconta la vita e il lavoro delle comunità di un tempo, un viaggio tra tradizioni e abilità artigiane tramandate nei secoli che svela i segreti di una comunità legata al lavoro manuale e alla creatività. Gli edifici degli antichi mestieri, progettati con architetture essenziali e funzionali, sono costruiti con materiali locali come pietra, legno, mattoni e riflettono uno stile rustico e autentico. Soffitti con travi a vista e pavimenti in pietra o terracotta custodiscono le tracce di vite laboriose. Lungo il percorso, ogni dettaglio racconta storie dimenticate, che Giornate FAI intende portare alla luce. L’appuntamento è in Piazza Maria SS. di Anglona, da cui si raggiugerà Piazza Plebiscito, con la Chiesa di San Filippo Neri, costruita nel 1661 su volere di Mons. De Luca. Da qui, ogni angolo del borgo racconta una storia: a sinistra si trova la Casa Museo di Albino Pierro con il vecchio frantoio sottostante; a nord, la bottega del fabbro rimasta intatta nel tempo; proseguendo lungo via Cristoforo Colombo, si incontra l’ultimo mulino che ha funzionato fino agli anni ’80. Nei pressi della Cattedrale della SS. Maria Annunziata sarà possibile visitare un antico frantoio, scoprire le fasi di lavorazione dell’olio e degustarne le eccellenze, immergendosi nella tradizione contadina.
Elenco completo dei luoghi aperti in BASILICATA e modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=BASILICATA
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito
i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.
Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Rai quest’anno celebra i 10 anni al fianco del FAI dal 17 al 23 marzo assieme a tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay con un racconto corale che mette al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.
Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2025, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del Servizio pubblico.
Si ringrazia la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, da anni al fianco del FAI in occasione degli eventi nazionali. Nel corso delle Giornate FAI di Primavera quaranta siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei o rappresentativi delle politiche europee, saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Unione europea nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo. Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Basilicata, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per il sostegno Fondazione CARICAL.
Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.
Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà in virtù di un accordo di collaborazione.
Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.
Le Giornate FAI di Primavera 2025 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:
Ferrarelle Società Benefit, Partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, da quindici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani. Sarà inoltre presente nella lista dei luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e con la maison artigianale di Pontedera (PI), da oltre trent’anni polo di eccellenza nella produzione di cioccolato di alta gamma Amedei.
Fineco, tra le più importanti banche FinTech in Europa e principali reti di consulenza in Italia, ha fatto del sostegno all’ambiente e alla cultura uno dei pilastri fondamentali della propria strategia di sostenibilità. Main Sponsor delle Giornate FAI di Primavera dal 2020, la banca conferma anche quest’anno il proprio impegno nella cura del patrimonio artistico e culturale, il cui valore è un asset strategico per lo sviluppo del Paese.
Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio, per il secondo anno Partner della Fondazione. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.
Edison, azienda energetica con oltre 140 anni di storia, impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, è da sempre vicina al FAI. In occasione delle Giornate FAI di Primavera consentirà ai visitatori di accedere allo splendido Palazzo Edison a Milano e alla Centrale Termoelettrica di Presenzano (CE) da poco inaugurata.
Grazie anche a Italo, primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità, Mobility Partner dell’evento, che ha deciso di affiancarsi al FAI per promuovere una mobilità sostenibile, invitando i viaggiatori alla scoperta dell’Italia più bella.
Si ringrazia, inoltre, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la speciale apertura dell’impianto e il prezioso sostegno di Snaitech – proprietaria dell’impianto sportivo – che si rinnova dal 2018.
Il FAI ringrazia la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la preziosa e duratura collaborazione, che rappresenta un passo importante volto a coniugare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con un modello di mobilità dolce, capace di valorizzare i territori e ridurre l’impatto ambientale.
Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 16 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.
FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS – Basilicata
Presidente Regionale FAI Basilicata – Rosalba Demetrio – cell. 3397924620 – basilicata@presidenzafai.fondoambiente.it
Delegata Comunicazione FAI Basilicata – Liliana Riccardi – cell. 3281583676 – comunicazione@basilicata.fondoambiente.it
BASILICATA
PROVINCIA DI MATERA
ACCETTURA (MT)
MASSERIA FAZZANO
Frazione Fazzano
Arrivare al bivio per Accettura e S. Mauro Forte.
Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI TRICARICO E DELLA LUCANIA INTERNA
La masseria si trova nel Comune di Accettura, che conta circa 1800 abitanti, e si raggiunge attraversando il bosco di Gallipoli e Montepiano. Il paesaggio si apre su altri piccoli Comuni, come Cirigliano, Garaguso e San Mauro Forte, ed è parte del Parco regionale di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane.
Il rito del Maggio di Accettura è davvero affascinante, con le sue tradizioni legate alla natura e alla simbologia degli alberi. L’uso di un albero come simbolo di unione tra il maschio e la femmina, la “sposa” agrifoglio e il “maggio” albero, rende la festa unica.
La masseria è un esempio tipico di architettura rurale fortificata, molto diffusa nelle zone collinari di Matera. Le torrette cilindriche, utilizzate per difendere la proprietà e controllare i movimenti nel territorio circostante, sono una caratteristica che collega la struttura alla sua funzione di difesa oltre che di residenza e lavoro agricolo.
Il percorso di visita alla masseria fortificata, che fa da sfondo al romanzo “Il giudice dei briganti” di Carlo Spagna, offre un’esperienza unica per scoprire un angolo ricco di storia, natura e mistero. L’edificio, immerso nei boschi che raccontano le vicende brigantesche, si distingue per la sua architettura fortificata e per il legame con il passato turbolento della regione. La scoperta delle pistole sottratte ai carabinieri uccisi durante un agguato brigantesco, avvenuto proprio in questo territorio, aggiunge un elemento di intrigo e profondità storica. La visita è particolarmente eccezionale per la possibilità di esplorare non solo la masseria, ma anche il vasto territorio circostante, che include uno stagno e la montagna Monacelle, un luogo dal nome evocativo legato a un antico ritiro per suore. Questo percorso permette ai visitatori di immergersi in una natura selvaggia e incontaminata, mentre si apprendono storie di briganti, conflitti e tradizioni locali. Partecipare alle Giornate FAI di Primavera è un’opportunità rara per entrare in contatto con una parte di storia che spesso rimane nascosta.
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
10:00 – 13:00 / 16:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto comprensivo di Stigliano-Accettura
ALIANO (MT)
CARLO LEVI NEI RICORDI DI ALIANELLO VECCHIA E I CALANCHI
Piazzale Santa Maria Assunta ad Alianello Nuovo
Punto di ritrovo: Piazzale Santa Maria Assunta – Alianello Nuovo
Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI TRICARICO E DELLA LUCANIA INTERNA
Luogo naturalistico per eccellenza, di notevole interesse geologico, in quanto si estende su un fondale marino primordiale con formazioni calanchifere, che ricordano un paesaggio lunare. È ubicato nel Comune di Aliano (MT), paese di confino di Carlo Levi ma anche luogo in cui vi fu una fiorente colonia greca. Si tratta di un luogo ricco di storia e tradizioni.
Nei dintorni avremo modo di notare Alianello Vecchio, borgo disabitato (Ghost Town) edificato proprio su uno sperone roccioso (Calanco). Le notizie documentali fanno risalire la nascita di Alianello al tardo Medioevo, ma ritrovamenti di tombe risalenti agli Enotri fanno ipotizzare un’origine ben più antica, databile addirittura all’Età del Ferro.
Il borgo, un tempo abitato da una comunità coesa, dinamica e ricca di iniziativa, ospitava botteghe artigiane (fabbricazione di mattoni di argilla locale) e laboratori ove avveniva la lavorazione e trasformazione delle materie prime (olio, farina, ortaggi, latte, carni) in prodotti alimentari di altissima qualità, legati alle fiorenti produzioni agricole e all’allevamento locale. Oggi questi luoghi sono spesso scelti come set cinematografici.
Vi porteremo in un paesaggio primordiale, camminerete su un fondale marino. Vi racconteremo il territorio anche attraverso i racconti e gli aneddoti dei suoi abitanti, ricordando Carlo Levi, che in questi contesti ha vissuto il confino. Il percorso prevede: 1.Passeggiata nei Calanchi e racconti (percorso breve di ca 3 km adatto a tutti); 2.Foto con la polaroid istantanea 3.Racconti alla fontana di Alianello Vecchia. La poetessa Laura Sposato ci accompagnerà con le sue poesie.
È necessario portare scarpe e abbigliamento comodo, borraccia con acqua.
Luogo solitamente aperto, accessibile gratuitamente
10:00 – 13:00 / 16:00 – 18:30 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di: Volontari FAI e Associazione “Alianello futuro antico”
BERNALDA (MT)
CASTELLO DI BERNALDA
Piazza San Bernardino da Siena
Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
La Torre normanna di Bernalda permetteva di controllare tutta la valle del fiume Basento fino alla costa. La posizione strategica del promontorio su cui si erge è stato sicuramente un aspetto non trascurabile nella scelta del sito per la fondazione di Camarda (oggi Bernalda). Nel corso del tempo, il promontorio si è arricchito di isolati di case con copertura a capanna, poi a volta (ossia “lammìe” e “casedde”), intermezzate da piazze e slarghi.
Nel 1470 il principe Pirro del Balzo, dopo aver avviato la costruzione del castello di Venosa, intraprende l’opera anche a Bernalda, ma l’arresto e il decesso, per essere stato tra i promotori della Congiura dei Baroni contro Ferdinando d’Aragona, gli impediscono di completare il maniero. La struttura esistente del Castello riporta ancora oggi le tracce della sua evoluzione storico-architettonica, a partire dalla torre normanna su cui si è innestato un impianto fortilizio quadrangolare, poi ampliato e rimodulato dal feudatario Bernardino de Bernaudo. L’ultimo ampliamento testimonia il passaggio dei duchi spagnoli “Navarrete”, che conferiscono al maniero l’aspetto di un palazzo ducale del XVIII sec. come si evince dal fronte principale sulla piazza.
Il restauro, ad opera del Comune di Bernalda, ha evidenziato una traccia muraria retrostante più antica di quella frontale, con architravi lapidei che indicano originarie aperture. Anche sul muro del retro del castello è ancora evidente la stratificazione delle feritoie inserite nelle varie epoche, diversificate per la tipologia delle armi usate (lance, balestre, cannoni e baionette). La connotazione del sistema fortilizio in un palazzo ducale ha delineato una nuova orditura del paramento murale, con cantonali bugnati in mattoni, ed una nuova composizione con diverso ordine architettonico delle aperture con balconi al primo piano.
Il percorso delineato interesserà i due livelli sovrapposti, sottano e soprano, seguendo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato l’originario fortino in castello. Saranno messe in evidenza le caratteristiche tipologiche e costruttive dell’antico manufatto con un’attenzione particolare ai materiali impiegati, che consentiranno di scoprire anche le più remote influenze magno-greche. Inoltre, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, sarà inaugurata e visitabile la Mostra fotografica dell’artista Cosimo Sampietro, pittore e fotografo vissuto a Bernalda, noto per i suoi ritratti e soggetti religiosi presenti in molte chiese della provincia di Matera.
Luogo solitamente chiuso, sede di una istituzione o di un ente
09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
09:00 – 13:00 (ultimo ingresso 12:30)
Note: Turni di visita ogni 30 min per gruppi di 20 persone.
Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni dell’IIS Bernalda e Ferrandina (sede Bernalda)
BERNALDA (MT)
CENTRO STORICO DI BERNALDA: TRA STORIA E LEGGENDE
Piazza San Bernardino da Siena
Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
Bernalda è un paese della Costa Jonica poco distante da Metaponto e Matera. Dalla valle del Basento si scorge con la caratteristica immagine dei paesi della Lucania arrampicati sulle pendici delle colline. In realtà l’abitato si espande per circa due chilometri lungo l’asse alberato di Corso Umberto. L’impianto urbano originario, di tipo ippodameo, si ripete anche nella ottocentesca espansione fuori dalle mura, preservando gran parte delle caratteristiche storiche ed ambientali più peculiari.
Dopo un periodo buio, i casali costieri, ripopolati, ampliati e fortificati, ritornarono all’antico splendore nel XVI secolo. Si assisterà al restauro delle vecchie mura e delle torri, con l’aggiunta di altre fortificazioni ad opera degli Aragonesi per le necessità difensive della costa, divenuta spesso approdo delle invasioni barbaresche. Bernalda nel 1567 rientra tra i paesi in cui fu istituito il servizio della “Cavallara”, in quanto la posizione della sua torre normanna le permetteva di controllare tutta la valle del fiume Basento, per secoli navigabile fino alla costa.
Dopo l’infeudamento, Camarda fu distrutta durante un’invasione francese nei primi decenni del XVI secolo. Il nuovo centro, fondato ad opera di Bernardino de Bernaudo, fu fatto erigere immaginando per esso un impianto regolare con strade diritte e perpendicolari. La strada principale e centrale collegava le due porte principali delle mura. L’ortogonalità del sistema viario, che va a formare delle insulae rettangolari, e l’orientamento rigoroso mostrano una particolare attenzione agli studi dell’urbanistica classica e alle caratteristiche urbanistiche della vicina colonia greca di Metaponto, che ancora presentava alcune tracce dell’antico sito e che per secoli ha offerto un prezioso materiale da costruzione a Bernalda e ai centri vicini. La strada principale terminava sulla valle con un grande largo su cui si affacciavano a destra il Castello e a sinistra la Chiesa Matrice (fondata nel 1535), che il popolo volle dedicare a S. Bernardino da Siena, in onore del loro barone che ne portava il nome e che, a sua volta, aveva offerto il proprio nome per la nuova denominazione della ricostruita Camarda, che fu chiamata Bernauda per diventare successivamente Bernalda.
Il percorso proposto si snoda attraverso il centro storico, seguendo le tracce delle trasformazioni che hanno plasmato il piccolo borgo fortificato. Durante la visita, verranno evidenziate le caratteristiche tipologiche e costruttive che hanno segnato l’evoluzione del sistema insediativo del luogo. Sarà possibile osservare le diverse tipologie abitative, tra cui le “Cannizzate”, case con tetto a due falde, tipiche delle abitazioni contadine della zona del fiume Basento, e le “Lammiate”, caratterizzate dalla copertura a volta rivestita di laterizi. Non mancheranno anche le “Palazziate”, residenze signorili della borghesia locale e dei latifondisti. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai materiali utilizzati, che svelano le influenze più antiche, come quelle magno-greche, sulla costruzione degli edifici. Lungo il cammino si scopriranno piazze, chiese e palazzi, accompagnati da racconti storici e leggende che conferiscono a ogni angolo del borgo una singolare identità culturale.
Luogo solitamente aperto, accessibile gratuitamente
09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 17:30).
09:00 – 13:00 (ultimo ingresso 12:00)
Note: Turni di visita ogni 45 minuti, gruppi di massimo 25 persone.
Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni dell’IIS Bernalda e Ferrandina sede Bernalda
CRACO (MT)
ROVINE DI SPERANZA: CRACO NEL CINEMA
VIA MONASTERO SNC
COORDINATE: 40°22’43¿N 16°26’24¿E
Apertura a cura di: GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI
Craco, suggestivo borgo abbandonato in provincia di Matera, è una location ideale per film, spot e cortometraggi, grazie alla sua atmosfera unica e surreale. Il complesso monastico di San Pietro, le cui terrazze offrono una vista spettacolare sul borgo, ospitano un percorso guidato sulle principali produzioni cinematografiche qui realizzate. Protagonista è il paesaggio circostante che, tra distese di olivi, siepi di fichi d’India e calanchi, incornicia il borgo con un panorama mozzafiato.
Craco, borgo medievale della Basilicata in provincia di Matera, risale all’VIII secolo e vanta una storia ricca e affascinante. Nel 1963 una frana devastante costrinse gli abitanti ad abbandonare il centro storico, trasformandolo in una città fantasma, suggestiva e intrisa di mistero. Questo scenario unico ha attirato numerosi registi, rendendo Craco un set cinematografico internazionale: tra i film girati qui si ricordano Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, La passione di Cristo di Mel Gibson e Quantum of Solace della saga di James Bond. Oggi il borgo è una meta culturale simbolo di bellezza senza tempo, che affascina numerosi visitatori e artisti.
Craco, annoverato oggi come “paese fantasma”, ha preservato intatta la sua struttura urbana, fatta di vicoli tortuosi, edifici diroccati e una posizione dominante sulla valle del fiume Cavone, che ne esalta il fascino senza tempo. Il percorso “Rovine di Speranza: Craco nel Cinema” è ospitato nell’ex Monastero di San Pietro. Costruito tra il 1620 e il 1632, il complesso è impreziosito dalla porta maggiore della chiesa e dalle dodici colonne figurate del chiostro. Nel tempo, il complesso fu ampliato con una navata laterale, diverse cappelle e la cappella della SS. Annunziata, dotata di cupola e abside concava. Purtroppo, un incendio nel 1933 e uno smottamento nel 1960 hanno causato danni significativi, tra cui il crollo di cappelle e campate. Dal 2014 il monastero ha visto importanti restauri per ospitare il M.E.C. (Museo Emozionale di Craco) e oggi fa parte del Parco Museale Scenografico, simbolo di rinascita culturale e testimonianza di una bellezza eterna.
Durante il percorso della mostra “Rovine di Speranza: Craco nel Cinema”, i visitatori saranno accompagnati alla scoperta della storia del borgo e dei capolavori cinematografici girati in questo affascinante scenario. Nella sala convegno, materiali audiovisivi come scene di film, immagini e altri contenuti inediti ricorderanno il legame di Craco con il cinema. I Volontari guideranno i visitatori nella narrazione delle opere più significative, evidenziando come il borgo, con la sua bellezza senza tempo, abbia raggiunto una visibilità internazionale, diventando un’icona culturale e turistica di grande rilievo. Il tour include una visita alle terrazze panoramiche, da cui si gode una vista suggestiva su Craco Vecchia e la Torre Normanna.
Luogo solitamente aperto, accessibile a pagamento
15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Visite a cura di: Volontari FAI di Craco-Gruppo FAI Di Pisticci e della Valle Dei Calanchi in collaborazione con la Società Cooperativa ar.l. OLTRE L’ARTE
FERRANDINA (MT)
LA MADONNA DEI MALI
Via Santa Lucia
Link di Google Maps: https://maps.app.goo.gl/KLCttVkKYpZpGpYc7
Apertura a cura di: DELEGAZIONE FAI DI MATERA
A due chilometri dall’abitato di Ferrandina, sulla via che a oriente si snoda lungo un declivio che termina nella valle del Basento, ricco di acque sorgive e cosparso di ulivi secolari, si trova questa austera chiesetta, la Cappella della Madonna dei Mali, una delle più belle chiese rurali della Basilicata.
Non si conosce con precisione l’anno di edificazione, ma è possibile ipotizzare che fu costruita in occasione di un voto fatto dai ferrandinesi alla Madonna, in seguito a un’epidemia che colpì queste contrade nella prima metà del XVI secolo. Fu probabilmente affidata ai monaci benedettini, ma mancano fonti certe in proposito. Le poche notizie documentate accertano che l’edificio col mulino ad acqua e la tenuta circostante erano di proprietà dei Padri Domenicani. Le figure dei Santi dell’Ordine Domenicano affrescati sulla volta della chiesa sono un’ulteriore prova della dipendenza dal convento ferrandinese.
La cappella presenta elementi propri della locale architettura rurale, caratterizzata dall’utilizzo di materiali poveri per l’impianto di una struttura monoaulare con una volta a botte unghiata. La facciata mostra il portale in pietra sul cui architrave è incisa l’iscrizione “MALA NOSTRA PELLIT BONA CUNCTA POSCIT” (datazione 1616) della quale si ignora il reale significato. Al di sopra di esso, in una nicchia rettangolare, vi è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giuseppe e Domenico. Vanto artistico dell’edificio è il ciclo di affreschi attribuiti a Pietro Antonio Ferro, risalente molto probabilmente alla metà del primo decennio del ‘600. Al di sopra dell’altare maggiore vi è un affresco della Madonna col Bambino, mentre sulle pareti laterali sono rappresentati sei episodi della vita di Maria.
Il bene viene aperto l’8 settembre di ogni anno per la celebrazione liturgica della Natività di Maria. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, i visitatori avranno l’occasione di entrare nel Santuario appena rinnovato, conoscerne stratigrafia storica e pregio artistico, dalle probabili tracce benedettine al restauro del 1616, con il ciclo di affreschi della vita della Vergine di Pietro Antonio Ferro. L’apertura del sito coincide con la riapertura della chiesa, a seguito del restauro che ha riconsegnato alla comunità un quadro nuovo e più complesso del bene.
Gli Apprendisti Ciceroni illustreranno i cambiamenti del Santuario, le sovrapposizioni stilistiche, il ciclo pittorico del Ferro, con uno sguardo particolare alle iconografie del culto mariano presso i Domenicani. L’importanza dell’acqua purificatrice e curativa del santuario permetterà di conoscere gli itinerari di fede, tra rigenerazione e guarigione. Al termine dell
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