«Avanti fino a fine maggio»

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La «questione Gorle» potrebbe arrivare presto al tavolo della Regione. A dieci giorni dalla chiusura dei varchi di via Trento e via Martinella (dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9) e dopo una settimana di traffico sostanzialmente invariato, da lunedì (complice il maltempo) la situazione è di nuovo peggiorata. Dopo le reazioni dei sindaci dei paesi limitrofi, ieri sul tema sono intervenuti i consiglieri regionali Michele Schiavi (FdI) e Davide Casati (Pd). Su proposta del consigliere di Fratelli d’Italia, i consiglieri bergamaschi hanno chiesto alla V Commissione regionale Infrastrutture e Mobilità di audire le realtà territoriali interessate alla mobilità dell’hinterland est e della Valle Seriana.

Una proposta che il presidente della Commissione, Jonathan Lobati (Fi) ha subito raccolto: «È una scelta che preoccupa, quella di chiudere due varchi di accesso ai non residenti di Gorle, con effetti controproducenti sulla viabilità della Valle Seriana, senza risolvere realmente il problema originario», dice Lobati, che annuncia la riunione per il 20 marzo, «per ragionare su possibili soluzioni condivise e sostenibili». Intanto martedì 18 i sindaci dell’hinterland est si riuniranno di nuovo in Prefettura per fare il punto dopo due settimane.

I consiglieri bergamaschi hanno chiesto alla V Commissione regionale Infrastrutture e Mobilità di audire le realtà territoriali interessate alla mobilità dell’hinterland est e della Valle Seriana. La riunione per discutere della situazione è stata convocata per il 20 marzo.

Tre giorni di maltempo hanno alterato le condizioni del traffico, riproponendo le criticità di sempre. Mercoledì 12 marzo il sindaco di Scanzorosciate, Paolo Colonna, ha fatto sapere che «lungo la sponda sinistra del Serio, ci sono stati forti rallentamenti nell’orario di punta sulla SP 66». Da qui gli interventi dei consiglieri Schiavi e Casati che portano la questione sul piano regionale. «A distanza di più di una settimana il bilancio non può che essere negativo», dice Schiavi, che torna a parlare di «scelta unilaterale che non fa bene al territorio. Ci sono interventi a breve termine, come quello sul nodo della Martinella – finanziato dalla Regione con 500mila euro – che potrebbero portare effetti positivi, per cui si poteva aspettare con questa sperimentazione. Se la scelta fosse stata condivisa, probabilmente si sarebbe potuto immaginare un diverso sistema di rilevazione dei dati di traffico». La Regione, ricorda anche Schiavi, «continuerà a fare la sua parte anche per soluzioni a lungo termine, come la Penetrante da est», la variante di 5 chilometri e mezzo che dal rondò delle Valli arriverà fino a Pedrengo.

Per Davide Casati, «la recente chiusura messa in atto da Gorle è l’ennesima conferma della necessità di un approccio condiviso, sovracomunale e di sistema per quanto riguarda la viabilità dell’hinterland est e delle collegate arterie che confluiscono dalla valle e dall’hinterland verso il capoluogo; se ciascuno va per conto suo, si migliora da una parte peggiorando dall’altra, e il bilancio per il territorio sarà sempre negativo». Da qui la necessità, secondo il consigliere dem, «di lasciare da parte le logiche campanilistiche e gettare lo sguardo oltre ai confini di “casa nostra”. Bisogna che Comuni, Provincia e Regione si vedano, approfondiscano i flussi di traffico, avviando con concretezza percorsi di progettazione che, a partire dall’intervento alla Martinella, aprano un capitolo di opere necessarie per il territorio e i cittadini, valutando anche la soluzione della strada di penetrazione da est».

Il sindaco di Gorle Giovanni Testa: «C’è un clima di esasperazione alimentato da personalismi politici atto a condizionare pesantemente la vita democratica di una comunità, e questo è inaccettabile. Le valutazioni si faranno alla fine».

Da parte sua, il sindaco di Gorle Giovanni Testa parla di «una situazione che sta sfuggendo di mano. Abbiamo moderato l’accesso da una sola direttrice per due ore al giorno – dice – e trovo abnorme che ci sia tutto questo movimento per alcune auto ripartite in maniera migliore sul territorio. Gli unici a non averlo colto sono alcuni politici e amministratori locali che, in maniera del tutto egoistica, pretendono che Gorle continui a portare il peso del traffico come succede da 60 anni». Poi l’affondo vero e proprio: «C’è un clima di esasperazione alimentato da personalismi politici atto a condizionare pesantemente la vita democratica di una comunità, e questo è inaccettabile. Le valutazioni si faranno alla fine: vero è che quando piove c’è più traffico ovunque, con e senza chiusure. Valuterò se partecipare al tavolo regionale quando riceverò la convocazione, ma non è convocando un tavolo al giorno che si ferma la sperimentazione».



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