a Santa Maria Capua Vetere il finissage della mostra “Memoria restituita. Mostra di reperti sequestrati” |

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Nella Sala Conferenze del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua di Santa Maria Capua Vetere si è tenuto questa mattina, giovedì 13 marzo, il finissage della mostra “Memoria restituita. Mostra di reperti sequestrati“. La mostra esponeva i reperti sottratti al patrimonio dello Stato con scavi clandestini prevalentemente nel sito dell’antica Cales a Calvi Risorta e sequestrati dalle Autorità grazie all’operazione “Antica Cales”.

Durante il finissage sono state raccontate le dinamiche della complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, che ha smantellato un traffico illegale di reperti archeologici di valore pari a tre milioni di euro. L’indagine è culminata con il sequestro di migliaia di reperti in tre province della Campania.

Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, avvocato Antonio Mirra, ha aperto i lavori salutando i presenti e sottolineando l’importanza della legalità come pilastro della cittadinanza attiva. A seguire, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Santa Maria Capua Vetere, dottor Armando Bosso, ha illustrato i momenti cruciali che hanno preceduto le perquisizioni e l’attività internazionale, inclusa l’intervento presso una casa d’aste a Zurigo. Questo ha portato alla scoperta di monete e vasellame archeologico, databili tra il V secolo a.C. e il VI secolo d.C., considerati autentici e di grande valore storico.

Successivamente, il maggiore Massimo Esposito, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, ha condiviso dettagli inediti sulla protezione dei beni culturali in Campania, mirati a contrastare i saccheggi dei “tombaroli” e la speculazione del mercato nero dei reperti archeologici.

Il convegno si è concluso con l’intervento della direttrice del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua e dell’Anfiteatro e del Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Antonella Tomeo. La dottoressa, che dirige anche altre realtà culturali come il Mausoleo delle Carceri Vecchie di San Prisco, ha presentato una relazione su “Il ruolo del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua nella restituzione della memoria”, evidenziando l’importanza del contributo culturale e storico degli oggetti esposti, specialmente per le giovani generazioni.

La giornata è proseguita con un dibattito con gli studenti dell’Istituto statale di Istruzione secondaria superiore “Amaldi-Nevio” di Santa Maria Capua Vetere, guidato dalla Dirigente Rosaria Bernabei. Gli studenti sono stati accompagnati dai docenti Renata D’Angelo, Natascia De Gennaro e Alfredo Troiano. Anche il dibattito con gli studenti è stato moderato dal Funzionario alla comunicazione del Museo dott.ssa Mariangela Mingione. Alcuni alunni hanno posto domande ai relatori, altri hanno proposto una selezione di testi delle “Verrine” di Cicerone. Il confronto tra Istituzioni e Scuola si è concluso la presentazione di un format grafico, a cura di uno degli alunni, con l’indicazione delle varie fasi delle attività investigative e un originale slogan legato al ruolo svolto dal Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Napoli: “L’Arma per l’arte, l’arte seduce, l’Arma la ama”.

Così il Direttore del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua Antonella Tomeo ha commentato l’iniziativa: “La mostra ospitata dal Museo è una rilevante testimonianza del nostro passato, che ci permette di leggere il presente attraverso la memoria storica con tutta la sua carica emotiva. Con un attento lavoro di ricerca abbiamo collocato temporalmente i reperti e appreso informazioni nuove sul territorio, rinnovando il senso di appartenenza. Ringrazio le Istituzioni coinvolte per il loro continuo e fattivo lavoro di contrasto all’illegalità, che ci permette di trasferire alle nuove generazioni la conoscenza, così come abbiamo fatto oggi, aumentando in loro la consapevolezza di una straordinaria identità culturale che rappresenta la preziosa eredità della nostra storia”.





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