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Alla vigilia della riunione del Consiglio Comunale convocato per l’esame del progetto di variante alla Statale 16 depositato dall’Anas al Ministero dell’Ambiente ai fini della Valutazione d’Impatto Ambientale, l’ex sindaco Giuseppe Tagliente ha inteso fornire “agli onorevoli componenti dell’Assise un richiamo di natura storica che potrebbe forse tornare utile in sede di discussione e votazione del provvedimento”.
“Vorrei in particolare ricordar loro – prosegue Tagliente – che negli anni Sessanta del Novecento l’amministrazione di allora, guidata dall’avv. Silvio Ciccarone, seppe opporsi al progetto della realizzazione dell’autostrada su un percorso quasi simile a quello che viene proposto adesso dall’Anas. Anche allora ci furono pareri nella direzione del “meglio questo che niente”, ma il buonsenso e la fermezza derivante da una visione organica di sviluppo prevalsero risparmiando con voto unanime alla città lo stupro di Montevecchio e delle zone limitrofe, sulle quali lo stesso sindaco Ciccarone riuscì anche ad applicare vincoli di salvaguardia con largo anticipo rispetto alla legge Galasso entrata in vigore nel 1985.
Sapranno essere alla stessa altezza anche gli attuali amministratori?”.
Queste le osservazioni da parte dell’Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, Ente regionale del Molise, in merito alla “Variante alla S.S.16 Adriatica nel tratto Vasto Sud – San Salvo Marina dal km 517+000 al km 524+000”.
“Dalla documentazione progettuale si evince che il progetto prevede tratti di adeguamento in sede e brevi tratti in variante alla S.S.16 Adriatica per circa 9 km nel tratto di attraversamento dei Comuni di Vasto e San Salvo, al confine regionale del Molise. La finalità sostiene di perseguire il traffico di lunga percorrenza che attualmente impegna il tratto costiero della S.S. 16 Adriatica, contraddisttnto da aree urbanizzate turistico-residenziali afferenti a Vasto Marina e aree industriali e produttive di S. Salvo, su una nuova arteria più interna con il conseguente alleggerimento del traffico che attualmente attaversa l’ambito urbanizzato costiero. Gli interventi progettuali comprendono la realizzazione di 4 intersezioni a raso di intervento di raccordo all’attuale svincolo a livelli sfalsati sulla S.S. 650 Trignina e la realizzazione di un viadotto Buonanotte con sviluppo di circa 112m.
Nella nota l’ANAS S.p.a. ha dichiarato che tra i siti delle aree naturali protette, come definite dalla L. 394/1991 e ai siti della Rete Natura 2000, per cui gli impatti derivanti dall’attuazione del progeyyo potrebbero interferire vi è l’area naturale: – ZSC “Foce Trigno-Marina di Petacciato” IT7228221.
In relazione a queste ultime circostanze sono obbligatorie le necessarie valutazioni ed autorizzazioni ambientali del MASE sopra richiamate, previa acquisizione dei pareri delle istituzioni locali interessate e degli Enti Gestori delle aree interessate. Per ottemperare a quanto disposto dalla legislazione vigente il MASE ha provveduto a richiedere i necessari pareri ai soggetti interessati avvisandoli della pubblicazione della
documentazione progettuale dell’ANAS.
Osservazioni.
Il sito ZSC “Foce Trigno-Marina di Petacciato” si trova al confine tra Molise e Abruzzo e include due Zone di Conservazione Speciale. Le aree monitorate sono relativamente ben conservate e gli habitat tipici delle dune sono ben sviluppati. Nell’area molisana è presente anche una porzione di macchia mediterranea nella parte più interna e un rimboschimento a pino sulle dune fisse. Nel corso degli anni sono state svolte
diverse ricerche di tipo floristico-cenologico. Negli anni ’80 del secolo scorso sono state avviate le indagini fitosociologiche, mentre il primo monitoraggio della vegetazione è stato effeƩuato nel 2001. Dal punto di vista faunistico, si effettua il censimento dell’avifauna nidificante secondo la metodologia standardizzata dei punto di ascolto e sono stati registrati annualmente siti di nidificazione del fratino, una specie nella Lista Rossa.
Per la costa molisana sono stati registrati i cambiamenti a scala di paesaggio negli ultimi 50 anni, con particolare enfasi sulla configurazione delle dune in relazione alla copertura arƟficiale del suolo. Inoltre, a partire dal 2001 ogni 4 anni circa, sono effettuati dei rilievi periodici per evidenziare i cambiamenti morfologici a medio e breve termine delle spiagge molisane.
1. Pur avendo compreso l’area citata come area interessata di cui all’allegato non risulta che siano stati richiesti i pareri di competenza delle amministrazioni locali, ossia Montenero di Bisaccia e Petacciato e la stessa Regione Molise. Né risulta che ai Comuni di Montenero di Bisaccia e Petacciato sia stata richiesta la pubblicazione degli aƫ così come alla Regione Molise.
2. Quasi tuti i parametri di traffico presi solo sulle aree della Regione Abruzzo non risultano molto attendibili visto che per la rilevazione della qualità dell’aria si citano centraline di monitoraggio che si trovano in località distanti decine e decine di km dalla zona interessata e per quanto riguarda la regione adiacente al tracciato non vi è nessuna rilevazione, forse pensando che l’aria e l’inquinamento si fermano al confine con l’Abruzzo, e quindi nessuna valutazione dell’incidenza dell’aria abruzzese con quella molisana.
3. Risulta evidente che non vi è nessuna valutazione rispetto a tuti i parametri evidenziati nel progetto per gli impatti derivanti dalla sua attuazione nel tratto adiacente al confine abruzzese per l’intera superficie dell’area pari a 746 ha. La ZSC “Foce Trigno-Marina di Petacciato” IT7228221 si estende dal livello del mare fino ad un massimo di 90m. s.l.m., riscontrabile nell’area calanchiva a ridosso del Fiume Trigno, occupando superfici, che per metà della sua estensione sono di origine antropica (aree artificiali ed agricole) e per metà ad ambienti naturali e
seminaturali. Le aree naturali e seminaturali contengono una vastissima eterogeneità ambientale caratterizzata da aree a vegetazione rada sulle dune ed i calanchi, e aree a copertura boschiva costituita dalle pinete o boschi ripariali. L’idrografia superficiale è formata sostanzialmente da quattro corpi idrici principali ed una serie di fossi. Il più importante è il Fiume Trigno e la sua foce, seguito dal Torrente Mergola, il Torrente
Tecchio con le rispettive foci. Il sito include ben rappresentate sei principali unità ambientali: la duna costiera, il retroduna, le aree di foce fluviale e torrentizia, le aree golenali e i terrazzi alluvionali, le pendici collinari e le aree calanchive.
Il sito ZSC “Foce Trigno-Marina di Petacciato” così come già sottolineato interessa l’area di competenza della Regione Molise a partire dal confine con l’Abruzzo. Si ritiene pertanto obbligatorio coinvolgere i Comuni interessati, in quanto posti al confine con la Prov. di Chieti, che rientra nella ZSC “Foce Trigno-Marina di Petacciato” anche per quanto riguarda le pubblicazioni di legge.
È necessario valutare l’impatto della variante sulle specie di quest’ aree, al fine di garantirne buone pratiche nella preservazione, salvaguardia e conservazione delle specie selvatiche. L’impatto della variante sulle stesse non è stato preso in considerazione e quindi valutato.
Conclusioni.
L’AAST, come Ente regionale del Molise, ha come compito la diffusione dell’attività turistica legata soprattutto alla biodiversità, paesaggio, natura e conservazione delle specie floro-faunisƟche della realtà regionale soprattutto nelle zone di natura protetta, così come dal Piano strategico regionale per lo Sviluppo del turismo, approvato con delibera di Consiglio regionale n. 405 del 02.12.2019. Per cui sottolinea l’interesse specifico che ha per quanto riguarda l’area proteta in questione, patrimonio naturale e fonte di attrattiva per le iniziative e lo sviluppo turistico della regione Molise.
Avendo preso visione della documentazione depositata presso il MASE si esprime PARERE NEGATIVO e si invita l’Ente interessato a prendere in esame quanto evidenziato.
Il Commissario straordinario
On. Prof. Remo Di Giandomenico
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