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Attualità
Intervento del sindaco Piero Livolsi
Il Trittico di Leonforte attribuito al Beato Angelico è stato venduto all’asta per 700.000 franchi svizzeri (poco più di 700.000 euro). Ad aggiudicarselo l’Artè Gallery di Balerna. Vani i tentativi di bloccare l’asta da parte del sindaco di Leonforte. L’opera era uscita dai confini italiani nel 2016 quando era ancora considerata una copia ottocentesca dell’originale conservato in Germania. In realtà, nel 2017 alcune analisi evidenziarono l’utilizzo di pigmenti pregiati. Inoltre, nel 2021 il docente Rolando Bellini, dell’Accademia di Brera ed esperto del Rinascimento, affermò che si trattava di un «pezzo rilevante della ricca produzione d’uno dei più aulici Maestri rinascimentali» e «frutto incontestabile del prolifico atelier dell’Angelico». Su questa vicenda c’era stata a ottobre un’interpellanza del parlamentare Fabio Venezia al governo regionale siciliano.
Il sindaco Piero Livolsi ha provato con caparbietà a riportare l’opera in Sicilia, ma pare sia ormai troppo tardi. “Sono amareggiato -ha detto il sindaco di Leonforte- perché non si è pensato di intervenire prima. E aggiunge: “Spero che sia il Ministero che la Regione Siciliana si mettano in moto per far rientrare questo bene in Italia, poiché è dimostrato che si tratta di un’opera di grande valore”.
Stando a quanto afferma il primo cittadino leonfortese il Mic attiverà tutte le procedure per bloccare il bene, inclusi i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio.
Pare che il quadro sia stato donato da Papa Urbano VIII a Nicolò Placido Branciforte, fondatore di Leonforte che per riconoscenza fece costruire il Convento dei Cappuccini dove venne ospitato il quadro, poi regalato al figlio nella prima metà del Seicento. Nel 1907 gli eredi del conte Giovan Calogero Li Destri, che nel 1852 aveva comprato dalla famiglia Branciforti tutti i beni a Leonforte, lo rimosse dalla chiesa per venderlo. Ma i frati leonfortesi ne rivendicarono la proprietà. Di fatto l’opera venne erroneamente ritenuta una copia ottocentesca del trittico berlinese, ipotesi smentita dalle analisi scientifiche. Dopo alterne vicende nel 1990 fu venduto in trattativa privata ad un collezionista romano.
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