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La Polizia ha individuato gli autori del tentato omicidio avvenuto il 9 giugno 2024 in via Audinot, circostanza nella quale era stato ferito gravemente un giovane colpito da colpi di arma da fuoco e poi trovato in Porta Sant’Isaia in condizioni critiche. E nell’episodio c’entra un giro di droga. Le indagini sono arrivate a una conclusione nella giornata di ieri, con l’arresto di due uomini: un cittadino italiano classe 1996 con dimora a Modena e un cittadino rumeno classe 1994 residente a Bentivoglio. Quella sera sono stati in tanti a sentire le parole “Fermati, ti sparo!”, poi il colpo e di seguito la fuga.
Come ha spiegato Giuseppe Pititto, capo della Squadra Mobile, la ricostruzione è arrivata dopo indagini che si sono avvalse di alcune riprese video e da un minuzioso lavoro sui telefonini dei personaggi coinvolti: “I due indagati si sono presentati perché avevano un appuntamento per acquistare della droga. Nel momento in cui la vittima, che doveva vendere loro lo stupefacente, si è resa conto che in realtà i due potenziali acquirenti volevano rapinarlo, si è dato alla fuga e in quella circostanza è stato raggiunto dai colpi di pistola”.
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I fatti risalgono a una serata estiva, quella del 9 giugno appunto, nella quale sono state tante le segnalazioni dei cittadini residenti in via Audinot (zona residenziale laterale a via Saragozza) arrivate alla Sala Operativa della Questura di Bologna. Tutti parlavano, effettivamente, di colpi di arma da fuoco e infatti, poco dopo la sfilza di testimonianze, il personale delle volanti aveva individuato la vittima, con una ferita da arma fuoco penetrante al gluteo con fuoriuscita dall’addome. Il ragazzo, immediatamente condotto in codice di massima gravità al Maggiore, è stato subito sottoposto a un delicato intervento chirurgico andato a buon fine (ora sta bene).
Il sospetto del giro di droga: cosa hanno trovato gli agenti sul luogo della sparatoria
Nel corso del sopralluogo effettuato della Scientifica erano stati repertati un frammento di bossolo e ogiva, una busta contenente marijuana e un pacchetto di sigarette integro. Il personale della Squadra Mobile di Bologna, coordinato della Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore dottor Luca Venturi, grazie a un’intensa attività investigativa partita nell’immediatezza del fatto, è riuscito a ricostruire la dinamica di quanto accaduto, attraverso diversi elementi investigativi acquisiti tramite le dichiarazioni delle persone informate dei fatti, la visione delle immagini delle telecamere e il supporto delle attività tecniche. Ciò ha permesso di individuare i responsabili del tentato omicidio, che si è scoperto essere avvenuto nel contesto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa, che si è concentrata anche sull’esame dei dispositivi elettronici dei soggetti coinvolti (i cellulari) ha portato alla scoperta di un’attività di approvvigionamento di sostanza stupefacente tramite Telegram e un’attività di spaccio effettuata dai due indagati presso le loro abitazioni. Qui le perquisizioni hanno portato al ritrovamento di marijuana. Si è appurato, inoltre, che anche la vittima, un giovane italiano con origini magrebine del 2004, aveva un ruolo rilevante nell’attività di spaccio.
Lo spaccio su Telegram
Gli indagati, tramite il canale Telegram, si erano dati appuntamento con la vittima per l’acquisto della sostanza stupefacente, che si è trasformato poi in un tentativo di rapina quando i due, dopo aver visto le dosi, nello specifico hashish e marijuana, hanno tentato di sottrargliele, esplodendo all’indirizzo della vittima due colpi di arma da fuoco per poi darsi alla fuga.
Cambia il capo della Squadra Mobile: i ringraziamenti del questore a Pititto
Dopo quattro anni di servizio, Giuseppe Pititto da Bologna passa alla Squadra Mobile di Roma. L’annuncio lo ha dato il Questore Antonio Sbordone ringraziandolo per l’operato: “Ho approfittato dell’ennesima brillante operazione della Squadra Mobile per rendere la mia testimonianza di apprezzamento per questo funzionario che ha fatto molto, molto bene. Ha fatto bene nel suo ruolo di capo di un ufficio investigativo e ha fatto bene come funzionario di Polizia, mettendosi a disposizione della Questura, il che vuol dire mettendosi a disposizione della comunità. A lui dobbiamo tanto e gli auguro di cuore che possa conseguire i migliori successi”.
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