Carabinieri, a Milazzo la ”Stanza tutta per sè”. Dove donne vittime di violenza raccontano la loro storia – Oggi Milazzo

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Il primo passo per aiutare una donna vittima di violenza è farla parlare. Per questo motivo all’interno della Compagnia Carabinieri di Milazzo è stata allestita una ”Stanza tutta per sè”, per accogliere le vittime di violenza e soprattutto le donne e i bambini.

La stanza è stata inaugurata nove anni fa grazie ad una iniziativa del “Soroptimist Club” di Milazzo  che a proprie spese, ha ristrutturato, arredato e allestito per la specifica esigenza, un ufficio della caserma. Il progetto “Una stanza tutta per sé” è conseguenza di un protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il “Soroptimist International D’Italia”, che ha promosso la nascita di numerose altre aule per audizioni protette in varie città italiane.

Una scelta che nel corso di questi anni ha aiutato e soprattutto stimolato molte donne a parlare delle violenze subite con le forze dell’ordine. Una fredda stanza di una caserma, infatti, in qualche modo può intimorire chi nel chiedere aiuto deve raccontare fatti e circostanze che implicano ricordi dolorosi.

Al Comando della Compagnia dei Carabinieri di Milazzo ci ha accolti il tenente Nikla Martellotta, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Milazzo.

Come nasce una “Stanza tutta per sè”? A chi è dedicata? Nel 2015 è nato il progetto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’Organizzazione Soroptmist International d’Italia denominato “Una stanza tutta per sé”. L’associazione, impegnata nella promozione dei diritti umani e avanzamento della condizione femminile, tra gli obiettivi ha proposto quello di incoraggiare le donne a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e denunciare i casi di violenza subita, elaborando un progetto denominato “Una Stanza tutta per sé”, con lo scopo di sostenere la donna nel delicato momento della denuncia di violenze e abusi alle Forze dell’Ordine e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona. A tal proposito, nel 2016 presso la Compagnia Carabinieri di Milazzo, è stato allestito un locale dedicato all’esigenza di ascolto protetto delle vittime vulnerabili.

Nel 2023, si è aggiunta “Una stanza tutta per sé” presso la Stazione Carabinieri di Lipari. Nella provincia di Messina, i Reparti ove è presente la “stanza tutta per sé” sono 6.

Quali sono le caratteristiche che la rendono una stanza particolare? Si tratta di un ambiente protetto, accogliente, allestito con arredi e materiali informatici ceduti dal Soroptimist Club, volto a creare un ambiente decontestualizzato rispetto a quello di una caserma in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare le emozioni negative vissute. Un angolo della stanza è, inoltre, dedicato all’accoglienza e lo svago dei bambini che accompagnano la mamma, spesso anch’essi oggetto di violenza diretta o assistita.

Cosa succede quando una donna ha bisogno di raccontare la sua storia ai Carabinieri? Chi c’è ad ascoltarla dall’altra parte? In linea generale una vittima di violenza decide di rivolgersi alle Forze dell’Ordine al termine di un percorso più o meno lungo. Solitamente ciò accade quando la violenza diventa talmente grave da costituire una minaccia non tanto per la propria incolumità, quanto per quella dei figli. Ci sono tante forme di violenza: psicologica, verbale, fisica, sessuale, economica che riguardano, purtroppo, un vasto numero di donne. Può accadere che la vittima si rechi in caserma per denunciare, in alcuni casi la pattuglia interviene per lite in famiglia, in altri riceviamo la segnalazione da parte di terzi (vicini di casa, insegnanti dei bambini, operatori socio-sanitari, pediatri, medici di base)

La fase dell’interazione della vittima di violenza con le Forze dell’Ordine è un momento molto delicato. Gli operatori devono agire in maniera comprensiva e rassicurante, invitando la vittima a fornire una cronistoria dettaglia degli eventi patiti. La stanza, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, viene usata più volte al mese.

Perché è importante cogliere l’opportunità di raccontare? Il primo passo per uscire dalla violenza è parlarne, avere un riconoscimento. La denuncia può aiutare a proteggere la vittima, a garantire la sua sicurezza e a impedire al perpetratore di ripetere la violenza. Ciò significa che i perpetratori di violenza possono essere processati e condannati per le loro azioni. Rivolgersi alle Forze dell’Ordine può permetterci di aiutare.

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