“Assieme per San Cristoforo”, definite le proposte operative per il quartiere

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Il «Cantiere per Catania» e gli altri 82 sottoscrittori, coordinati dall’ex prefetto Claudio Sammartino, hanno definito la versione del documento «Assieme, per San Cristoforo 2» che illustra «proposte puntuali e operative» presentate all’amministrazione comunale dopo la riunione del 25 febbraio indetta dal sindaco al Palazzo dei Chierici.

L’assemblea, su iniziativa del «Cantiere per Catania» e composta da organismi sociali ed economici, organizzazioni di rappresentanza, enti del Terzo settore, associazioni, fondazioni, comunità educanti, parrocchie, istituti scolastici e comitati di cittadine e di cittadini, ha esaminato quest’ultima fase del documento al seminario interdiocesano alla presenza del vice sindaco, Paolo La Greca.

Proposte che, si spiega in una nota, si riallacciano alla spesa dei fondi del cosiddetto «decreto Caivano» per Catania, ma che lanciano una prospettiva più complessa di analisi e progettualità per il quartiere che non si esaurisce nel perimetro dell’attualità. Un documento, sottolineano i sottoscrittori, che giunge dopo mesi di intenso lavoro sviluppato in una dinamica di partecipazione democratica e di sussidiarietà: il risultato è un testo che declina nella realtà del quartiere, con proposte operative, le coordinate di riferimento che erano emerse nella fase di studio di un territorio caratterizzato da dispersione e abbandono scolastico, povertà anche educativa, mancata integrazione ed emarginazione con consolidata presenza di criminalità comune e organizzata. Priorità pertanto all’ambito educativo-formativo e a quello dei servizi sociali. Un’azione da valutare, si precisa nel documento, tenendo conto del metodo auspicato che attiene all’analisi e alla valorizzazione dei beni immobili già presenti nel patrimonio comunale e dei 41 confiscati alla mafia.

In conclusione, si legge sul documento, per attuare e valorizzare con efficacia la relazione di sussidiarietà, quale principio costituzionale, fra Comune, organismi sociali, parrocchie e altri enti appare opportuna la «costituzione di una cabina di regia, coordinata dall’amministrazione comunale che, in un’ottica di leale condivisione, attui il costante monitoraggio degli interventi previsti».

Analoga iniziativa di coordinamento, complementare per declinare i principi della sussidiarietà, potrà essere promossa – all’interno di uno dei beni confiscati alle mafie – da parte di organismi sociali, organizzazioni di rappresentanza, enti del Terzo settore, associazioni, comunità educanti, fondazioni, comitati di cittadini e parrocchie. L’iniziativa potrebbe essere declinata attraverso un centro di promozione della partecipazione dei cittadini (residenti e non) e della progettualità fisica e sociale riguardante il quartiere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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