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L’emergenza abitativa che colpisce Bologna è al centro del rapporto “NextWelfare: Abitare a Bologna”, presentato oggi, 12 marzo 2025, nella sede della Fondazione Yunus. L’obiettivo dell’incontro era quello di analizzare le sfide e le opportunità legate al tema dell’abitare nella città, proponendo soluzioni concrete per rispondere alla crescente domanda di abitazioni, che si scontra con l’aumento dei costi e la difficoltà di trovare soluzioni accessibili. L’evento è stato organizzato da Acli provinciali Bologna, Cisl Area Metropolitana Bolognese, Confcooperative Terre d’Emilia ed Emil Banca, con il supporto di Lavoropiù, Renner e Opera Salesiana Castel de Britti – Cnos-Fap.
Alla presentazione hanno partecipato numerosi rappresentanti del panorama istituzionale, associativo ed economico bolognese, tra cui Emily Clancy, Vicesindaca del Comune di Bologna, Chiara Pazzaglia, Presidente delle Acli provinciali di Bologna, Enrico Bassani, Segretario generale della Cisl Area Metropolitana Bolognese, Daniele Ravaglia, Vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Gian Luca Galletti, Presidente di Emil Banca, Giuseppe Torluccio, Vicepresidente della Fondazione Yunus, Marialisa Alberghini, Strategy Manager di Lavoropiù, e Carlo Caleffi, Direttore dell’Opera Salesiana Castel de Britti.
Le Proposte per Affrontare l’Emergenza Abitativa
Daniele Ravaglia ha aperto il dibattito spiegando come la questione abitativa sia una vera e propria emergenza, in particolare per le famiglie con lavori stabili che non riescono a far fronte ai costi in continuo aumento. «La cooperazione», ha detto, «può offrire risposte positive, creando modelli di abitare collaborativo e proprietà condivisa, rispondendo così anche alle esigenze dei giovani già aperti a nuove forme dell’abitare.»
Chiara Pazzaglia ha portato all’attenzione il problema del ritorno dei giovani e delle famiglie nei paesi di origine a causa dei costi troppo alti per vivere a Bologna. Ha anche parlato delle seconde case vuote, che rappresentano una risorsa inutilizzata. «Serve un sistema che metta in relazione domanda e offerta in modo virtuoso, per evitare che le case rimangano inutilizzate o vadano in malora.»
Soluzioni multiple per la crescita della città
Enrico Bassani ha sottolineato che non esiste una sola soluzione al problema dell’abitare. «Bologna rischia di non riuscire a soddisfare la crescente domanda abitativa, e le difficoltà si estendono anche ai territori montani, dove molte abitazioni sono sfitte e potrebbero rappresentare una soluzione, seppur parziale, al problema, a condizione che vengano riqualificate e che l’area venga rivitalizzata.»
Gian Luca Galletti ha evidenziato come l’economia sociale sia fondamentale nella ricerca di soluzioni per l’abitare. «In un contesto di risorse calanti, la cooperazione tra attori pubblici e privati è la chiave per trovare soluzioni concrete e sostenibili. Da Emil Banca, siamo impegnati a sostenere progetti di riqualificazione che non consumano nuovo territorio, ma recuperano e rendono accessibili spazi già esistenti.»
Innovazione e sostenibilità nel settore abitativo
Lorenzo Sartori ha trattato il tema dell’efficienza energetica come uno degli aspetti chiave per il futuro dell’abitare. «Molti condomini non riescono ad affrontare i costi di efficientamento senza il supporto di incentivi. Il conto termico può rappresentare una soluzione importante per ridurre le spese e rendere possibile l’efficientamento energetico, anche nei condomini.»
Carlo Caleffi ha parlato dell’impegno dell’Opera Salesiana di Castel de Britti nell’offrire un supporto abitativo per i giovani provenienti da situazioni di difficoltà, come quelle delle zone di guerra. «Abbiamo sviluppato collaborazioni con aziende come Renner, che offrono foresterie per i giovani lavoratori, garantendo loro un sostegno durante i primi anni di indipendenza.»
Marialisa Alberghini ha invece presentato il progetto Newstart di Lavoropiù, pensato per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro e la disponibilità di alloggio per i candidati provenienti da altre regioni. «Bologna è una città molto attrattiva per le aziende, e il nostro obiettivo è supportare i candidati, offrendo loro una rete di servizi che comprenda anche il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno.»
Un approccio collaborativo per il futuro
Emily Clancy ha concluso ribadendo l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per affrontare l’emergenza abitativa. Il rapporto “Next Welfare – Abitare a Bologna” ha rappresentato un primo passo per un’azione collettiva che punta a rendere la città più accessibile, equa e sostenibile. Come ha sottolineato Giuseppe Torluccio, Vicepresidente della Fondazione Yunus: «Il rapporto offre una visione concreta e innovativa per affrontare le sfide dell’abitare, mettendo insieme tutte le energie necessarie per generare un cambiamento positivo».
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