Valorizzazione e riuso del Mulino Fraina: in mostra i progetti degli studenti

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Prorogata a Sarno (Villa Lanzara) fino al 12 marzo “Il Mulino di domani. Unità di luogo, di tempo e di azione”, la mostra degli studenti della prof.ssa Gigliola Ausiello che “presenta alcuni progetti di valorizzazione e riuso del Mulino Fraina, per rafforzare, superare e finalizzare la consapevolezza dell’interesse storico-architettonico, culturale e paesaggistico dell’antica fabbrica – spiega la docente – Ma soprattutto condividere il lavoro accademico, portandolo fuori dalle mura dell’Università con attività di valorizzazione delle conoscenze, attente all’ambiente e agli apporti gratuiti delle risorse climatiche, all’innovazione e alla sostenibilità economica”.
Il Mulino Fraina di Lavorate-Sarno, “salvato dalla popolazione, grazie a sollevazioni, proteste e mobilitazioni social, è stato vincolato dal 2012 dalla Sovrintendenza dell’amministrazione, cosa che gli ha garantito la sopravvivenza, ma da allora versa in uno stato di abbandono – racconta la prof.ssa Ausiello – Così è nata in me l’idea di accendere l’interesse degli studenti del corso di Tecnologie Edilizie Innovative, dedicato appunto all’innovazione, che però deve essere declinata nei confronti dell’esistente per garantirgli un futuro”.
La docente ha colto l’occasione di questo “edificio salvato con tanto impegno e passione, rimasto lì in attesa di un futuro” per “orientare e formare i ragazzi verso un progetto reale che risponde a un’esigenza reale”.
Il sottotitolo della mostra ‘Unità di luogo, di tempo e di azione’ si riferisce alle caratteristiche proprie dell’architettura rurale o “architettura con la a minuscola” o “senza quarti di nobiltà”.
Unità di luogo perché l’architettura rurale “nasce e ritorna al luogo trasformando il paesaggio agrario che ha una sua funzione e che si è sviluppato con un modello di vita che unisce lavoro a vita a contatto con l’ambiente”. Unità di tempo perché l’architettura rurale “è senza tempo, come hanno riconosciuto studiosi come Roberto Pane, Giuseppe Pagano e Guarnero Daniel nella prima metà del 900”. Lì il fruitore è anche “progettista e perciò attento all’ambiente, cosa fondamentale oggi”, afferma la prof.ssa Ausiello.
L’obiettivo dei progetti per questo è “progettare sostenibilmente un edificio che era già sostenibile dalla nascita, riprogettarlo e riusarlo con le stesse risorse naturali, come la ventilazione naturale, il riscaldamento al sole e il raffreddamento con l’ombra, il vento e l’acqua senza costi; ricalcando la natura e integrando bioarchitettura”.

Tra le idee: il primo gruppo di studenti (Rebecca M. Angelino, Nicola De Martino, Sofia Pia Giardullo) ha proposto un agriturismo “per regalare momenti di vita in un contesto saturo di storia che si trasforma in un’oasi di tranquillità, in cui riscoprire il ritmo lento della campagna e vivere un soggiorno all’insegna del benessere e della sostenibilità”, si legge sul sito di Federcosturzioni, dove sono esposti i progetti; il secondo (Giuseppe Avino, Domenico De Falco, Gian Marco Palumbo) una fattoria didattica dove “si riscoprono i saperi agricoli di un tempo attraverso attività interattive, laboratori e percorsi sensoriali”; il terzo (Giovanni Attianese, Roberta De Chiara, Pellegrino G. Iglio, Valerio Romano) la creazione di un “luogo dedicato alla produzione, vendita e degustazione di prodotti tipici, arricchito da una sala museale che racconta la storia e le radici culturali locali”;
il quarto (Gerardina Letteriello, Angela Parlato) una ripresa “della tradizione dell’antico mulino con la scelta di un pastificio per produrre pasta artigianale e di spazi dedicati alla cooking class per i clienti”; e il quinto un B&B che segue “un modello di agricoltura biologica che emerge come una risposta alternativa e sostenibile alle pratiche agricole convenzionali, promotrice di innovazione, pur nel rispetto delle tradizioni”.
All’inaugurazione il 19 febbraio a Sarno erano presenti il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, il prof. Francesco Pirozzi, e il Sindaco del Comune del salernitano, Francesco Squillante, che si è detto “molto contento dell’iniziativa e ha chiesto di poter trasferire all’amministrazione le idee di ripresa degli studenti per valutare la possibilità di concretizzarle”, afferma il prof. Pirozzi.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 11



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