Onorevoli inchieste, dopo il nuovo Movimento politico La Vardera promette denunce shock – BlogSicilia

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Val più un giornalista che un parlamentare. Tanto che quando gli strumenti delle interrogazioni, interpellanze e così via non bastano si torna a fare le denunce attraverso inchieste concepite come giornalistiche. in una regione in cui l’opposizione non c’è è questo il nuovo corso dell’ex Iena, ex candidato della Lega, ex esponente di Sud chiama Nord, eletto con il partito di Cateno De Luca e oggi leader di un movimento tutto suo. E’ il nuovo corso di Ismaele La Vardera che si prepara a fare le sue battaglie e lo farà con denunce in stile giornalistico che, promette, faranno aprire inchieste anche di livello nazionale partendo dalla Sicilia.

Il nuovo movimento di La Vardera

“Il Movimento si chiama Controcorrente, lottare per restare perché fondamentalmente non poteva che chiamarsi così. In questi due anni e mezzo di legislatura ho dimostrato di essere uno dei pochi deputati ad andare controcorrente, cioè quando c’era banalmente per essere pratico. Da suddividersi e spartirsi diciamo il bottino della Finanziaria l’ultima volta l’ultima la finanziaria. Tutti i 69 colleghi hanno deciso di prendere il milione di euro io ho deciso di andare controcorrente e dire no signori se questo è il metodo. Soprattutto alla luce dello scandalo Auteri noi dobbiamo cambiare in meglio.

Il riferimento è ai lavori della finanziaria durante i quali è stato messo dal governo un milione di euro circa a disposizione dai 70 deputati da utilizzare attraverso misure che potevano essere proposte da ogni singolo deputato per il proprio territorio e quindi questo ha fatto sì che ci fosse poi una convergenza nel voto finale della Finanziaria, che non ci fossero comunque ostruzionismi lungo il percorso.

“Sì, fa ridere a ripensarci direttore perché a un certo punto ci sono stati quei deputati dell’opposizione che hanno preso parte alla spartizione e poi hanno deciso di fare bordello lo stesso. Bisogna scegliere: o tu sei coerente fino alla fine, dici ‘questo metodo non mi piace’ e rifiuti questa suddivisione, oppure la accetti e ti comporti di conseguenza. Ma poi ricordiamolo questi sono soldi che spesso e volentieri vanno a finire in sagre, manifestazioni di paese, festini come ho raccontato più volte fino al caso Auteri. In quella circostanza si è scoperto che un deputato desse dei soldi a un’associazione che faceva riferimento alla madre e questa è storia”.

“E’ chiaro che anch’io ho partecipato, nei primi anni, a questa divisione con idee che finivano nel  cosiddetto maxiemendamento, lo confermo e lo rivendico: anch’io ho dato delle indicazioni i primi due anni e ricordo di avere chiesto contributi per Biagio Conte e altre cose diciamo lodevoli. Ma non potevo mai immaginare che addirittura dentro quel famoso maxiemendamento si nascondessero anche delle “caviglie personali” per singoli deputati. Da quando  è venuto a galla  ci siamo detti, da quel questo momento in poi, che il maxiemendamento non funziona e questa divisione di denaro pubblico non va bene”.

“Per carità ci sono colleghi che fanno cose nobili, lo riconosco, alcuni di quelli dell’opposizione possono fare cose nobili. Ma c’è il rischio che poi ci possano essere degli emendamenti non proprio nobili. Quindi cambiamo il metodo, raccontiamo come distribuiamo i soldi perché attualmente resta un mistero. Dentro il maxiemendamento non c’è il riferimento del deputato, non c’è la firma. Quindi ognuno fondamentalmente si nasconde in quei meandri dove non si capisce cosa accade”.

Ma esiste una opposizione in Sicilia?

“Per venire alla domanda posta dal titolo della trasmissione in Sicilia esiste ancora l’opposizione. In questi due anni è stata una opposizione un po’ altalenante. Su tanti temi abbiamo fatto squadra, su molti altri temi sono stato lasciato da solo a fare questa famigerata opposizione. Lo dico non perché io voglia prendere il vessillo in mano, la bandiera dell’opposizione. Quando c’è da fare cose costruttive anch’io sono pronto. Ho proposto io al Presidente della Regione il disegno di legge sul crack e ho chiesto 12 milioni di euro. E il Presidente della Regione ha messo 12 milioni in quella legge. Non faccio opposizione a prescindere solo perché devo stare lì. Il tema è: quando ci sono cose di buonsenso io sono il primo a essere accanto a questo governo, ma non possiamo però  caldeggiare le posizioni di questa maggioranza. Bisogna essere coerenti perché altrimenti la gente si confonde e durante il voto punisce quelli che fanno fondamentalmente delle piroette strane. Questo non ce lo possiamo permettere”.

Adesioni da consiglieri di piccoli, medi e grandi comuni

Ma c’è spazio nella politica siciliana per un altro movimento?

“Controcorrente è un movimento che nasce praticamente due settimane fa circa, forse anche tre, che è partito banalmente da un video sui social e si c’è spazio e necessità”.

“Quando sono andato via dal partito di De Luca mi hanno cercato in tanti. Hanno chiamato i partiti di opposizione, sia il PD che i Cinque stelle, mi permetto di dire, avrebbero fatto di tutto per avermi nei loro movimenti. Io se avessi voluto scegliere un movimento, un partito nazionale non avrei avuto problemi ad entrarci. La questione è semplice: ho ritenuto in questa fase che era opportuno allargare a tutti quei soggetti che in qualche modo non credono nei partiti tradizionali, creare un movimento ex novo che in qualche modo voglia superare i partiti che spesso e volentieri sono stati fallimentari. E devo dire che da tre settimane, da quando siamo nati, stiamo avendo tantissime adesioni dalla società civile. Nomi di primissimo livello ma anche da consiglieri comunali in carica in piccoli, medi e grandi comuni. C’è grande attenzione rispetto a questo nostro movimento”.

Un sondaggio per il nuovo movimento

“Le dirò di più. Ho commissionato un sondaggio sulla realtà di questo movimento a un grande istituto credibile e la risposta che ho avuto è: guardi onorevole si prepari perché questo sondaggio la scioccherà. Avremo modo anche di pubblicarlo, di raccontare che non è velleitario, che l’operazione che va ad inserirsi nel fronte dell’opposizione ha un suo bacino. Non saremo mai accanto ai soggetti che accompagnano Schifani ma non per la persona Schifani. Di fatto non crediamo in coloro i quali hanno votato l’autonomia differenziata. Questa è per noi la linea do demarcazione”.

“Mi chiedete se c’è spazio politico? Ci sono autostrade non solo spazio; vere e proprie praterie. C’è un grande voto di opinione che è stato lasciato orfano dai movimenti in cui aveva creduto (il riferimento è ai 5 stelle della prima ora ndr), C’è gente che non va a votare e può essere recuperata. Sono tantissimi. Il nostro lavoro, quello che stiamo provando a fare sommessamente, con grande fatica, è quello di essere coerenti con la linea che abbiamo tracciato. La gente questo ce lo riconosce nel bene o nel male”.

Si lavora già per le prossime elezioni

“Nel 2026 chiederemo ai cittadini di darci una indicazione presentandoci alle elezioni amministrative e lo faremo anche forse in qualche altra città oltre Palermo come ad esempio ad Agrigento. Forse cominceremo proprio da li dove si potrebbe votare nel 2026 ma stiamo organizzandoci in tutte le nove province per cercare di dare un segnale forte che Controcorrente non è la terza gamba di nessuno.

Ma se dovesse andare in porto il progetto di un grande election day nel 2027?

“E’ probabile che il Governo nazionale voglia metterle insieme, ma questo progetto si metterà in campo a seconda di come vanno le cose anche al Governo nazionale. Non so se gli converrà più nel 2027 fare una cosa del genere. E’ andata bene nel 2022 ma se la ratio è votiamo tutti insieme perché vinciamo a questo giro, non è affatto detto che nel 2027 sia ancora così. E’ probabile che invece dicano: votiamo separati perché c’è il rischio che a Roma succede una cosa e in Sicilia ne succede un’altra”.

La Sicilia dico sempre che è storia a se, è un laboratorio politico dove tutto è diverso. Il grande risultato di Cateno De Luca nel 2022 cui nessuno credeva ne è l’ultima prova. È la dimostrazione plastica che se c’è un movimento che è veramente alternativo e che può rompere gli schemi, la gente lo premia”.

Silenzio, arriva quello che registra tutto

Ma è vero che i deputati non parlano con Ismaele La Vardera perché “registra tutto”?

“Assolutamente sì, la voce è verissima. Io ero quello che ha fatto il film e quindi andavo in giro col registratore eccetera. Poi quando è successo il caso Auteri…

Ma io non ho la registrazione attiva H24.  Registro quando decido di portare a casa delle prove perché mi trovo davanti fatti gravissimi. Io non  registro cose che hanno a che fare con la vita privata dei soggetti: cosa fanno la sera, dove vanno al ristorante.  Non esiste registrazione privata. Il tema è un altro. Si deve sapere cosa succede dentro quei palazzi. Nel 2017 ho fatto un film e grazie a quel film, a quella registrazione, è stato arrestato un boss per voto di scambio politico mafioso. Un magistrato ha poi messo nero su bianco che la mia candidatura non era fasulla, ma era assolutamente autentica (candidatura espressa con la Lega ndr).

“Sì, ero candidato con la Lega. Dico di più: se fossi rimasto nella coalizione con la Meloni oggi probabilmente sarei viceministro, perché tutti quelli che sono rimasti con lei dal 2017 oggi sono senatori. Ma io ho sempre fatto scelte in contrapposizione: Controcorrente”.

Arriva la nuova denuncia che farà scattare un’altra indagine

La Vardera, però, non ha perso il ‘vizietto’ e da deputato continua non solo a registrare ma anche a fare inchieste ed è pronto a fare scoppiare la prossima bomba “Ma sì, direttore, perché io da deputato faccio tutto quello che posso fare nell’ordine del mio mestiere cioè se c’è un problema uso gli strumenti che abbiamo: le interrogazioni, le mozioni ,gli interventi in Aula, il partecipare alle Commissioni. Una volta che ho fatto tutto quello che posso su un tema specifico, quando vedo che non è servito a risolvere passo ad altri metodi. Mi sono detto: ma perché non raccontare anche all’esterno in maniera oggettiva come stanno le cose?”

“Per questo partirà una trasmissione a tutti gli effetti sui nostri social che si chiamerà ‘Onorevoli inchieste’ nella quale noi racconteremo settimanalmente fatti che riteniamo molto gravi che accadono non solo al Parlamento siciliano ma anche al Parlamento nazionale.

Nello specifico posso anticipare quella che, secondo me, è un’inchiesta da prima pagina su tutti i giornali nazionali che lanceremo sul nostro sito. Ve la posso anticipare, si tratta di un manager della sanità che ha deciso di parlare con me ma mantenendo l’anonimato come se fosse un pentito. Fa sorridere il modo in cui ha scelto di parlare di spalle e travisato come un pentito di mafia.

Si tratta di un manager in questo momento tra i massimi della sanità siciliana, che mi racconta cosa c’è dentro il sistema sanitario in Sicilia. Da lì, secondo me, la Procura si dovrà muovere”.

La video intervista integrale

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