Imprese, sindacati e associazioni chiedono misure più strutturali per tagliare i costi dell’energia

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In Commissione Attività Produttive alla Camera si sono tenute le audizioni informali di rappresentanti di imprese, sindacati e associazioni nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”, il cosiddetto DL Bollette

Nella mattinata di oggi, in Commissione Attività Produttive alla Camera, si sono svolte le audizioni informali di rappresentanti di imprese, sindacati e associazioni nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”, il cosiddetto DL Bollette.

DL BOLLETTE, PIZZOLATO (PLENITUDE): AVVICINERÀ IL PREZZO DEI CLIENTI VULNERABILI AL PREZZO DEL STG

“Noi esprimiamo apprezzamento per le finalità del decreto, soprattutto nell’obiettivo degli interventi a favore dei clienti vulnerabili. Noi vediamo 4 pilastri essenziali in questo decreto: l’incremento della platea dei beneficiari del bonus sociale, l’utilizzo dei proventi per l’anno 2024 a copertura dell’azzeramento della componente ASOS per un semestre, l’utilizzo del maggior gettito di IVA (nel caso di aumenti del prezzo del gas) in favore delle famiglie e delle micro imprese vulnerabili e la previsione di destinare specifiche misure di investimento a sostegno dei vulnerabili nell’ambito dell’utilizzo dei fondi di cui al Piano sociale per il clima”. Lo ha dichiarato Michele Pizzolato, responsabile Affari Regolatori e Istituzionali di Plenitude, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“Queste – ha aggiunto Pizzolato – sono misure che consentono di intervenire davvero puntualmente a vantaggio dei clienti vulnerabili in genere, ma soprattutto, attraverso il bonus sociale, a vantaggio dei clienti in povertà energetica. In particolare, a nostro avviso, l’utilizzo delle misure del fondo di cui al piano sociale permetterà di raggiungere l’obiettivo che ci sembra una delle ratio di fondo del decreto, cioè avvicinare il prezzo dei clienti vulnerabili al prezzo del Servizio di Tutele Graduali”.

DL BOLLETTE, RAVAZZOLO (CONFINDUSTRIA): ELIMINARE SPREAD TTF-PSV E ABILITARE GAS RELEASE FISICA

“Esprimiamo un apprezzamento per l’attenzione e l’equilibrio del provvedimento: dei 3 miliardi di euro previsti, 1,6 miliardi sono destinati alle famiglie e 1,4 miliardi alle imprese”. Lo ha dichiarato Marco Ravazzolo, direttore di Ambiente, Energia e Mobilità di Confindustria, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“Abbiamo molto apprezzato l’inizio dell’operatività del fondo da 600 milioni per la compensazione dei costi indiretti ETS. Tuttavia – ha spiegato Ravazzolo – questa misura non si applica a tutti i settori soggetti all’ETS e ai settori energivori che avrebbero bisogno di questo ristoro: restano fuori settori come cemento, vetro, ceramica, alcuni settori energivori della chimica e gran parte delle fonderie. Riteniamo opportuno integrare il provvedimento con misure aventi ad oggetto i settori gasivori. Riteniamo opportuno eliminare lo spread TTF-PSV, abilitare la gas release fisica e una forma di biometano release analoga al meccanismo dell’energy release”.

SANTI (AIGET): DESTINARE RISORSE PUBBLICHE A RIDURRE COSTO ENERGIA PER FAMIGLIE E IMPRESE

“Da parte nostra c’è piena condivisione sulle misure di supporto indirizzate ai clienti in maggiore difficoltà, in un’ottica di emergenzialità. Al tempo stesso, è nostra convinzione che le risorse pubbliche debbano essere destinate fin da subito a una riduzione strutturale del costo dell’energia per famiglie e imprese”. Lo ha dichiarato Leonardo Santi, presidente di AIGET, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“Questo – ha aggiunto Santi – lo si fa continuando a promuovere l’efficienza energetica nell’edilizia residenziale, con le forme di autoconsumo diffuso di energia rinnovabile e anche proseguendo nel percorso intrapreso per liberare le potenzialità delle energie rinovabili utility scale, che a nostro giudizio è l’unico modo percorribile, nel breve periodo, per realizzare il disaccoppiamento tra costo del gas e costo dell’energia elettrica di cui tanto si parla”.

RUFFINI (UTILITALIA): SERVIREBBE UNA SOSPENSIONE TEMPORANEA DEGLI ONERI DI SISTEMA

“Riteniamo che si sarebbe potuta riproporre una riduzione dell’Iva al 5% sulle forniture di gas naturale, con l’obiettivo di alleggerire immediatamente l’aumento delle bollette per famiglie e imprese, e ridurre il prezzo finale senza intaccare i margini dei fornitori di gas, sostenendo in tal modo la domanda della fornitura”. Lo ha dichiarato Damiano Ruffini, Affari istituzionali europei di Utilitalia, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“In secondo luogo – ha aggiunto Ruffini – riteniamo che sarebbe stato utile prevedere una sospensione temporanea degli oneri di sistema sulle bollette, come già avvenuto nel 2022. Una loro sospensione temporanea avrebbe abbattuto direttamente il costo delle bollette. Auspichiamo inoltre che vengano estese anche alle imprese idriche le misure previste per le imprese energivore”.

AZZOLA (CGIL): NON INTRODUCE SOLUZIONI STRUTTURALI AL PROBLEMA CHE HA OGGI L’ITALIA

“Apprezziamo lo sforzo fatto dal governo per intervenire sul tema del costo dell’energia, ma si tratta di un intervento che darà un sollievo temporaneo e che non introduce delle soluzioni strutturali a un problema che in questo momento è il problema del Paese”. Lo ha dichiarato Michele Azzola, coordinatore Area Politiche Industriali e Reti della CGIL, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“Lo è senz’altro per le famiglie – ha aggiunto Azzola – e per le imprese. Noi vediamo la tragedia di imprese che chiudono o delocalizzano perché hanno un costo dell’energia non più sostenibile. La soluzione che il governo sta pensando con il nucleare è una soluzione che non arriverà domani ma richiederà molti anni, perché i piccoli reattori non sono disponibili. Noi siamo a 24 mesi di calo della produzione industriale, che sta affliggendo il Paese”.

GANGA (CISL): IMPORTANTE PER FAMIGLIE IN UN MOMENTO DI MODESTA CRESCITA DEI SALARI

“Questo è un decreto che abbiamo accolto favorevolmente. Sostiene il potere d’acquisto dei lavoratori pensionati, in un frangente economico in cui le tensioni sui prezzi si riaffermano e in particolare, rispetto agli energetici, si pone un problema di particolare rilevanza”. Lo ha dichiarato Ignazio Ganga, segretario confederale della CISL, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“E’ un decreto importante per le famiglie – ha aggiunto Ganga -, che in questa fase stanno sperimentando una dinamica di crescita modesta dei salari, su cui stiamo lavorando pesantemente rispetto alla necessità di rinnovare tutti i contratti pubblici privati”.

CEGLIA (UIL): È AUSPICABILE CHE QUESTO SOSTEGNO DIVENTI STRUTTURALE

“La misura è indubbiamente positiva e necessaria per proteggere milioni di famiglie dai rincari energetici, con una copertura finanziaria relativamente solida e senza particolari effetti distorsivi sul bilancio pubblico”. Lo ha dichiarato Antonio Ceglia, funzionario tecnico della UIL, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“Tuttavia – ha aggiunto Ceglia – è auspicabile che questo sostegno diventi in qualche modo strutturale, per garantire una maggiore stabilità economica e sociale anche nel lungo periodo. Come Uil crediamo che la norma rappresenti un importante intervento di sostengo per le famiglie a basso e medio reddito e l’estensione di questo beneficio è un passo in avanti anche rispetto ai criteri attuali del bonus sociale elettricità e gas, che si fermano a soglie più basse”. Il DL Bollette “permette di includere anche quelle famiglie che, pur non rientrando tra le fasce più deboli, subiscono comunque gli effetti dell’aumento del costo dell’energia”.

ULGIATI (UGL): MANCA UN INTERVENTO PIÙ SOSTANZIOSO PER LE IMPRESE ENERGIVORE

“Il decreto riconosce un contributo straordinario per il 2025 di 200 euro alle famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, che si aggiunge a quello che già percepiscono le famiglie che presentano alcune condizioni di reddito o di composizione del nucleo familiare. Questi 200 euro per una famiglia con 3 componenti equivalgono a circa 2 bollette bimestrali, e quindi lo riteniamo un sostegno significativo”. Lo ha dichiarato Luigi Ulgiati, vicesegretario generale di UGL, durante le audizioni informali, in Commissione Attività Produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante DL 19/2025 “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale”.

“L’impatto sulle imprese – ha aggiunto Ulgiati – è più diversificato e di difficile valutazione perché soggetto a diversi fattori, su tutti la tipologia dell’azienda. Manca però un intervento più sostanzioso a favore delle imprese energivore. Questo per noi rappresenta un elemento di forte preoccupazione, perché la tenuta delle stesse ha ripercussioni dirette sui livelli occupazionali, inclusi quelli dell’indotto”.

ARMANI (ELETTRICITÀ FUTURA): DALLA FINE 2024 A ORA SUL MERCATO OFFERTA A PREZZO FISSO IN RIDUZIONE DAL 3 AL 7%

“Il contesto in cui ci muoviamo – ha spiegato  Giorgio Vittorio Armani, presidente di Elettricità Futura – è un contesto di altissima variabilità dei prezzi innescato dalle instabilità geopolitiche che hanno modificato l’assetto del settore in particolare del mercato all’ingrosso del gas. Questo ha visto un’impennata dei prezzi nel 2022 e più recentemente all’inizio del 2024 con la cessazione dei flussi di gas che passavano attraverso l’Ucraina un ulteriore picco dei prezzi del gas di circa il 40%. Se però andiamo a vedere l’andamento dei prezzi dell’energia elettrica che è influenzata dal prezzo del gas indirettamente troviamo che al netto dell’andamento del 2022 dove effettivamente i prezzi sono più che raddoppiati complessivamente medi annui, che l’andamento dei prezzi del 2023 del 2024 e la proiezione del 2025 sono in realtà in stabilità rispetto ai prezzi del 2021”.

“Questo in parte cattura l’aspettativa generale di una riduzione dei prezzi del gas verso la seconda metà dell’anno, un’aspettativa del mercato di minori tensioni e dall’altra evidenzia un problema strutturale nel mercato italiano rispetto al mix produttivo. D’altra parte chi è esposto a prezzi variabili quindi a un contratto non a prezzi fissi che rappresenta il 25% dei domestici e il 55% delle imprese, in una situazione di instabilità e di variabilità dei prezzi è potenzialmente più esposto e quindi complessivamente in pericolo rispetto a variazioni dei prezzi. D’altra parte misurando le offerte come vengono monitorate da Arera del mercato, alla fine 2024 e quelle attualmente sul mercato in realtà l’offerta a prezzo fisso sono in riduzione dal 3 al 7%”, ha proseguito Armani.

“Gli interventi che vanno fatti a questo punto sono strutturali, cambio del mix, allungamento dei contratti, va sbloccato il permitting di 120 GW di impianti presenti, avviato e accelerato il Fer X, il Repowering degli impianti esistenti che consente di sbloccare 30 TWh e va introdotto un meccanismo di contrattualizzazione a lungo termine tra impianti esistenti non solo da costruire he può sbloccare 24 TWh tutti contrattualizzati a prezzi molto più bassi rispetto a prezzo spot dell’energia. Questa è una trasformazione che consente di rendere più competitivo e sostenibile il sistema italiano”, ha concluso Armani.

CHIARINI (GAS INTENSIVE): SERVE GAS RELEASE 2.0 E ALLINEAMENTO PREZZI PSV A TTF

Per Aldo Chiarini, presidente di Gas Intensive “i prezzi del gas sono passati in un anno da 26 a 50 euro al MWh quindi più del 90%”. “L’entità di questi rincari non è sostenibile dalle imprese italiane e in particolare verso i loro competitor. Sussiste inoltre una forte volatilità dovuta dai fondi speculativi su Ttf. Questa differenza di costo energetico rischia di far perdere competitività e di far delocalizzare la produzione industriale. È inaccettabile che lo spread continui a rimanere su questi livelli. Peraltro le misure che sono state introdotte dal Dl bollette contengono interventi congiunturali utilissimi per le famiglie e le piccole imprese ma per le imprese industriali non c’è nulla. Le agevolazioni per le forniture ai clienti non domestici sono riferite solo alla bassa tensione e la spesa di 600 mln di euro per il rifinanziamento del fondo per la transizione energetica è solo un’anticipazione di disposizione già in essere. E in ogni caso non riguarda importanti settori come ceramica, vetro e metalli”.

“Vogliamo ribadire che l’industria italiana registra un calo da ben 23 mesi consecutivi ed è una situazione che diventa ogni giorno più drammatica, servono misure di carattere strutturale. Occorre ripensare e attuare il gas release per i settori industriali gasivori. Vorremmo immaginare anche una gas release 2.0 come è stato fatto per la energy release. Noi proponiamo di prevedere oltre all’attuazione della gas release una regolazione del meccanismo di formazione del prezzo del mercato italiano del gas al Psv allineato al Ttf generando un beneficio per consumatori e famiglie di 1,3 mld di euro all’anno. Come si potrebbe arrivare a questa opzione? Occorrerebbe creare una componente para-fiscale temporanea equivalente all’azzeramento dello spread utilizzata i primi tre anni per finanziare la riduzione della materia prima nelle bollette gasivore, a vantaggio di tutti i clienti finali. Potrebbe avvenire tramite un contratto per differenza gestito dal Gse che acquisterebbe al Psv gas d’importazione cedendo il differenziale a beneficio delle imprese che si impegnino i contratti decennali di acquisto biometano a costi equivalenti del gas maggiorato”, ha concluso Chiarini.

SIGNORETTO (PROXIGAS): GAS FONDAMENTALE PER MIX ENERGETICO, VANNO MITIGATE TARIFFE IMPORT-EXPORT

“Vorrei esprimere apprezzamento per il Dl Bollette – ha dichiarato  Christian Signoretto, presidente di Proxigas – perché in modo contingente va incontro alle esigenze dei prezzi. A fronte di questi interventi contingenti riteniamo siano necessari interventi più strutturali per fare in modo che il gas sia un fattore energetico che abbia una competitività maggiore rispetto a quella che abbiamo visto in questi ultimi mesi”.

“Il gas resta un elemento fondamentale nel mix energetico italiano ed europeo, oggi rappresenta circa un terzo del fabbisogno energetico complessivo e viene utilizzato per garantire la generazione di energia elettrica come back up rispetto alle fonti rinnovabili, usato all’interno dell’industria per fare in modo che i processi digitali vengano usati per produrre i beni che si devono produrre e anche nel settore retail garantiscono l’accesso all’energia per riscaldamento e cottura del cibo – ha proseguito Signoretto -. A fronte di questa domanda che resta resiliente, il mix energetico è cambiato con le tensioni geopolitiche e il venir meno di gas dalla Russia. Infatti il mix energetico vede nel 2024 una piccolissima componente nazionale e un maggiore impatto del gas dall’Algeria e dal Gnl. L’Italia deve ancora importare gas dal Nord Europa per bilanciare il proprio sistema e anche per esportare il gas in Austria. E questa fa si che le spese di trasporto determinino un differenziale, seppur basso, tra il prezzo italiano e il prezzo nord europeo che secondo noi dovrebbe essere mitigato”.

“Un altro elemento importante per capire perché il prezzo del gas ha questa volatilità è che il Gnl ha un mercato globale da circa 600 miliardi, che è soggetto a dinamiche di domanda e offerta che risentono dell’aumento della domanda di gas in Asia, un trend in continua crescita – ha aggiunto il presidente di Proxigas -. Che risente anche della volatilità delle rinnovabili e climatica e questo fa si che la competizione per attrarre i carichi di Gnl per bilanciare il sistema ci metta in competizione con questa dinamica globale. La situazione rimarrà così per almeno un altro paio di anni fino a che nuovi importanti investimenti Gnl dal Qatar e dagli Stati Uniti dovrebbero ribilanciare il sistema globale. Questo ci porta alle misure che noi vorremmo proporre: sostenere la produzione nazionale di gas per dipendere meno dall’importazione di gas dall’estero, proseguire con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento per fare in modo che l’Italia dipenda meno da una singola fonte di approvvigionamento, lo stimolo a contrarre gas a lungo termine, il sostegno a investimenti e finanziamenti di gas e Gnl anche in paesi extra europei per fare in modo che questo gas possa essere canalizzato verso l’Europa aumentando l’offerta e calando il prezzo, la valorizzazione del ruolo dello stoccaggio e la promozione di mercati liberalizzati e interconnessi rimuovendo le tariffe di import-export verso l’Italia”, ha concluso Signoretto.

COORDINAMENTO FREE: PREZZI ZONALI, PIÙ PRODUTTORI PER POD E SBLOCCARE LA MEDIA TENSIONE TRA LE PROPOSTE

“Apprezziamo intento del Governo per ridurre i costi dell’energia per famiglie e imprese” ma sul decreto bollette è necessario aggiungere una proposta e cioè che “l’acquirente vada a stipulare dei contratti bilaterali con produttori rinnovabili anche per impianti già esistenti per consentire la quota di energia a basso costo per il mercato della tutela vulnerabile e anche oltre questo confine”, ha affermato Dario Di Santo, vicepresidente Coordinamento Free.

Poi, ha aggiunto, serve “invitare Arera nel proseguire nel percorso di migliorare la trasparenza e la leggibilità delle bollette, auspichiamo che possano essere inserite nelle bollette future gli stacchi tra il costo della materia prima mensile e quello di riferimento che potrebbe essere il Pun o i prezzi zonali, evidenziando gli oneri di commercializzazione”, “due misure che riteniamo potrebbero migliorare il provvedimento”. Poi occorre “continuare con lo sviluppo delle fonti rinnovabili arrivando al 60% per generare risparmi notevoli” e “sull’efficienza energetica, purtroppo i provvedimenti su di essa giacciono da troppi mesi fermi, riteniamo che sia fondamentale che il Mase intervenga su Certificati bianchi, Conto termico e che Parlamento e Governo rendano strutturali le detrazioni fiscali”. Infine, occorre “passare il prima possibile ai prezzi zonali, ad accedere la dispacciamento di Terna sulla media tensione”, “stimolare il domand response”, “consentire di avere più produttori sotto un unico Pod” e “sbloccare la media tensione su cui oggi è difficile andare a fare allacciamenti”, ha concluso Di Santo.

ARGIRÒ (ELETTRICITÀ FUTURA): BENE DECRETO, CI SONO 120 GW DI IMPIANTI RINNOVABILI DA AUTORIZZARE

“A nostro giudizio – ha dichiarato Giuseppe Argirò, Vicepresidente di Elettricità Futura – il decreto va incontro alle esigenze necessarie e su questo esprimiamo un giudizio positivo, poiché introduce misure di carattere temporaneo e non strutturale che vanno incontro a quei soggetti e a quelle fasce maggiormente impattate da questo ulteriore shock”.

“Al Dl Bollette si aggiungono misure di carattere più strutturale: lo abbiamo visto con il bando dell’Energy Release. Per i grandi energivori sono previsti, inoltre, ulteriori interventi strutturali, come il rimborso sulle emissioni di CO₂ e l’interconnector, che sostengono con forza questo settore produttivo. Altri provvedimenti, che auspichiamo possano incidere ulteriormente sui prezzi dell’energia in modo strutturale, sono il Fer X transitorio, attualmente in fase di implementazione. Oggi si stima che ci siano 20 GW di impianti già autorizzati e pronti per le aste e ulteriori 120 GW di impianti che potrebbero essere autorizzati. Auspichiamo che lo siano perché, aumentando l’offerta, si può incidere sul prezzo dell’energia”, ha concluso Argirò.

VISCONTINI (ITALIA SOLARE): SERVONO SOLUZIONI STRUTTURALI PER TAGLIARE COSTI ENERGIA

“Tra il 2022 e 2023 sono stati spesi 100 mld di euro a supporto dei consumatori per il caro bollette, ma essendo comunque le bollette molto care si è speso oltre 200 mld di euro. Ora parliamo di un problema che si ripresenta non allo stesso livello ma invitiamo a dosare questi aiuti con interventi strutturali. E la soluzione strutturale è rappresentata proprio dalle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico insieme agli accumuli”. Lo ha detto Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.

“Serve un approccio organico per garantire una vera sovranità energetica al nostro paese e ridurre le bollette – ha aggiunto Viscontini -. Serve aumentare l’incidenza delle rinnovabili e valorizzare le produzioni esistenti”.

“Bene il supporto a Ppa e Fer X, in aggiunta sono importanti Macse e capacity market per rendere questa rivoluzione energetica possibile, serve però accelerare il passaggio reale dal Pun al Pz, serve accelerare il recepimento della direttiva mercati, semplificare la condivisone dell’energia a cominciare dalle Cer”, ha ammesso Viscontini.

“Molto male invece il Dl Agricoltura, il dl aree idonee e il Testo Unico delle Fer che dimostrano l’incapacità dei ministeri di coordinarsi tra loro e anche verso le Regioni. Tutto questo porta a colpevoli ritardi e a costi elevati sulle bollette. Appelliamo il Parlamento affinché richiami il Governo anche attraverso una cabina di Regia a comporre i dissidi tra i diversi ministeri, e tra il Governo e le autonomie locali”, ha detto il presidente di Italia Solare.

“Invitiamo a considerare i Ppa e i contratti per differenza anche per gli impianti esistenti magari con aste competitive con meccanismi comunque facoltativi”, ha precisato Viscontini. “Serve ritornare a un clima sereno e non vedere gli operatori come speculatori”. “L’ideale sarebbe abolire il 15bis, se non è possibile invitiamo ad aumentare il prezzo di riferimento per evitare i ricorsi”.

FONTANA (ALLEANZA PER IL FOTOVOLTAICO): BEN VENGA IL NUCLEARE MA RINNOVABILI SUBITO DISPONIBILI PER ABBASSARE PREZZI

“Esprimiamo un giudizio parzialmente positivo sul provvedimento e pur riconoscendo la necessità di interventi immediati riteniamo siano necessari interventi strutturali”. Così Filippo Fontana, portavoce di Alleanza per il Fotovoltaico, che ha aggiunto: “abbiamo utilizzato il 74,8% di energia proveniente dall’estero, questa mancanza di sovranità ci rende esposti alle fluttuazioni – ha proseguito Fontana -. L’altra tematica è il peso delle fonti fossili ancora prevalente, infine la transizione energetica che è la risposta al caro bollette. La produzione da rinnovabili, dal solare, è quella più economica e disponibile nel breve periodo. Ben venga anche l’impegno che si sta mettendo sul nucleare” “ma stiamo parlando di uno scenario tra 15-20 anni mentre fotovoltaico e rinnovabili sono subito disponibili”.



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