Disastri naturali, la nuova super piattaforma digitale italiana Spoke 5

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Avremo a disposizione una piattaforma unica in cui calcolare e studiare come strade, case e ponti reagiscono a calamità come terremoti, alluvioni ed eruzioni vulcaniche. Simulando un evento estremo si capiscono i rischi a cui il territorio è esposto: ci aiuterà a progettare meglio e spendere meno. Un lavoro enorme, finanziato col Pnrr e a cui partecipano università, Cnr, Protezione civile, Ingv, Enea e autorità statali. I lavori vanno avanti da due anni: alla piattaforma lavora lo Spoke 5, che si propone come vera e propria cabina di regia nazionale per la mappatura dei rischi naturali e ambientali.

La piattaforma unica per simulare i rischi ambientali

Grazie alla potenza di calcolo messa in campo dall’Icsc, il Centro nazionale di ricerca in Hpc (High performance computing), Big data e Quantum Computing, centinaia di scienziati sono al lavoro per una “piattaforma digitale italiana per la mitigazione dei disastri”. Il deterioramento dell’ambiente, l’aumento dei disastri naturali e la relazione tra questi fenomeni e i cambiamenti climatici sono tra i temi scientifici e sociali di maggiore e crescente rilevanza a livello globale. Le nuove tecnologie utilizzabili su aree geografiche estese e la capacità di raccogliere ed elaborare big data, possono contribuire affrontare le criticità e le sfide legate a questi ambiti di ricerca.

Lo Spoke 5 riunisce un gruppo di ricercatori fortemente multidiscplinare, che spazia dalla ricerca di base nelle aree della matematica e della fisica, alle specializzazioni nel campo della computazione avanzata, sino agli ambiti di ricerca nei settori delle scienze della terra e dell’ingegneria civile e geo-ambientale. In ultimo, lo Spoke 5 intende tradurre i risultati delle ricerche condotte in chiari indicatori di impatto economico per sviluppare e proporre soluzioni per il monitoraggio dell’ambiente che abbiano una ricaduta positiva sull’intera società civile.

Il professore Stefano Pampanin durante la presentazione dello Spoke 5

La piattaforma è stata presentata in anteprima alla sede del Cnr di Roma a cui ha partecipato anche Today.it. Sono stati presentati i progressi degli ultimi due anni davanti a ricercatori, giornalisti e rappresentanti di istituzioni e realtà industriali come la Protezione civile, l’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, la Struttura commissariale per il sisma 2016, le Autorità di bacino dell’Appennino centrale e meridionale, varie agenzie regionali del sud, oltre a Rfi, Eni e Terna.

Come funziona la piattaforma per adattare il territorio ai disastri naturali

La piattaforma accentrerà ricerche e dati per costruire una mappa del territorio in cui poter simulare disastri naturali – terremoti, eruzioni vulcaniche, frane -, e adattare la progettazione e definire le strategie di rinforzo e riqualificazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente. La mitigazione dei rischi è fondamentale per un territorio come quello italiano caratterizzato da una elevata fragilità e che ha visto negli ultimi anni crescere in maniera esponenziale la spesa per i danni prodotti da eventi naturali estremi.

Tutto sarà accessibile a vari livelli, dai cittadini agli scienziati fino ai politici. La piattaforma monitorerà e aiuterà a ridurre gli impatti socioeconomici dei rischi naturali e ambientali del Paese. Lo Spoke 5 ha sviluppato metodologie per il monitoraggio delle strutture fisiche artificiali – come edifici, strade, ponti, reti idrauliche ed elettriche -, e degli ambienti naturali  – ad esempio come fiumi e laghi -, in grado di mitigare i rischi collegati al loro deterioramento e alle azioni di eventi naturali severi. 

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Le enormi capacità computazionali del Centro nazionale verranno utilizzate per sviluppare i cosiddetti “gemelli digitali”, ovvero dei modelli virtuali degli ambienti e delle infrastrutture che si intendono studiare per prevederne il comportamento, in riferimento ai disastri naturali o all’evoluzione delle condizioni ambientali.

La piattaforma nazionale di gestione del rischio

“La realizzazione di una simile piattaforma”, ha dichiarato Roberto Bellotti, leader dello Spoke 5 di Icsc, “rappresenta un importante traguardo per il nostro Spoke e per tutto l’ecosistema ICSC. Un risultato reso possibile proprio grazie alla creazione nel 2022 del Centro Nazionale, il quale è riuscito nell’intento di aggregare con lo Spoke 5 comunità con competenze multidisciplinari e di farle collaborare tra loro su un obiettivo comune. Da oggi la principale missione dello Spoke sarà quindi quella di coinvolgere gli stakeholder politici e istituzionali in un processo partecipato che consenta a questa piattaforma di avere un reale impatto sui processi decisionali, ma soprattutto sulle vite dei cittadini. Un messaggio che è stato ben recepito e accolto con favore da diversi tra gli stakeholder che hanno sottolineato la necessità di un percorso di consapevolezza del cittadino necessario a che questi strumenti possano svolgere a pieno le funzioni per cui sono stati progettati”.

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