Comunità pronte per Cer ma burocrazia frena. Spettro disastro ambientale Mare del Nord. Enel in controtendenza in Borsa

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Legambiente e Kyoto Club: comunità pronte per Cer ma burocrazia frena. Rischio disastro ambientale nel Mare del Nord dopo la collisione tra una petroliera e una nave cargo. Enel in controtendenza in Borsa: +2,24%. La rassegna Energia

Le comunità sono pronte ad accogliere a braccia aperte le Cer, ma la burocrazia frena lo sviluppo. È quanto scrivono Stefano Ciafani (Presidente Nazionale Legambiente) e Francesco Ferrante (Vicepresidente Kyoto Club) dalle colonne de Il Corriere della Sera. “È importante consentire, almeno in via opzionale, lo scorporo in bolletta della quota di energia condivisa. Troppo spesso la saturazione virtuale delle reti (che non necessariamente corrisponde alla realtà) blocca in maniera ingiustificata le richieste di allaccio (…) è necessario prevedere che il Gse accetti la registrazione con il semplice numero di pratica della domanda di connessione. Si deve chiarire se soggetti pubblici come gli Istituti case popolari o le Agenzie regionali energetiche possono accedere alle Cer”, scrivono i rappresentanti delle due associazioni ambientaliste. La collisione della petroliera Usa nel Mare del Nord con una nave cargo rischia di provocare un disastro ambientale. Le ragioni sono tre. La prima è che trasportava kerosene, carburante che nel breve termine ha un tasso letalità molto alto per i pesci a contatto. Inoltre, le imbarcazioni utilizzano diesel inquinanti, che probabilmente si stanno già disperdendo nel Mare del Nord. Infine, la nave cargo lunga 140 metri, oltre a un ingente carico di alcol, trasportava 15 container di cianuro di sodio, sostanza estremamente tossica. Enel si distingue a Piazza Affari per forti vendite sui listini e un rialzo del 2,24%. L’alto numero di raccomandazioni conferma che è un titolo che attrae gli investitori internazionali, scrive il Sole 24 Ore. La rassegna Energia.

LEGAMBIENTE E KYOTO CLUB: “COMUNITA’ PRONTE PER LE CER, MA LA BUROCRAZIA FRENA”

“Da queste pagine, nel settembre scorso, avevamo lanciato un allarme: attenzione, se non semplifichiamo le procedure rischiamo di perdere una grande occasione sulle Comunità energetiche rinnovabili (Cer). Il pericolo più imminente per fortuna, seppur in extremis, si è evitato: scadeva infatti il 31 marzo il termine entro il quale i Piccoli Comuni, quelli con meno di cinquemila abitanti, si sarebbero dovuti registrare sulla piattaforma del Gestore dei servizi energetici (Gse) per accedere ai 2,2 miliardi di euro del Pnrr, ma per fortuna il ministro Pichetto la settimana scorsa ha deciso di prorogare tale termine al 30 novembre prossimo. Contemporaneamente ha anche annunciato che a quei finanziamenti potranno accedere anche le Cer che nasceranno in Comuni più grandi (sino a 30mila abitanti) allargando di molto la platea. Bene. Ma restano ancora numerosi i motivi di allarme (…) nonostante l’ammirevole sforzo di tutoraggio del Gse in questi mesi, le solite complicazioni burocratiche e la frammentazione di competenze (le autorità che devono rilasciare le autorizzazioni, Arera, l’Agenzia delle Entrate, i distributori, eccetera) stanno rendendo impossibile rispettare l’obiettivo del Pnrr (5 GW di Cer solo nei Piccoli Comuni) e intralciano la realizzazione delle Cer anche in realtà più grandi. E questo è un problema che conosce bene anche il Terzo settore che si è cimentato nella costruzione di questi nuovi modelli energetici. Anche per le Comunità energetiche è indispensabile la semplificazione delle procedure autorizzative, mentre gli errori da correggere sono diversi. È importante consentire, almeno in via opzionale, lo scorporo in bolletta della quota di energia condivisa. Troppo spesso la saturazione virtuale delle reti (che non necessariamente corrisponde alla realtà) blocca in maniera ingiustificata le richieste di allaccio (…) è necessario prevedere che il Gse accetti la registrazione con il semplice numero di pratica della domanda di connessione. Si deve chiarire se soggetti pubblici come gli Istituti case popolari o le Agenzie regionali energetiche possono accedere alle Cer”, scrivono Stefano Ciafani (Presidente Nazionale Legambiente) e Francesco Ferrante (Vicepresidente Kyoto Club) su Il Corriere della Sera.

“Le nostre associazioni sono impegnate ad aiutare i Piccoli Comuni, in questa prima fase di realizzazione delle Cer, ad accedere ai fondi Pnrr, non solo per dare un contributo in direzione della sostenibilità e dell’autosufficienza energetica ma anche come leva di sviluppo locale per comunità a rischio spopolamento. Continueremo con la nostra campagna BeComE, da Borghi a Comunità energetiche (in collaborazione con AzzeroCO2 e in partnership con i Borghi più Belli di Italia, i Borghi Autentici di Italia, i Comuni Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano). (…) San Valentino in Abruzzo, Amandola nelle Marche, Ferla in Sicilia, Parrano e Ficulle in Umbria, Castel del Giudice e Pietracatella in Molise, Montegridolfo in Romagna, Pollica in Campania, Tramonti di Sopra in Friuli, il biodistretto della Via Amerina nel Lazio, Castelmezzano, Anzi e Irsina in Basilicata, Pettorano sul Gizio in Abruzzo, Serrenti in Sardegna: sono questi i territori che stiamo accompagnando nella costruzione delle Comunità energetiche rinnovabili. Abbiamo già individuato 250 edifici, 3 MW di impianti fotovoltaici, mille soci delle Cer e oltre 1.500 tonnellate di CO2 evitate. Ora siamo arrivati a raddoppiare le potenze in gioco”, continua il giornale.

SPETTRO DEL DISASTRO AMBIENTALE NEL MARE DEL NORD

“Che cosa lascerà questo cuore di tenebra e fuoco esploso ieri mattina poco prima delle dieci? C’è ancora un disperso, su 37 membri dell’equipaggio, dopo la clamorosa collisione tra una petroliera che rifornisce la Marina americana e una nave cargo avvenuta nel Mare del Nord al largo di Grimbsy, costa nord-orientale inglese. E oltre alle sorti del povero marittimo — gli altri 36 se la sono cavata senza andare in ospedale — restano una marea di misteri, dubbi e allarmi su un possibile disastro ambientale. Innanzitutto, come è stato possibile? (…) È partita da Agioi Theodoroi, in Grecia, è diretta proprio ad Hull e fa parte di un registro ristretto di una decina di unità civili che l’esercito Usa utilizza per rifornire jet e mezzi militari nelle operazioni in Europa. Alle 9.48 arriva il primo Sos alla Guardia costiera. Una nave cargo tedesca con bandiera portoghese, la Solong partita dalla Scozia e diretta a Rotterdam, si schianta contro la petroliera. L’impatto è violento perché la Solong viaggia a circa 16 nodi e, secondo i primi dati di navigazione, non ha rallentato prima della collisione. (…) Forse una distrazione fatale, che ha poi causato immediate esplosioni a bordo, una gigantesca coltre di fumo e una «immensa palla di fuoco », come ha comunicato il responsabile del porto di Grimsby. Secondo l’esperto marittimo indipendente David McFarlane, «ci vorranno settimane o forse mesi per capire cause e responsabilità». Per il momento, come spiegano alte fonti della Marina britannica alla Reuters , non ci sono indicazioni di «attività ostili straniere»”, si legge su La Repubblica.

“Ma aleggia un’altra incognita: l’eventuale disastro ambientale. A Grimsby, città portuale e operaia che nel 2016 votò a valanga per la Brexit, alcuni bevono pinte come sempre, un muratore fuma fuori dal locale con la tuta ancora macchiata di vernice. Altri sono preoccupati. Anche perché le autorità marittime hanno imposto il blocco navale. (…) Ma il disastro della petroliera «rischia di essere catastrofico per l’ambiente», secondo Greenpeace. (…) Il primo: la petroliera americana trasportava un carburante per aerei, a base di kerosene. Questa è una notizia parzialmente rassicurante, perché le sue molecole sono più sensibili e col tempo può evaporare o essere neutralizzato anche dai batteri marini, a differenza del greggio. Ma a breve termine ha un tasso letalità molto alto per i pesci a contatto. Ed è probabile che il carburantesi stia già riversando in quantità significative in mare. Secondo: la petroliera di 183 metri di lunghezza e la portacontainer utilizzano diesel molto più inquinanti ed è altrettanto plausibile che stiano già inquinando il Mare del Nord. Il terzo motivo è anche quello più inquietante. La nave cargo lunga 140 metri, oltre a un ingente carico di alcol, trasportava 15 container di cianuro di sodio, agente chimico estremamente tossico utilizzato per la pulizia dei metalli, tinture di capelli, fotografia e settore minerario. (…) E l’inquietante spettro della catastrofe ambientale si aggira minaccioso, al largo e tra le strade di Grimsby”, continua il giornale.

ENEL SI DISTINGUE IN BORSA

“Enel in controtendenza a Piazza Affari. In una giornata caratterizzata da forti vendite sui listini, il titolo ha chiuso in rialzo del 2,24% e la capitalizzazione supera quota 70 miliardi di euro. Con venticinque raccomandazioni d’acquisto Enel si conferma inoltre il titolo del Ftse Mib con più “Buy” in valore assoluto, secondo i dati estratti dalla tabella di Bloomberg che offre il resoconto complessivo dei giudizi degli analisti sui principali titoli della Borsa Italiana.(…) L’elevato numero di raccomandazioni conferma anche che si tratta di un titolo azionario molto seguito dagli investitori internazionali”, si legge su Il Sole 24 Ore.



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