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di Sara Calini e Gabriele Beccari
In centinaia si sono riuniti lunedì mattina davanti ai cancelli del liceo Galeazzo Alessi di Perugia. La protesta è stata organizzata dopo che, giorni fa, per la mancata firma di alcuni atti da parte della preside sono saltate le certificazioni Cambridge. Una questione molto sentita da ragazzi e famiglie come dimostrato dal presidio: «Date l’Alessi a chi la ama» è stato il grido degli studenti riuniti, e chi la ama ha risposto.
La protesta «Non vogliamo creare caos, vogliamo una preside che sia presente. Basta con “al momento sono impegnata, non posso ricevervi”» spiega una rappresentante di istituto ai microfoni di Umbria24. Ma non sono solo gli studenti a protestare vista la presenza di molti professori e anche delle istituzioni. La sindaca Vittoria Ferdinandi ha voluto testimoniare la sua vicinanza agli studenti: «Ogni volta che ci chiamerete – ha detto – noi ci saremo, perché voi siete il nostro futuro». La sindaca ha parlato agli studenti prima di entrare per incontrare la preside, Laura Carmen Paladino; un momento di confronto dopo il quale Ferdinandi ha spiegato che la preside si sarebbe resa disponibile per un colloquio con i rappresentanti di istituto.
Niente incontro Dopo alcune ore, però – in assenza della sindaca – Paladino ha fatto un passo indietro rifiutandosi di incontrare i rappresentanti per «un impegno inderogabile». Considerando la mancata risposta, lo sciopero continuerà domani, e i rappresentanti si preparano ad andare in provveditorato per far valere i loro diritti. In calendario per mercoledì – riferisce una professoressa a Umbria24 – ci sarà un incontro tra Ferdinandi e Sergio Repetto, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, per trovare una soluzione; incontro al quale parteciperanno anche altri rappresentanti delle istituzioni.
La preside A testimoniare la tensione che si respira all’interno della scuola, sul caso della mancata firma nelle scorse ore è andato in scena uno scambio di accuse tra la preside e lo staff della vicepresidenza. In una nota Paladino ricorda di essere entrata in carica il 10 febbraio e di aver svolto «in via d’urgenza» tutta una serie di attività, ma che riguardo alle comunicazioni relative agli esami Cambridge «si è trattato di un’iniziativa della quale, come del resto di altri eventi rilevanti, sono stata tenuta all’oscuro». A quel punto Paladino ha contattato l’Accademia Britannica con l’obiettivo di tutelare gli studenti. «Sono ora in attesa di ricevere con urgenza – ha scritto – la proposta di un nuovo calendario che si collochi in un periodo precedente al mese di giugno per permettere a tutti i nostri alunni di ottenere le certificazioni al più presto».
La vicepresidenza La versione dello staff della vicepresidenza però è diversa. In una nota viene ricordato alla dirigente che nel corso del tempo ci sono stati «ripetuti solleciti, sia verbali che scritti, affinché lei procedesse con urgenza agli adempimenti, di sua esclusiva competenza e in alcun modo delegabili, necessari a scongiurare il rischio che gli esami per le certificazioni Cambridge potessero saltare». Tutto peraltro supportato da «ampia e dettagliata documentazione probatoria». Ecco perché lo staff parla di affermazioni che «gettano discredito sul nostro operato». Lo staff conclude spiegando che non si dimetterà.
Risposte Al presidio ha partecipato anche la consigliera comunale di FdI Clara Pastorelli, che ha ricorda l’importanza di un evento di questo tipo chiedendo agli studenti – e alla sindaca – di continuare a farsi sentire perché «ne va del futuro dei ragazzi. Serve un riconoscimento del loro impegno durante l’anno e che si diano delle risposte a chi aveva bisogno di queste certificazioni per il futuro»
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