al CIAC di Foligno una mostra che esplora le visioni del futuro

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Dal Futurismo alla contemporaneità, il CIAC di Foligno ospita un viaggio tra pagine, strutture e utopie che ridefiniscono il concetto stesso di architettura. La mostra Unbound Architecture – dal 15 marzo al 4 maggio 2025 – si propone di superare il concetto tradizionale di esposizione per diventare essa stessa un’opera aperta. Un’opera in cui ogni elemento contribuisce a una narrazione stratificata e polifonica.

Attraverso documenti rari, progetti visionari e opere ibride tra arte e architettura, il CIAC di Foligno diventa il palcoscenico di una riflessione che spazia dalla storia alle prospettive future. Un’occasione unica per immergersi in un universo in cui lo spazio, la forma e la parola si intrecciano, aprendo nuovi orizzonti di pensiero e creazione.

Foligno, Unbound Architecture: l’architettura si fa racconto al CIAC

L’architettura non è solo costruzione, ma un linguaggio in costante trasformazione che dialoga con l’arte, la letteratura e la teoria. Questo il fulcro della mostra Unbound Architecture / Scomposizioni dell’architettura, pagine, progetti, strutture, utopie in programma dal 15 marzo al 4 maggio 2025 al CIAC (Centro Italiano Arte Contemporanea) di Foligno. Curata da a+mbookstore, l’esposizione esplora il rapporto tra progetto architettonico e sperimentazione artistica attraverso una ricca selezione di documenti, disegni, poster e libri rari che coprono un secolo di ricerca e innovazione.

Il percorso si articola in 10 sezioni tematiche, ognuna dedicata a un aspetto specifico dell’architettura intesa come disciplina aperta e interdisciplinare. Dalle avanguardie del Futurismo alle teorie contemporanee, la mostra propone un itinerario che attraversa movimenti chiave e visioni radicali. Al centro della narrazione vi sono opere che mettono in discussione la staticità dell’architettura, sperimentando nuove forme espressive e approcci teorici.

Un secolo di sperimentazione tra arte e architettura

La selezione dei materiali esposti copre un arco temporale che parte dal 1914, con il foglio-manifesto dell’architettura futurista, per giungere fino alle più recenti riflessioni critiche sulla progettazione dello spazio. Tra i pezzi più significativi, un prezioso libro di Virgilio Marchi, pubblicato proprio a Foligno nel 1924, che testimonia l’interesse dell’architettura per le dimensioni visionarie e utopiche.

L’organizzazione della mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e curata artisticamente dal professor Italo Tomassoni, propone una lettura inedita dell’architettura come processo di decostruzione e reinvenzione. Il concetto chiave è quello di “scomposizione“: i materiali esposti non sono solo testimonianze storiche, ma frammenti di un discorso aperto, in cui il passato si intreccia con il presente e suggerisce nuove traiettorie per il futuro.

Dinamiche, utopie e crisi: le sezioni della mostra

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso una serie di sezioni che indagano le diverse anime dell’architettura sperimentale. Dalle “stazioni di velocità” del Futurismo e del Costruttivismo alla “mega-architettura” delle città ipertrofiche: ogni area tematica rappresenta un tassello di un discorso più ampio sulla trasformazione dello spazio e delle sue rappresentazioni.

Alcuni dei nuclei tematici affrontati includono:

  • Architettura dinamica: il rapporto tra avanguardie storiche e innovazione formale.
  • Architettura infinita: la continuità spaziale e la ricerca di strutture aperte.
  • Architettura dell’immagine: l’influenza della Pop Art e della cultura visiva.
  • Architettura concettuale: l’arte strutturale come linguaggio architettonico.
  • Hardcore Architecture: la risposta dell’architettura alle crisi sociali ed economiche.

Oltre agli oggetti esposti, la mostra si caratterizza per una forte componente editoriale, con una bibliografia sperimentale che include manifesti, pamphlet, libri d’artista e pubblicazioni teoriche. Il libro stesso diventa oggetto di indagine, con le sue strutture materiali e tipografiche che riflettono le tensioni e le ambizioni dell’architettura contemporanea.

Un’esperienza immersiva tra spazio e immaginazione

La mostra Unbound Architecture al CIAC di Foligno ridefinisce il concetto di esposizione, trasformandosi in un percorso dinamico e interattivo dove ogni opera dialoga con l’altra, creando un racconto frammentato e in continua evoluzione. 

Grazie a documenti rari, disegni inediti e progetti sperimentali, lo spazio espositivo diventa quindi il luogo in cui passato e futuro si incontrano, offrendo una visione espansa dell’architettura. Una mostra che invita il visitatore a superare le convenzioni e a esplorare nuove dimensioni dello spazio e della creatività.



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