Prima Comunicazione è in edicola e disponibile in digitale


Prima Comunicazione è arrivato in edicola (da martedì 11 marzo a Milano e da mercoledì 12 a Roma) con molto ritardo e l’abbiamo dovuto numerare 554 come febbraio-marzo 2025. Un po’ il ritardo è dovuto a una sorta di bulimia giornalistica che ci porta a esagerare nel realizzare tante storie, interviste, approfondimenti, che portano via tempo.

A peggiorare la situazione ci sono le nuove regole rigidissime dei distributori di giornali per cui, se ricevono le copie il giovedì a mezzogiorno, le mettono in distribuzione a Milano il mercoledì successivo, e a Roma e nel resto d’Italia a partire dal giovedì.

Per fortuna esiste una bella applicazione di Prima Comunicazione, per cui la rivista si può scaricare già da oggi, alla piccola cifra di 6,99 euro o facendo l’abbonamento carta+digitale a 99 euro, che comprende tutti gli Speciali e l’edizione cartacea di Uomini Comunicazione.
La versione digitale permette di avere il giornale in anteprima, il giorno prima dell’uscita in edicola.

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La copertina di questo numero non poteva che essere dedicata a Donald Trump e alla sua furia punitiva nei confronti dei giornalisti e dei mezzi d’informazione non amici. Lui adora i social media, di cui è anche editore con Truth.

Trump si è messo subito sotto i piedi il mitico Articolo 1 della Costituzione degli Stati Uniti sulla libertà di espressione, così come sta sfasciando i sistemi economici con i nuovi dazi, e il sistema delle istituzioni pubbliche americane; con Elon Musk grande sodale, e con il seguito dei fedelissimi capi delle big tech, che hanno trovato nel presidente un protettore per non rispettare le restrizioni e le regole imposte dall’Europa allo strapotere delle loro piattaforme, le famosissime Google, Facebook, Amazon, Instagram, eccetera. Tutto questo avrà ripercussioni profonde e preoccupanti nei rapporti con l’Ue, da cui l’America si sente minacciata per le leggi in materia di tassazione sui servizi digitali (Dts), le regole per le piattaforme con il Digital Service Act (Dsa) e sulla libertà di informazione con il Media Freedom Act (Mfa).

Sottoposti al bombardamento delle notizie legate alla ‘rivoluzione trumpiana’ e quasi affogati nel mare di parole sull’intelligenza artificiale, abbiamo sentito il bisogno di parlare con esseri umani. Persone a cui far raccontare le cose che fanno e che amano e che, per molti protagonisti nel mondo dei media, dello spettacolo, della creatività coincidono con il proprio lavoro. E ne sono nati bei racconti con:

CLAUDIO CERASA

Claudio Cerasa, direttore del Foglio, un vulcano di progetti.

Iginio Straffi

Iginio Straffi, fondatore e patron di Rainbow, diventato il più importante produttore al 100% italiano, che ha Mediobanca come nuovo socio attraverso il fondo di Equity Club.

Michele Mozzati ( foto Enrico Lunardi)

– Michele Mozzati, che una volta tanto senza Gino, suo cofondatore di Zelig, racconta il mondo non facile dell’umorismo.

Mario Giordano

Mario Giordano, giornalista, autore e conduttore di ‘Fuori dal coro’ su Rete 4, sinceramente destro con una vena di follia.

Alessandro Furgione

Alessandro Furgione, neo amministratore delegato della Manzoni, innamorato della pubblicità e del giornalismo.

Rosario Alfredo Donato

Rosario Alfredo Donato, direttore generale di Confindustria Radio Televisioni, impegnato a difendere il futuro della radio.

Ma c’è molto altro.

Si registra una grande agitazione intorno al mondo dei giornali. Sarà che non interessano alla generazione Z, ma sicuramente continuano ad avere un seguito se imprenditori, industriali e professionisti non si tirano indietro per acquistare quote di quotidiani locali: raccontiamo cosa è successo alla Gazzetta di Mantova, alla Provincia di Como e alla Provincia Pavese; e poi c’è l’iniziativa della Fondazione MarioDodaro, con sede in Calabria, che ha deciso di rilanciare il Quotidiano del Sud con la nuova testata L’Altravoce dell’Italia di respiro nazionale, di cui Alessandro Barbano è direttore editoriale.

Monica Mondardini e Donato Ammaturo durante il photocall per la presentazione di Le guide de l’Espresso al teatro Arcimboldi a Milano, 26 novembre 2024. (foto ANSA)

Abbiamo visto da vicino cosa muove questi nuovi finanziatori dei giornali tradizionali (naturalmente con le loro edizioni online), da cui si capisce che l’informazione professionale ha ancora peso nei rapporti con le istituzioni e il mondo economico, come dimostra anche l’operazione di rilancio dell’Espresso decisa dal nuovo editore Donato Ammaturo, presidente del gruppo Ludoil Energy.

L’intelligenza artificiale è diventata un campo in cui il Gruppo Mondadori sta facendo cose importanti con Plai, l’acceleratore di startup, di cui raccontiamo i programmi e chi sono i giovani scelti per i loro progetti con alla base la IA, mentre è già pronto un nuovo round di investimenti.

L’autogol degli Stati Uniti con il ban di TikTok e il successo dell’app Xiaohongshu (Libretto rosso) tra i tiktoker americani è una storia con interessanti risvolti politici ed economici, l’occasione per la Repubblica popolare cinese di affinare il proprio ‘soft power’, come racconta Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di China Files, che da questo numero ci terrà informati sulla realtà politica e culturale di Pechino e sul conflitto di propaganda che contraddistingue i suoi rapporti con gli Stati Uniti.

Non potevamo trascurare l’attenta operazione di riorganizzazione e di marketing studiata per la fusione tra Fastweb e Vodafone, di cui+per il momento è il segno distintivo, in un interessante progetto di sviluppo teso a non perdere nessun cliente delle due importanti realtà di tlc, un settore che sta dimostrando una ritrovata vivacità.

Giovanni Gorno Tempini, Presidente CDP e Dario Scannapieco, Amministratore Delegato CDP a(foto Ansa)

L’operazione di passaggio delle quote azionarie di TIM possedute da Cdp a Poste Italiane, potrebbe riaprire i giochi tra gli azionisti del gruppo, come racconta Stefano Carli nella nuova rubrica ‘Oltre la Rete’, che abbiamo inaugurato per dare continuità all’informazione del settore delle tlc – strettamente connesso a quello delle media company, intrattenimento, social media e digitale – settore su cui finalmente l’Europa ha deciso di investire “con grande soddisfazione di Connect Europe”, l’associazione degli operatori che investono sulle reti, come ci ha detto il suo direttore generale Alessandro Gropelli.

E infine, un altro ambito molto strategico in ebollizione: quello che riguarda la misurazione delle audience degli ott, vale a dire Google, Facebook, Instagram, Amazon, eccetera, con modalità dialogo sui dati ‘server to server’, che ha visto Audiocom aprire improvvisamente le trattative con le piattaforme delle big company, mentre altri protagonisti del sistema, come Agcom, prendono tempo per capire come può funzionare il ‘server to server’ senza danneggiare le rilevazioni di Auditel.



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