Israele – Hamas, le notizie di oggi 10 marzo sulla situazione a Gaza e in Medio Oriente. LIVE

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Israele ha tagliato ieri le forniture di elettricità a Gaza a poche ore dagli incontri di Doha dove si tenterà di sbloccare i negoziati per l’eventuale fase 2 del cessate il fuoco. Colloqui difficili a cui prenderà parte anche l’inviato del presidente Usa Donald Trump Steve Witkoff, nonché una delegazione israeliana di alto livello, di cui fanno parte il responsabile del governo per la liberazione degli ostaggi, Gal Hirsch, un alto funzionario dello Shin Bet, noto come ‘M’, e il consigliere politico del premier Benyamin Netanyahu Ophir Falk.\n\n

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E’ stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un’intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. \”Vorrei raggiungere un accordo con l’Iran sul suo programma nucleare\”, ha detto il presidente Usa, aggiungendo che \”se l’Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. LEGGI L’ARTICOLO

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\”Liberare gli ostaggi è più importante per gli americani che per il governo israeliano\”. Lo ha denunciato di fronte ai deputati della Knesset Yehuda Cohen, padre del 20enne Nimrod Cohen, prigioniero a Gaza. \”Trump si sta schierando con Netanyahu e sta parlando direttamente con Hamas per liberare gli ostaggi, mentre Netanyahu sta contando i giorni che mancano all’approvazione della legge di bilancio il 17 marzo. Tutto ciò che gli interessa è che la sua coalizione sopravviva\”, ha sottolineato Cohen.

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Il ministero della Difesa siriano ha annunciato la conclusione \”con successo\” dell’operazione militare nell’ovest del paese, dove da giovedì gli scontri con i lealisti del regime caduto e le esecuzioni di massa di civili hanno provocato centinaia di morti. \”Annunciamo la fine dell’operazione militare dopo che le nostre forze sono riuscite a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati\”, ha detto il portavoce del ministero Hassan Abdel Ghani, citato dall’agenzia ufficiale Sana.

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Esercitazioni navali annuali congiunte di Iran, Cina e Russia al via oggi nel Golfo di Oman. Le manovre nome in codice ‘Security Belt-2025’ si svolgono al largo del porto iraniano di Chabahar e sono le quinte esercitazioni congiunte condotta da Teheran, Pechino e Mosca dal 2019, a dimostrazione dei loro stretti legami militari. 

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Interrogato sulle manovre, Donald Trump ha detto di non essere \”affatto\” preoccupato per la dimostrazione di forza da parte dei tre avversari degli Stati Uniti. \”Siamo più forti di tutti loro. Abbiamo più potere di tutti loro\”, ha detto a Fox News . 

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A Washington in realtà sono aumentate le preoccupazioni circa l’emergente partenariato strategico tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, che i legislatori statunitensi hanno descritto come un “asse dell’autoritarismo”, “asse degli autocrati” e “asse dei dittatori”. Il timore è che un’animosità condivisa verso gli Stati Uniti stia spingendo sempre più questi paesi a collaborare, amplificando la minaccia che ciascuno di loro, da solo, rappresenta per Washington o i suoi alleati, non solo in una regione, ma forse in più parti del mondo contemporaneamente.

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Il portavoce di Hamas Abdel-Altif Al-Qanoa ha annunciato che l’organizzazione sta aspettando i risultati dei negoziati in Qatar. \”Abbiamo dimostrato flessibilità verso gli sforzi dei mediatori e dell’inviato di Trump. Israele accetti di passare alla seconda fase degli accordi\”, ha dichiarato. 

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Secondo Haaretz, la polizia militare dell’Idf ha avviato indagini su almeno sei casi in cui le truppe operative nella Striscia di Gaza hanno utilizzato palestinesi come scudi umani. Durante la guerra sono stati segnalati diversi casi di soldati che hanno inviato palestinesi detenuti a perquisire edifici e tunnel prima che lo facessero le truppe, mettendo a repentaglio le loro vite. L’esercito ha più volte dichiarato che \”l’Idf agisce in conformità con il diritto internazionale e i valori militari. Le istruzioni alle truppe proibiscono chiaramente l’uso di scudi umani o di costringere civili a partecipare a missioni militari. I protocolli e le linee guida sull’argomento sono stati regolarmente chiariti per i soldati sul campo durante la guerra. Le affermazioni di condotta che non rispettano le linee guida e i protocolli vengono esaminate\”. 

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Diverse famiglie di ostaggi hanno passato la notte davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv, dove hanno vegliato chiedendo di proseguire con l’accordo per garantire il rilascio dei rapiti ancora a Gaza. Ai manifestanti, che hanno presidiato la veglia a turni, si sono unite le attiviste del movimento guidato da donne Shift 101, tra cui Einav Zangauker, Anat Angrest e Viki Cohen, tutte madri di ostaggi, che accusano il Paese di aver abbandonato i loro figli. 

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L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che nelle prime ore di oggi le forze israeliane hanno fatto irruzione in diversi quartieri di Nablus, in Cisgiordania perquisendo numerose abitazioni. Diverse fonti di Wafa hanno riferito che veicoli militari israeliani sono entrati nelle zone orientali e centrali della città. Non sono stati segnalati feriti o arresti. 

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Oggi Israele invia una delegazione negoziale a Doha per un nuovo round di colloqui sull’estensione del cessate il fuoco a Gaza, dopo aver interrotto il passaggio di aiuti umanitari verso Gaza cercando di fare pressione su Hamas affinché accetti il prolungamento della prima fase dell’accordo di tregua. L’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff dovrebbe arrivare in Arabia Saudita martedì, e poi nella capitale del Qatar mercoledì, ha riferito Channel 12. Non è ancora chiaro quando, e se, sarà in Israele. Sul tavolo ci sarebbe il cosiddetto piano Witkoff, sostenuto dagli Usa, secondo il quale Hamas dovrebbe rilasciare 10 ostaggi ancora in vita, tra cui l’americano-israeliano Idan Alexander, in cambio di altri 60 giorni di cessate il fuoco. 

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La Cina è \”molto preoccupata\” per la situazione in Siria e per \”il gran numero di vittime causate dai conflitti armati\” nel Paese, e invita \”le parti interessate a cessare immediatamente gli scontri e le azioni ostili\”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sulle ultime violenze nel Paese con molti morti. E’ necessario, ha aggiunto nel briefing quotidiano, \”proteggere con efficacia la sicurezza dei civili, rispettare e aderire ai principi inclusivi\”. Mao, nel briefing quotidiano, ha invitato \”a trovare un piano di ricostruzione che sia in linea con la volontà del popolo siriano attraverso il dialogo\”. 

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Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich in un’intervista rilasciata oggi ha annunciato che Israele tornerà presto a combattere a Gaza e che il nuovo capo di stato maggiore ha un piano più rapido e più intenso di prima: \”Lui vuole una campagna molto più intensa, rapida e potente il cui obiettivo è l’occupazione della Striscia di Gaza, la completa distruzione di Hamas e il ritorno degli ostaggi. Non ripeteremo la follia del precedente capo di stato maggiore\”, ha affermato. Smotrich ha definito i colloqui diretti tra Stati Uniti e Hamas \”un errore totale\”. 

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\”Continuiamo a lavorare per l’obiettivo strategico della stabilità della Siria. Il presidente ad interim Al Sharaa (Jolani) ha annunciato un’inchiesta sulle recenti violenze, ha promesso con chiarezza che non ci sarà nessuna clemenza per chi ha ucciso i civili. Ci sono stati assalti alle sue forze di sicurezza e vengono denunziate centinaia di vittime in esecuzioni sommarie. Noi vogliamo sia mantenuta l’integrità territoriale di quel Paese, nel rispetto di tutte le comunità che devono confrontarsi e collaborare pacificamente\”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’intervista di oggi sul Corriere della Sera. 

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La polizia israeliana ha reso noto che due palestinesi della città di Nablus, in Cisgiordania, sono stati arrestati perché sospettati di aver ricevuto fondi da Hamas per finanziare attività terroristiche Gli arresti sono stati effettuati il mese scorso grazie alla collaborazione con lo Shin Bert, hanno aggiunto le forze dell’ordine.

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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che \”non c’è giustificazione\” per gli attacchi subiti negli ultimi giorni dalle minoranze in Siria, tra cui gli alawiti, che hanno portato alla morte di quasi mille persone. \”Non c’è giustificazione per gli attacchi contro membri delle minoranze alawite, cristiane, druse e altre, che hanno veramente ferito le emozioni e la coscienza sia dei Paesi della regione che a livello internazionale\”, ha affermato Baghaei, dopo le violenze in Siria contro varie minoranze, tra cui gli alawiti, la comunità a cui appartiene il presidente deposto, Bashar Al-Assad. 

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\”L’Unicef è profondamente allarmato per la recente ondata di violenza nelle zone costiere della Siria, che, secondo le notizie, ha causato la morte di almeno 13 bambini, tra cui un neonato di sei mesi. L’escalation avrebbe inoltre causato ulteriori vittime e feriti tra i civili, lo sfollamento di migliaia di famiglie e danni alle infrastrutture fondamentali\”.  Lo afferma il direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder L’Unicef fa eco all’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite alla moderazione per evitare ulteriori perdite di vite umane. \”Esortiamo tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità e a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario e dal diritto internazionale dei diritti umani – prosegue Beigbeder. È indispensabile adottare tutte le misure possibili per proteggere i civili, soprattutto i bambini, e salvaguardare le infrastrutture civili essenziali, come gli ospedali. Le violenze in corso evidenziano l’urgente necessità di rispettare queste leggi e di garantire agli operatori umanitari un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli per fornire servizi salvavita alle persone colpite dai combattimenti\”. L’Unicef chiede a tutte le parti di dare \”priorità alla riconciliazione e di impegnarsi per una transizione politica pacifica, assicurando che i bambini siriani possano sopravvivere, prosperare e raggiungere il loro pieno potenziale. I bambini siriani hanno sofferto abbastanza. Hanno il diritto di vivere in pace e di sperare in un futuro migliore\”. 

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\”L’Iran non terrà mai negoziati sotto pressione e bullismo, in quanto la natura stessa del negoziato è cosa diversa del bullismo o dal dare ordini\”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, rispondendo alle al presidente americano Donald Trump, che nei giorni scorsi ha minacciato di attaccare militarmente la Repubblica islamica se non negozierà sul suo programma nucleare. Il capo della diplomazia di Teheran ha anche affermato che il suo Paese sta intrattenendo contatti con Regno Unito, Francia e Germania (Il cosiddetto gruppo Eu3) e, separatamente, con Russia e China, \”con mutuo rispetto\”, sul nucleare.    \”Tutte le volte che gli Stati Uniti si confrontano con l’Iran rispettosamente, ricevono in cambio rispetto. Ma ogni volta che gli Usa hanno assunto posizioni minacciose, dall’Iran hanno avuto resistenza. Ogni azione produce inevitabilmente una reazione\”, ha scritto Araghchi sul suo account X.   Quanto alle potenze europee e Mosca e Pechino, l’Iran, \”con mutuo rispetto, sta esplorando modi per costruire una fiducia più solida e trasparente riguardo al suo programma nucleare\”, in cambio della prospettiva di \”eliminare le sanzioni illegali\” che gravano su Teheran., ha sottolineato Araghchi.

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Da giovedì in alcune zone del Paese sono in corso scontri armati fra le forze di sicurezza di Damasco e i miliziani alawiti, minoranza sciita che sosteneva il regime di Bashar al Assad, accompagnati da stragi di civili. \”Quello che sta succedendo è fra le sfide che erano prevedibili. Possiamo vivere insieme\”, ha detto il presidente ad interim Ahmad al-Sharaa (al-Jolani). Dopo le pressioni internazionali, annunciata la creazione di una \”commissione d’inchiesta\” indipendente per indagare sui massacri di civili. LEGGI L’ARTICOLO

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Sono più di 970 i civili morti in 72 ore in Siria, vittime di esecuzioni nell’ovest del Paese arabo, nell’ambito dell’offensiva delle forze agli ordini di Ahmad al-Sharaa contro gruppi legati al deposto regime di Bashar al-Assad. Sul suo sito web l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti in Siria, parla di almeno 973 morti, donne e bambini compresi, dall’avvio dell’operazione venerdì scorso, e di quasi 40 massacri.

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L’area più colpita è quella di Latakia, dove si contano almeno 545 morti tra i civili, seguita da quelle di Tartus, con 262 vittime, e  Hama, con 156. Almeno dieci le vittime a Homs. Al-Sharaa ha annunciato ieri la creazione di una commissione per \”preservare la pace civile\”. Ne faranno parte tre componenti, compresi i governatori di Latakia e Tartus.

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Israele ha tagliato ieri le forniture di elettricità a Gaza a poche ore dagli incontri di Doha dove si tenterà di sbloccare i negoziati per l’eventuale fase 2 del cessate il fuoco. Colloqui difficili a cui prenderà parte anche l’inviato del presidente Usa Donald Trump Steve Witkoff, nonché una delegazione israeliana di alto livello, di cui fanno parte il responsabile del governo per la liberazione degli ostaggi, Gal Hirsch, un alto funzionario dello Shin Bet, noto come ‘M’, e il consigliere politico del premier Benyamin Netanyahu Ophir Falk.

Approfondimenti:

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Usa-Iran, Trump a Fox News: “Ho scritto a Khamenei per un accordo sul nucleare”

E’ stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un’intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. “Vorrei raggiungere un accordo con l’Iran sul suo programma nucleare”, ha detto il presidente Usa, aggiungendo che “se l’Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. LEGGI L’ARTICOLO

Il padre di un ostaggio: “La liberazione importa più agli Usa che ad Israele”

“Liberare gli ostaggi è più importante per gli americani che per il governo israeliano”. Lo ha denunciato di fronte ai deputati della Knesset Yehuda Cohen, padre del 20enne Nimrod Cohen, prigioniero a Gaza. “Trump si sta schierando con Netanyahu e sta parlando direttamente con Hamas per liberare gli ostaggi, mentre Netanyahu sta contando i giorni che mancano all’approvazione della legge di bilancio il 17 marzo. Tutto ciò che gli interessa è che la sua coalizione sopravviva”, ha sottolineato Cohen.

Siria, conclusa operazione militare nell’ovest del Paese

Il ministero della Difesa siriano ha annunciato la conclusione “con successo” dell’operazione militare nell’ovest del paese, dove da giovedì gli scontri con i lealisti del regime caduto e le esecuzioni di massa di civili hanno provocato centinaia di morti. “Annunciamo la fine dell’operazione militare dopo che le nostre forze sono riuscite a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati”, ha detto il portavoce del ministero Hassan Abdel Ghani, citato dall’agenzia ufficiale Sana.

Iran, al via esercitazioni navali congiunte con Cina e Russia

Esercitazioni navali annuali congiunte di Iran, Cina e Russia al via oggi nel Golfo di Oman. Le manovre nome in codice ‘Security Belt-2025’ si svolgono al largo del porto iraniano di Chabahar e sono le quinte esercitazioni congiunte condotta da Teheran, Pechino e Mosca dal 2019, a dimostrazione dei loro stretti legami militari. 

Interrogato sulle manovre, Donald Trump ha detto di non essere “affatto” preoccupato per la dimostrazione di forza da parte dei tre avversari degli Stati Uniti. “Siamo più forti di tutti loro. Abbiamo più potere di tutti loro”, ha detto a Fox News . 

A Washington in realtà sono aumentate le preoccupazioni circa l’emergente partenariato strategico tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, che i legislatori statunitensi hanno descritto come un “asse dell’autoritarismo”, “asse degli autocrati” e “asse dei dittatori”. Il timore è che un’animosità condivisa verso gli Stati Uniti stia spingendo sempre più questi paesi a collaborare, amplificando la minaccia che ciascuno di loro, da solo, rappresenta per Washington o i suoi alleati, non solo in una regione, ma forse in più parti del mondo contemporaneamente.

Hamas: “Abbiamo dimostrato flessibilità nei negoziati”

Il portavoce di Hamas Abdel-Altif Al-Qanoa ha annunciato che l’organizzazione sta aspettando i risultati dei negoziati in Qatar. “Abbiamo dimostrato flessibilità verso gli sforzi dei mediatori e dell’inviato di Trump. Israele accetti di passare alla seconda fase degli accordi”, ha dichiarato. 

©Ansa

Media: “l’Idf indaga su casi di palestinesi usati come scudi”

Secondo Haaretz, la polizia militare dell’Idf ha avviato indagini su almeno sei casi in cui le truppe operative nella Striscia di Gaza hanno utilizzato palestinesi come scudi umani. Durante la guerra sono stati segnalati diversi casi di soldati che hanno inviato palestinesi detenuti a perquisire edifici e tunnel prima che lo facessero le truppe, mettendo a repentaglio le loro vite. L’esercito ha più volte dichiarato che “l’Idf agisce in conformità con il diritto internazionale e i valori militari. Le istruzioni alle truppe proibiscono chiaramente l’uso di scudi umani o di costringere civili a partecipare a missioni militari. I protocolli e le linee guida sull’argomento sono stati regolarmente chiariti per i soldati sul campo durante la guerra. Le affermazioni di condotta che non rispettano le linee guida e i protocolli vengono esaminate”. 

Veglia familiari ostaggi a Tel Aviv: “I nostri figli abbandonati”

Diverse famiglie di ostaggi hanno passato la notte davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv, dove hanno vegliato chiedendo di proseguire con l’accordo per garantire il rilascio dei rapiti ancora a Gaza. Ai manifestanti, che hanno presidiato la veglia a turni, si sono unite le attiviste del movimento guidato da donne Shift 101, tra cui Einav Zangauker, Anat Angrest e Viki Cohen, tutte madri di ostaggi, che accusano il Paese di aver abbandonato i loro figli. 

Wafa, l’Idf perquisisce abitazioni in diversi quartieri di Nablus

L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che nelle prime ore di oggi le forze israeliane hanno fatto irruzione in diversi quartieri di Nablus, in Cisgiordania perquisendo numerose abitazioni. Diverse fonti di Wafa hanno riferito che veicoli militari israeliani sono entrati nelle zone orientali e centrali della città. Non sono stati segnalati feriti o arresti. 

Negoziatori israeliani a Doha, “Witkoff domani a Riad”

Oggi Israele invia una delegazione negoziale a Doha per un nuovo round di colloqui sull’estensione del cessate il fuoco a Gaza, dopo aver interrotto il passaggio di aiuti umanitari verso Gaza cercando di fare pressione su Hamas affinché accetti il prolungamento della prima fase dell’accordo di tregua. L’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff dovrebbe arrivare in Arabia Saudita martedì, e poi nella capitale del Qatar mercoledì, ha riferito Channel 12. Non è ancora chiaro quando, e se, sarà in Israele. Sul tavolo ci sarebbe il cosiddetto piano Witkoff, sostenuto dagli Usa, secondo il quale Hamas dovrebbe rilasciare 10 ostaggi ancora in vita, tra cui l’americano-israeliano Idan Alexander, in cambio di altri 60 giorni di cessate il fuoco. 

La Cina invita a cessare immediatamente gli scontri in Siria

La Cina è “molto preoccupata” per la situazione in Siria e per “il gran numero di vittime causate dai conflitti armati” nel Paese, e invita “le parti interessate a cessare immediatamente gli scontri e le azioni ostili”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sulle ultime violenze nel Paese con molti morti. E’ necessario, ha aggiunto nel briefing quotidiano, “proteggere con efficacia la sicurezza dei civili, rispettare e aderire ai principi inclusivi”. Mao, nel briefing quotidiano, ha invitato “a trovare un piano di ricostruzione che sia in linea con la volontà del popolo siriano attraverso il dialogo”. 

Smotrich: “Presto riprenderà guerra intensa a Gaza”

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich in un’intervista rilasciata oggi ha annunciato che Israele tornerà presto a combattere a Gaza e che il nuovo capo di stato maggiore ha un piano più rapido e più intenso di prima: “Lui vuole una campagna molto più intensa, rapida e potente il cui obiettivo è l’occupazione della Striscia di Gaza, la completa distruzione di Hamas e il ritorno degli ostaggi. Non ripeteremo la follia del precedente capo di stato maggiore”, ha affermato. Smotrich ha definito i colloqui diretti tra Stati Uniti e Hamas “un errore totale”. 

Gaza

©Ansa

Tajani: “Continuiamo a lavorare per la stabilità della Siria”

“Continuiamo a lavorare per l’obiettivo strategico della stabilità della Siria. Il presidente ad interim Al Sharaa (Jolani) ha annunciato un’inchiesta sulle recenti violenze, ha promesso con chiarezza che non ci sarà nessuna clemenza per chi ha ucciso i civili. Ci sono stati assalti alle sue forze di sicurezza e vengono denunziate centinaia di vittime in esecuzioni sommarie. Noi vogliamo sia mantenuta l’integrità territoriale di quel Paese, nel rispetto di tutte le comunità che devono confrontarsi e collaborare pacificamente”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’intervista di oggi sul Corriere della Sera. 

Israele: “Arrestati due uomini in Cisgiordania che avevano ricevuto fondi da Hamas”

La polizia israeliana ha reso noto che due palestinesi della città di Nablus, in Cisgiordania, sono stati arrestati perché sospettati di aver ricevuto fondi da Hamas per finanziare attività terroristiche Gli arresti sono stati effettuati il mese scorso grazie alla collaborazione con lo Shin Bert, hanno aggiunto le forze dell’ordine.

Iran: “Ingiustificata violenza contro gli alawiti in Siria”

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che “non c’è giustificazione” per gli attacchi subiti negli ultimi giorni dalle minoranze in Siria, tra cui gli alawiti, che hanno portato alla morte di quasi mille persone. “Non c’è giustificazione per gli attacchi contro membri delle minoranze alawite, cristiane, druse e altre, che hanno veramente ferito le emozioni e la coscienza sia dei Paesi della regione che a livello internazionale”, ha affermato Baghaei, dopo le violenze in Siria contro varie minoranze, tra cui gli alawiti, la comunità a cui appartiene il presidente deposto, Bashar Al-Assad. 

Unicef: “In Siria uccisi 13 bambini, anche neonato di 6 mesi”

“L’Unicef è profondamente allarmato per la recente ondata di violenza nelle zone costiere della Siria, che, secondo le notizie, ha causato la morte di almeno 13 bambini, tra cui un neonato di sei mesi. L’escalation avrebbe inoltre causato ulteriori vittime e feriti tra i civili, lo sfollamento di migliaia di famiglie e danni alle infrastrutture fondamentali”.  Lo afferma il direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder L’Unicef fa eco all’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite alla moderazione per evitare ulteriori perdite di vite umane. “Esortiamo tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità e a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario e dal diritto internazionale dei diritti umani – prosegue Beigbeder. È indispensabile adottare tutte le misure possibili per proteggere i civili, soprattutto i bambini, e salvaguardare le infrastrutture civili essenziali, come gli ospedali. Le violenze in corso evidenziano l’urgente necessità di rispettare queste leggi e di garantire agli operatori umanitari un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli per fornire servizi salvavita alle persone colpite dai combattimenti”. L’Unicef chiede a tutte le parti di dare “priorità alla riconciliazione e di impegnarsi per una transizione politica pacifica, assicurando che i bambini siriani possano sopravvivere, prosperare e raggiungere il loro pieno potenziale. I bambini siriani hanno sofferto abbastanza. Hanno il diritto di vivere in pace e di sperare in un futuro migliore”. 

Tel Aviv, famiglie ostaggi protestano davanti base militare. VIDEO

Iran: “Non negoziamo con gli Usa sotto pressione e bullismo”

“L’Iran non terrà mai negoziati sotto pressione e bullismo, in quanto la natura stessa del negoziato è cosa diversa del bullismo o dal dare ordini”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, rispondendo alle al presidente americano Donald Trump, che nei giorni scorsi ha minacciato di attaccare militarmente la Repubblica islamica se non negozierà sul suo programma nucleare. Il capo della diplomazia di Teheran ha anche affermato che il suo Paese sta intrattenendo contatti con Regno Unito, Francia e Germania (Il cosiddetto gruppo Eu3) e, separatamente, con Russia e China, “con mutuo rispetto”, sul nucleare.    “Tutte le volte che gli Stati Uniti si confrontano con l’Iran rispettosamente, ricevono in cambio rispetto. Ma ogni volta che gli Usa hanno assunto posizioni minacciose, dall’Iran hanno avuto resistenza. Ogni azione produce inevitabilmente una reazione”, ha scritto Araghchi sul suo account X.   Quanto alle potenze europee e Mosca e Pechino, l’Iran, “con mutuo rispetto, sta esplorando modi per costruire una fiducia più solida e trasparente riguardo al suo programma nucleare”, in cambio della prospettiva di “eliminare le sanzioni illegali” che gravano su Teheran., ha sottolineato Araghchi.

Siria, oltre mille morti negli scontri. Jolani:”Nessuna clemenza per chi ha ucciso civili”

Da giovedì in alcune zone del Paese sono in corso scontri armati fra le forze di sicurezza di Damasco e i miliziani alawiti, minoranza sciita che sosteneva il regime di Bashar al Assad, accompagnati da stragi di civili. “Quello che sta succedendo è fra le sfide che erano prevedibili. Possiamo vivere insieme”, ha detto il presidente ad interim Ahmad al-Sharaa (al-Jolani). Dopo le pressioni internazionali, annunciata la creazione di una “commissione d’inchiesta” indipendente per indagare sui massacri di civili. LEGGI L’ARTICOLO

Siria, Osservatorio: “973 civili uccisi in 72 ore”

Sono più di 970 i civili morti in 72 ore in Siria, vittime di esecuzioni nell’ovest del Paese arabo, nell’ambito dell’offensiva delle forze agli ordini di Ahmad al-Sharaa contro gruppi legati al deposto regime di Bashar al-Assad. Sul suo sito web l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti in Siria, parla di almeno 973 morti, donne e bambini compresi, dall’avvio dell’operazione venerdì scorso, e di quasi 40 massacri.

L’area più colpita è quella di Latakia, dove si contano almeno 545 morti tra i civili, seguita da quelle di Tartus, con 262 vittime, e  Hama, con 156. Almeno dieci le vittime a Homs. Al-Sharaa ha annunciato ieri la creazione di una commissione per “preservare la pace civile”. Ne faranno parte tre componenti, compresi i governatori di Latakia e Tartus.

Medioriente, Israele blocca fornitura di elettricità a Gaza. VIDEO



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