Germania, c’è l’accordo tra Merz e Spd, si apre il cantiere del governo

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I conservatori tedeschi della Cdu/Csu, guidati dal cancelliere in pectore Friedrich Merz, e i socialisti dell’Spd hanno raggiunto un accordo che dà il via ai colloqui formali per la costituzione di un nuovo governo in Germania. Forti di numeri sufficienti per una maggioranza abbastanza confortevole, il primo e il terzo partito usciti dalle urne del 23 febbraio, che hanno visto i nazionalisti di Afd balzare al secondo posto con il 20%, si preparano dunque a una riedizione della Grande Coalizione che ha guidato la Germania per tanti anni sotto la cancelleria di Angela Merkel.

In un documento comune il programma di governo

L’annuncio arriva dopo nemmeno due settimane di dialogo esplorativo, al termine del quale è stato elaborato un documento comune che fissa i punti chiave del futuro programma di governo, un’accelerazione che è stata imposta da un contesto assai critico sul fronte della politica e della sicurezza internazionale. Con gli Usa orientati verso un disimpegno dal vecchio continente e intenti a trattare con Mosca in Ucraina una pace che esclude Kiev e l’Europa, nè la Germania nè i suoi partner Ue possono permettersi tempi troppo lunghi per la formazione di un esecutivo che avrà come priorità principali un colossale piano di riarmo. A questo scopo saranno necessarie la creazione di un fondo speciale da 500 miliardi e una modifica costituzionale che allenti i limiti all’indebitamento. Per l’approvazione di questi provvedimenti, indispensabili per aumentare in modo adeguato gli investimenti in difesa, servirà però la maggioranza dei due terzi del Bundestag, al momento ancora nella sua vecchia composizione.

L’appello di Merz ai Verdi

Merz ha quindi già fatto appello ai Verdi perché votino le modifiche in una sessione speciale che dovrà tenersi prima del 23 marzo, quando si insedieranno i nuovi parlamentari. Entro Pasqua al massimo il capo dell’Unione intende invece chiudere i colloqui con l’Spd sul programma di governo. Per il momento, Merz ha assicurato di aver raggiunto con i socialisti «un accordo su tutta una serie di questioni sostanziali», come ha spiegato in una conferenza stampa congiunta con Markus Soeder, presidente della Csu, ramo bavarese dell’Unione, e i due copresidenti dell’Spd, Lars Klingbeil e Saskia Esken. «Abbiamo un documento comune che costituisce la base per i negoziati di coalizione», ha dichiarato Merz, «le misure portano la nostra firma congiunta. Si può supporre che tutto ciò che presentiamo qui sia stato deciso congiuntamente».

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Più fondi per la spesa sociale ma ci sarà una stretta sull’immigrazione

A quanto emerso dalla conferenza stampa e dalle ricostruzioni dei media tedeschi, la Cdu ha ceduto sul fronte dell’austerità per concedere all’Spd più fondi per la spesa sociale, in cambio dell’appoggio alla stretta sull’immigrazione promessa dai conservatori in campagna elettorale. Merz ha annunciato che, dal primo giorno del suo insediamento, i controlli alle frontiere saranno ampliati e, in una seconda fase, verrà attuata una politica di respingimenti al confine. La riforma della cittadinanza del governo Scholz, che aveva accorciato da otto a cinque anni il periodo di residenza necessaria per la naturalizzazione, rimane pero’ in vigore, almeno per il momento visto che Soeder è tornato a chiedere uno stop ai ricongiungimenti familiari. L’Spd, da parte sua, porta a casa la menzione, nel documento, di un salario minimo legale di 15 euro l’ora, una riduzione del prezzo dell’energia elettrica industriale e sovvenzioni per l’acquisto di auto elettriche. I due partiti si sono inoltre accordati su una riforma dei sussidi di disoccupazione più dura con chi rifiuta offerte di impiego e su una detassazione degli straordinari. Ora servirà il via libera dei comitati di partito al testo. Subito dopo, Unione e Spd potranno iniziare a lavorare all’accordo di coalizione, un documento nel quale i due partiti dovranno indicare nei dettagli le iniziative politiche che intendono intraprendere nei prossimi cinque anni e chi ricoprirà quale carica nel prossimo governo. Per il momento tutti tracciano un bilancio positivo dei colloqui svolti finora. Klingbeil ha definito gli incontri “costruttivi”, Soeder ha parlato di un “giorno di unita’”. E Merz ha dichiarato la sua volontà di avviare i negoziati ufficiali gia’ la settimana prossima. Ma prima ancora urge convincere i Verdi a votare il Fondo speciale per la difesa. E non sarà semplice. Felix Banaszak e Franziska Bartner, copresidenti del partito ecologista, hanno gia’ fatto sapere che il documento presentato oggi da Cdu/Csu e Spd “rende più lontana” l’approvazione della modifica costituzionale necessaria al piano di riarmo. I Verdi si sono dimostrati in questi anni il partito più atlantista e più strenuo nella difesa dell’Ucraina, ma sostengono che Merz si concentri troppo sul rafforzamento dell’esercito in termini di uomini e munizioni e non abbastanza sul rinnovamento tecnologico, a partire dalla sicurezza informatica.

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