Diamante, rissa sfiorata in consiglio: Liserre risponde a Ordine

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Diamante, rissa sfiorata in consiglio comunale: il consigliere di Alternativa democratica, Liserre, replica al sindaco Achille Ordine

Il consigliere Francesco Liserre

Diamante, 10 marzo 2025 – Una rissa sfiorata in consiglio comunale a Diamante, sugli eventi accaduti che restano tali perchè cristallizzati in una ripresa con telefonino e quindi difficili da interpretare diversamente interviene ancora il consigliere di Alternativa Democratica, Francesco Liserre. Lo fa con una lunga nota anche in replica a quanto affermato dal sindaco Achille Ordine ( ✅ Leggi la versione fornita dal sindaco Achille Ordine)

“Dopo aver letto la fantasiosa ricostruzione, da parte del primo cittadino, dei drammatici avvenimenti occorsi durante la recente assise consiliare – scrive in risposta Liserre – ancora una volta, vorrei rammentargli che, sulle cose di cui non si può parlare, sarebbe più prudente tacere. Infatti, la fallacia argomentativa assertivamente utilizzata per tentare di eludere, maldestramente, il punto nodale della vicenda, oltre ad essere sintomatica di una visione distorta e surreale di una vicenda di inopinata gravità, si traduce, per l’ennesima volta, in una clamorosa ammissione, a tacer d’altro, di responsabilità morali e politiche. Non ho la pretesa di ritenermi depositario assoluto di quella verità, il cui possesso, ben diverso dalla sua ricerca, certamente, non appartiene all’umana condizione”.

Il video fornisce una visione reale

Prosegue la nota del consigliere Francesco Liserre: “Tuttavia, che lo scatto felino del sindaco, accompagnato da inusitata e incontenibile ira, sia stato dettato solo da un impeto di affetto nei miei riguardi, oltre ad appalesarsi inverosimile, susciterebbe ilarità anche in un bambino. Probabilmente, se il sindaco non fosse stato trattenuto, avrebbe evitato il contatto fisico con la mia persona, se non altro per la sua signorile indole, refrattaria alla brutalità della violenza fisica. Ma, il punto che si vorrebbe banalmente minimizzare, è diverso e ben più grave. L’abnorme e inconsueta reazione del sindaco che, ancora una volta, ha tradito il suo proverbiale aplomb, oltre a rappresentare una gravissima caduta di stile, soprattutto in un solenne contesto istituzionale, ha determinato quell’allarmante reazione emulativa da parte della tifoseria del primo cittadino, rappresentata da parenti e amici, sentitisi legittimati a perpetrare il mio linciaggio verbale e, addirittura, anche fisico, se non fosse intervenuto, tempestivamente ed energicamente, il Presidente del Consiglio ad impedirlo”.

La “tifoseria” in consiglio

“In particolare – prosegue Liserre – tra i tifosi della Nuova Era, l’invasato sig. Battista Greco, in preda ad un evidente ed incontenibile delirio, cercando di scagliarsi contro la mia persona, mi urlava, forsennatamente: “VERGOGNATI, SEI LA VERGOGNA DI DIAMANTE, SEI UN INDEGNO, UN INCOERENTE, UN PAGLIACCIO, VATTI AD UCCIDERE DA QUALCHE PARTE, HAI TROVATO UN SIGNOR SINDACO CHE AVREBBE DOVUTO SPACCARTI LA FACCIA, PROFESSORE DEL C***O, UOMO DI MERDA….”. Ebbene, l’integerrimo Sindaco, invece di chiedere scusa, al popolo e a me, quantomeno per queste parole non proprio “GENTILI” e lusinghiere nei riguardi di una persona, viepiù consigliere comunale e avvocato, si è avvicinato a consolare “l’affranto” sig. Greco, dicendogli “di lasciarmi perdere perché non ne valeva la pena”. Orbene, non pago di tutto ciò, il Greco, ormai assurto a difensore d’ufficio del suo amato sindaco, è diventato, nel contempo, mio spietato accusatore, continuando, nei miei riguardi e nel compiacente silenzio di chi, quantomeno, dovrebbe avvertire la responsabilità morale di redarguirlo, una reiterata opera di diffamazione, addirittura con la rivelazione, mediante comunicati vari, di segreti professionali inerenti ad un mio datato contenzioso tributario, pendente in Cassazione”.

La rivelazione di vicende private

Tale vicenda, per me proficuamente e gratuitamente patrocinata dal Sindaco, avv. Ordine (che, per questo, continuerò a ringraziare, riconoscendogli indiscutibili meriti professionali) avrei preferito, tuttavia, che restasse nella doverosa sacralità della sfera privata e professionale. Sicché, a fronte di questa situazione, assolutamente deprecabile per la nostra Comunita’, il nostro Sindaco avrebbe dovuto chiedere, semplicemente, SCUSA invece di persistere, pervicacemente, in un orrore che determinerà il suo inesorabile declino politico.

Le scuse ai cittadini

Al popolo che dovrà trarre le sue conclusioni, vorrei rivolgermi chiedendogli: “SE AL POSTO DEL SINDACO ORDINE, VI FOSSERO STATI, FABIANI, PASCALE, DE LUNA, CASELLI, MAGORNO, SI SAREBBE VERIFICATO UN SIMILE ANNICHILIMENTO DELLA NOSTRA FULGIDA STORIA?” E, allora, quelle scuse che avrei dovuto ricevere, le rivolgo, io, al popolo per aver creduto ed essere stato parte determinante della vittoria di una Nuova Era che, purtroppo, di nuovo mostra la sola riproposizione delle più aborrite e vetuste logiche, inconciliabili con i nobili propositi di lealtà, libertà e democrazia, tanto declamati dai balconi, ma subito disconosciuti, già con lo spudorato rinnegamento di un consacrato patto elettorale, nei confronti dei quattro consiglieri non eletti. Pertanto, riconosca, il Sindaco, la sua totale incapacità a condurre il timone di quel veliero, sempre più in balia dei marosi, traendone, con serenità e onestà intellettuale, tutte le necessarie conclusioni, prima di disperdersi, inesorabilmente, nell’oceano delle ingravescenti criticità, politiche e sociali, che la gloriosa storia della nostra comunità non merita”.



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