Breda e Castrogiovanni a ‘Giffoni in a Day’, “lo sport è vita” – #Giffoni54

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In collaborazione con #Giffoni54

Il valore dello sport, la passione
e il sacrificio come strumento per imporsi e raggiungere i
propri obiettivi. “Giffoni in a Day” ha avuto come protagonista
il format legato allo sport. Cinquecento ragazzi hanno gremito
la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle
Piana per una mattinata all’insegna di cinema, testimonianze,
storie di vita. Protagonisti gli studenti dell’Istituto
Comprensivo “Don Milani-Linguiti” di Giffoni Valle Piana e del
“Convitto Nazionale” Pietro Colletta di Avellino. Ad aprire la
giornata la visita in sala di Roberto Breda, bandiera e attuale
allenatore della Salernitana: “Parlare ai ragazzi mi permette di
ricordare quello che sono stato io da giovane. Da adolescente
avevo il sogno di diventare un calciatore. Ho avuto la fortuna
di trasformarlo nel mio lavoro. Il mio motto è quello che
trasferisco a tutti voi: fare le cose con piacere, con la voglia
di divertirsi. Conta sempre puntare al massimo, avere la voglia
di migliorarti. A prescindere dallo sport, nella vita di tutti i
giorni è fondamentale avere degli scopi precisi”.

   
Tanti gli applausi e gli interventi in sala dei più giovani, con
domande su diversi argomenti. Breda si è soffermato sul valore
dello sport: “Ti permette di misurarti costantemente con
l’altro, rimetterti in gioco ogni giorno. Anche quando le cose
non vanno bene, invece di pensare ad attribuire colpe ad altri,
o ad esempio appellarsi contro la sfortuna, occorre capire cosa
ti insegna la vita. Cosa e dove poter migliorare. C’è sempre una
lezione di fondo che ti resta per tutta la vita. L’essere
allenatore? Mi piace più adesso essere tecnico che la mia prima
esperienza da calciatore. Fare l’allenatore vuol dire provare a
dare una mano ai ragazzi, farli crescere, aiutare a realizzare i
loro sogni. Avere ragazzi che seguono la tua idea è stimolante,
sapere che danno il massimo in campo e lottano per raggiungere
un obiettivo mi piace davvero tanto. E poi è fondamentale
allenare la testa, avere un pensiero colto e positivo per
affrontare ogni sfida”.

   
Il tecnico si è soffermato anche sul momento attuale della
Salernitana: “La vittoria sul Modena è stata importante, ci ha
ridato serenità. Andremo a Bari con la voglia di misurarci e di
provare a dare il massimo. In questa settimana il messaggio è
quello di ottenere un risultato prezioso a Bari perché sarebbe
un passo importante per noi”.

   
Nel pomeriggio invece, è stato tempo di fare un salto nel mondo
del rugby con Martin Castrogiovanni, già ospite nello scorso
luglio a #Giffoni54: “L’energia di Giffoni è unica. Quello che
ho vissuto la scorsa estate è stato meraviglioso. Ho percepito
il calore, le emozioni che questa realtà meravigliosa
trasferisce alle giovani generazioni. Lavoro tanto con i giovani
e so bene cosa significa aiutare tutti quelli che mi sono
vicini. Personalmente credo che sia importante ricambiare quello
che lo sport ci ha donato in vita”.

   
Più difficili dei tanti placcaggi in carriera rispondere alle
curiosità dei bambini: “Perché faccio del bene con le mie
attività nel sociale con l’accademia “Castro Rugby Academy”?
Perché permette di stare bene con sé stessi, favorisce lo
sviluppo di una società più coerente e la costruzione di un
mondo migliore. Lo sport per me è stata vita vera. Ho vinto
tanto, ho avuto una carriera meravigliosa ma ho dovuto superare
anche tanti ostacoli. Penso agli infortuni che mi hanno
condizionato ma non mi hanno mai fermato grazie alla forza, al
coraggio, alla determinazione di avere la meglio. Anche quando
ho scelto di ritirarmi, mi ha accompagnato la tristezza perché
stava per concludersi un percorso meraviglioso. Eppure poi ha
avuto la meglio la felicità per quello che avevo fatto in campo
e per le pagine successive che sto scrivendo”. Anche coltivando
le amicizie nate sul rettangolo verde: “Ho avuto tante persone
che hanno giocato con me e che ritrovo nei momenti difficili. Un
abbraccio, una carezza, una parola di conforto è fondamentale
per superare le avversità. Faccio due esempi: Sergio Parisse,
uno dei più grandi capitani della Nazionale italiana, e Gonzalo
Canale. Un rimpianto? Non aver vinto il Sei Nazioni”.

   
Ad intervallare la presenza e le interviste dei ragazzi ai due
ospiti, le parole del direttore generale di Giffoni Jacopo
Gubitosi: “Oggi abbiamo celebrato lo sport. Lo abbiamo fatto con
due campionissimi: Roberto Breda è stata una bandiera della
Salernitana. Martin Castrogiovanni è una leggenda del rugby, uno
dei pionieri del movimento negli anni duemila. Personaggi che
hanno dimostrato di avere una storia importante alle loro
spalle. Sono sicuro che i ragazzi hanno recepito messaggi
preziosi per la loro crescita, sottolineando quanto i sogni
possano diventare realtà attraverso la passione e il
sacrificio”.

   
Giffoni però è anche cinema. Nel corso della mattinata la
proiezione de “La Bicicletta di Bartali”. Diretto da Enrico
Paolantonio, il film è una coproduzione tra Italia, India e
Irlanda che rende omaggio al leggendario ciclista Gino Bartali e
alla sua straordinaria eredità morale. Il film nasce da un’idea
di Israel Cesare Moscati, regista e autore impegnato nella
memoria della Shoah, scomparso nel 2019 e a cui l’opera è
dedicata. Il lungometraggio ripercorre le gesta eroiche di
Bartali, che nella Toscana del 1943-44 trasportò documenti falsi
con la sua bicicletta per salvare centinaia di ebrei dalla
persecuzione nazifascista. Sessant’anni dopo, a Gerusalemme, la
sua bicicletta diventa il simbolo dell’avventura di David, un
giovane ciclista ebreo che stringe un’insolita amicizia con
Ibrahim, un ragazzo arabo. Nonostante le divisioni imposte dalle
rispettive comunità, i due trovano nella passione per il
ciclismo un linguaggio comune, affrontando ostacoli e pregiudizi
per realizzare il loro sogno di vincere un campionato. La loro
storia diventa un inno alla tolleranza, alla collaborazione e
alla capacità dello sport di costruire ponti tra culture
diverse.

   

In collaborazione con #Giffoni54



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