Ultimo, il concerto a Roma nel 2026 sarà in periferia: le (probabili) location e le date. Il cantante: «Dobbiamo portare tutti qui»

«Dobbiamo prendere tutte le parti, da San Basilio a Primavalle, Torre Maura, il centro, e portarle qui», dice Ultimo al suo entourage. E sulla gigantesca piantina di Roma che ha fatto stampare, stesa sul tavolo davanti a lui, indica un punto imprecisato nella zona sud est della città. È lì che il cantautore romano ha scelto di dare appuntamento ai fan per il raduno con il quale nel 2026 celebrerà i suoi dieci anni di carriera. Lo ha già battezzato Il raduno degli Ultimi, quella comunità – che non si misura tanto in follower sui social, come i 4 milioni del solo account Instagram dell’artista, ma nel numero di biglietti venduti per i suoi concerti fino ad oggi, pari a 1,7 milioni – composta da ragazzi e ragazze che si sono riconosciuti nelle sue canzoni e che mandano puntualmente sold out i suoi show negli stadi. I membri del suo entourage lo ascoltano e prendono appunti.
«Lo so che è difficile. Ma quello è il senso, tutta Roma in un posto. Questo è quello che dobbiamo fare», insiste la voce de “I tuoi particolari” nel video condiviso negli scorsi giorni sui social, che ha fatto scattare subito il tam-tam dei fan. Non c’è una data e non c’è una location, o almeno non sono state ancora svelate.

L’ATTESA

Eppure tra gli «Ultimi» è già attesa alle stelle per l’appuntamento: secondo le indiscrezioni dovrebbe svolgersi tra l’ex pista di atterraggio dell’aeroporto nel Parco Archeologico di Centocelle, i cui 120 ettari potrebbero ospitare fino a 300 mila persone, e l’area di Tor Vergata. Si tratta in entrambi i casi di location mai utilizzate per concerti: al Parco Archeologico di Centocelle avrebbe dovuto esibirsi nel 2013 Claudio Baglioni con la data conclusiva del suo ConVoi tour, ma l’evento fu annullato. Il desiderio di Ultimo sarebbe proprio quello di esibirsi per primo in un luogo che solitamente non ospita show musicali. «Saremmo contenti di accoglierlo a Centocelle: sarebbe un modo per valorizzare un grande parco, vicino alla periferia e lontano dal centro», commenta il presidente del V Municipio Mauro Caliste. Da parte dell’entourage di Ultimo nessuna conferma e nessuna smentita sulla location, per ora.

LA DATA

Il concerto potrebbe tenersi nella primavera dell’anno prossimo: era il 28 maggio 2016 quando Niccolò Moriconi vinse il concorso di musica rap con il quale si aggiudicò il suo primo contratto discografico con l’etichetta romana che lo lanciò, Honiro. Da allora di strada ne ha percorsa, il ragazzo di San Basilio che – come avrebbe cantato in Sogni appesi, la sua canzone-manifesto – era «un bambino diverso», «sempre collocato nel gruppo dei perdenti» e che sfogava le sue frustrazioni al pianoforte in cameretta. Basti pensare che a soli 29 anni ha già conquistato 42 show negli stadi di tutta Italia (compresi i nove del tour di quest’anno, tutto sold out, che partirà il 29 giugno da Lignano e arriverà a Roma per tre date all’Olimpico il 10, l’11 e il 13 luglio) e vinto 83 Dischi di platino e 17 Dischi d’oro grazie a inni generazionali come le stesse I tuoi particolari e Sogni appesi, ma anche Pianeti, Piccola stella, Ti dedico il silenzio, Il ballo delle incertezze, Rondini al guinzaglio.

RAPPORTO SPECIALE

Con Roma ha naturalmente un rapporto speciale (non a caso ha scelto di chiamare Enea il figlio avuto lo scorso novembre dalla compagna Jacqueline Luna Di Giacomo, come il personaggio che secondo la leggenda fu il capostipite dei romani). Ammontano a 650 mila i biglietti venduti solo nella Città Eterna dagli esordi ad oggi, sommando le dieci date all’Olimpico (comprese le tre del nuovo tour) e lo show del 2022 al Circo Massimo davanti a 70 mila fan. Il mega raduno in programma per il 2026 sarà anche e soprattutto un modo per celebrare quel legame con la sua città, che da sempre rappresenta lo zoccolo duro della sua fanbase: «Mi hanno proposto una quarta data all’Olimpico quest’anno ma ho detto di no, perché ho in mente per la mia città qualcosa oltre l’immaginabile, forse folle», si era lasciato sfuggire lo scorso dicembre. Ora quel qualcosa «oltre l’immaginabile» sta diventando realtà.
Mattia Marzi
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