Stazioni di ricarica in aumento ma usati solo il 15% dei fondi Pnrr, Sud resta indietro

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


L’Italia potenzia la rete di ricarica per auto elettriche, ma il divario con gli obiettivi Ue, il ritardo delle installazioni nel Mezzogiorno e la conclusione dell’impulso garantito dal Pnrr gettano ombre sul futuro. Lo rivela Motus-E, affermando che sono stati raggiunti a fine 2024 un totale di 64.391 punti, con un incremento del 27% in un anno e pari a 13mila nuove installazioni.

Ancora tanti fondi del Pnrr disponibili

Ma persistono diverse criticità nella mobilità elettrica; uno su tutti, il Pnrr, dove sono state stanziate 640 milioni di euro per l’infrastruttura di ricarica pubblica, suddivisi tra 360 milioni per le stazioni extraurbane e 279 milioni per quelle urbane, ma solo 96 milioni hanno trovato assegnazione, pari al 15% dei fondi complessivi.

“L’attivazione delle infrastrutture fissata per dicembre 2025 potrebbe aver disincentivato molte imprese ad aderire al bando. Inoltre, la riapertura inaspettata ha colto di sorpresa diverse aziende, che non sono riuscite a organizzarsi in tempo – spiega Eugenio Sapora, general manager di Electra Italia e società aggiudicataria dei fondi Pnrr per le colonnine di ricarica ultraveloce sulle strade extraurbane -. Il Pnrr pone criteri specifici e un quorum minimo di infrastrutture di ricarica necessari per beneficiare dei fondi, a fronte di un tasso di finanziamento non sempre sufficientemente elevato per rendere attrattivo l’investimento, soprattutto nelle aree più isolate e con meno veicoli elettrici circolanti”. Elementi che, in generale, rappresentano ulteriori ostacoli alla piena realizzazione dei progetti di mobilità sostenibile del Pnrr.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un altro tema critico riguarda la complessità dei procedimenti burocratici e la tempistica per l’allaccio alla rete elettrica. Attualmente, il 16% delle infrastrutture installate non è ancora utilizzabile dagli utenti finali, principalmente per il mancato collegamento alla rete da parte dei distributori locali di energia o a causa di altri ostacoli burocratici.

Anche quest’anno, lo studio mette a confronto i progressi dell’Italia con quelli degli altri principali mercati europei. Con 19 punti di ricarica pubblici ogni 100 auto elettriche circolanti, l’infrastruttura italiana si conferma in una posizione di vantaggio rispetto alla Francia (14 punti ogni 100 auto), alla Germania (8 punti ogni 100 auto) e al Regno Unito (7 punti ogni 100 auto). Questo a fronte però di un mercato elettrico che rappresenta circa un terzo delle quote di questi paesi.

Le regioni con più colonnine di ricarica

La Lombardia si conferma la regione leader per infrastrutture di ricarica, con 11.317 punti attivi, pari al 21% del totale nazionale. Seguono Piemonte e Lazio, entrambi con il 10%, mentre Veneto ed Emilia-Romagna si attestano al 9%. Toscana e Sicilia occupano rispettivamente il sesto e il settimo posto, con 3.320 e 2.735 punti di ricarica.

  • Lombardia: 11.317;
  • Piemonte: 5.607;
  • Lazio: 5.288;
  • Veneto: 5.044:
  • Emilia-Romagna: 4.650;
  • Toscana: 3.320;
  • Sicilia: 2.735;
  • Campania: 2.611;
  • Trentino-Alto Adige: 1.912;
  • Liguria: 1.640;
  • Friuli-Venezia Giulia: 1.640;
  • Sardegna: 1.509;
  • Puglia: 1.491;
  • Marche: 1.395;
  • Abruzzo: 1.113;
  • Calabria: 912;
  • Umbria: 746;
  • Valle d’Aosta: 636.
  • Basilicata: 315;
  • Molise: 212.

Anche sul fronte della crescita nel 2024, la Lombardia guida la classifica con 3.531 nuove installazioni, seguita dal Lazio (+2.258), Piemonte (+982), Veneto (+966) e Sicilia (+945). Tuttavia, permane un forte divario nelle regioni del Sud, dove è stato installato solo il 23% delle colonnine pubbliche. A livello urbano, Napoli si distingue come la città con la maggiore densità di punti di ricarica rispetto alla superficie, superando Torino e Milano.

Migliora la presenza nelle autostrade

Per quanto riguarda la rete autostradale, i dati indicano che il ritardo accumulato è stato in parte colmato: attualmente i punti di ricarica sono 1.087, ma se si considerano anche quelli situati entro tre chilometri dalle uscite, il numero totale sale a 3.447.

Motus-E sottolinea che la rete italiana ha già raggiunto il 75-80% degli obiettivi europei e si posiziona al di sopra di Francia, Germania e Regno Unito per quanto riguarda il rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici in circolazione, nonché per la densità dei punti di ricarica rispetto alla lunghezza complessiva della rete stradale.

Conto e carta

difficile da pignorare

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link