«Non ha senso pagare per l’Europa»

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Elon Musk ha definito il suo sistema di satelliti «la spina dorsale dell’esercito ucraino: crollerebbe se lo spegnessi». Alla Polonia che ha ipotizzato di disattivare gli accessi, ha risposto il segretario di Stato: «Senza Starlink, i russi sarebbero alle loro porte». E poi: «Dovremmo uscire dalla Nato». Mentre le truppe russe guadagnano terreno a Kursk e potrebbero essere vicine a costringere l’Ucraina a una ritirata tattica, al momento smentita da Kiev

E se alla fine avesse ragione lo storico Niall Ferguson? Ritiene che gli Stati Uniti non siano più in grado di reggere le esposizioni finanziarie di un impegno planetario, troppo oneroso per il debito pubblico dei T-bill e che si stanno preparando a una ritirata strategica dall’Europa per concentrarsi sull’Indo-Pacifico in funzione anti-cinese. Si spiegherebbe così la serie continua di attacchi alla Nato, alla Ue e l’abbandono della causa ucraina, in un arretramento che assomiglia sempre più alla disastrosa fuga da Kabul che secondo molti analisti ha dato il coraggio a Vladimir Putin di osare l’attacco a Kiev.

Su Starlink e la Nato si è pronunciato Elon Musk, il patron di Tesla e collaboratore di Trump, intervenuto postando commenti su X, il social di sua proprietà, e scatenando la reazione della Polonia, pronta a non pagare più la sua rete di satelliti se è inaffidabile.

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Starlink, “spina dorsale dell’esercito ucraino”

Elon Musk ha affermato su X che il sistema Starlink è «la spina dorsale» dell’esercito ucraino e che se lo disattivasse la prima linea delle forze armate ucraine crollerebbe. «Ho letteralmente sfidato Putin a uno scontro fisico uno contro uno sull’Ucraina, e il mio sistema Starlink è la spina dorsale dell’esercito ucraino. Tutta la loro prima linea crollerebbe se lo spegnessi. Ciò che mi fa star male sono anni di massacri in una situazione di stallo che l’Ucraina perderà inevitabilmente», ha affermato il miliardario vicino a Donald Trump. «Chiunque ha veramente a cuore la questione, riflette veramente se vuole che questo tritacarne si fermi. Pace adesso». 

Effettivamente i terminali Starlink hanno svolto un ruolo fondamentale nel proteggere le comunicazioni durante la guerra in Ucraina: la maggior parte delle postazioni sul campo di battaglia sono dotate di un proprio terminale, scrive Sky News. L’anno scorso, l’Ucraina ha dichiarato che ne erano operativi circa 42.000 tra militari, ospedali, aziende e organizzazioni umanitarie. La Polonia, che paga Starlink in Ucraina, potrebbe cercare un’alternativa al servizio internet se la società di Musk si dimostrasse «inaffidabile». Lo ha affermato il ministro degli Esteri quando il miliardario ha ipotizzato di disattivare l’accesso al sistema nel Paese invaso dai russi.

«Starlink per l’Ucraina è pagato dal ministero polacco della digitalizzazione al costo di 50 milioni di dollari all’anno», ha scritto il ministro polacco Radosław Sikorski su X. Musk gli avrebbe intimato di tacere dopo averlo definito «un ometto». Secondo Musk «dovremmo uscire dalla Nato. Non ha senso che l’America paghi per la difesa dell’Europa». Un tormentone che ha disgustato gli stessi americani, i quali cominciano a preoccuparsi di una politica isolazionista e imprevedibile che non rispetta nessuna alleanza, rischia di creare caos tariffario nel commercio, fa rialzare la testa all’inflazione e apre le porte alla recessione.

«Nessuno ha minacciato di tagliare Starlink all’Ucraina», è intervenuto il segretario di Stato Rubio. «E dite grazie – ha aggiunto – perché senza Starlink l’Ucraina avrebbe perso la guerra molto tempo fa e i russi sarebbero al confine con la Polonia ora».

Von der Leyen apre agli Usa

«Gli Usa sono nostri alleati anche se ci sono delle differenze fra di noi». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della conferenza stampa per i 100 giorni d’insediamento. «Dobbiamo prenderci sulle spalle le nostre responsabilità sulla difesa», ha aggiunto. «II piano ReArm Europe darà impulso alla nostra difesa e al nostro mercato unico. Questo mese lanceremo un nuovo pacchetto di semplificazioni. Il nuovo strumento da 150 miliardi di euro per l’approvvigionamento congiunto lo chiameremo Safe: Security action for Europe, azione di sicurezza per l’Europa», ha aggiunto.

Ucraina in difficolta nel Kursk

I soldati russi, riporta la Reuters, si sarebbero insinuati nel gasdotto per colpire le forze ucraine a Kursk, secondo quanto affermano alcuni blogger filo-russi. In una dichiarazione dello stato maggiore ucraino si dice che i soldati avevano utilizzato il gasdotto nel tentativo di mettere piede in zona, ma le forze d’assalto aviotrasportate li hanno prontamente individuati e hanno risposto con attacchi con razzi, artiglieria e droni. Di certo c’è solo che i resoconti suggeriscono come le truppe russe stiano ottenendo significativi guadagni territoriali e potrebbero essere vicine a costringere l’Ucraina a una ritirata tattica, al momento smentita da Kiev. Il segretario di Stato americano Marco Rubio sarà a Jeddah, Arabia Saudita, da oggi fino a mercoledì per incontrare i suoi omologhi ucraini. 

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