Le italiane, le più imprenditoriali del continente. Ma chi sono? Hanno un’età media di 49 anni, non hanno dipendenti, sono del Sud e hanno un’istruzione superiore rispetto a quella degli imprenditori

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Nonostante le donne italiane siano quelle con il tasso più basso di occupazione in Europa, per numero assoluto sono quelle dallo spirito più imprenditoriale: ecco chi sono le imprenditrici italiane nel 2025 e quali sono gli incentivi per le donne che vogliono aprire la loro azienda

Le donne italiane avranno anche il triste primato di avere il tasso più basso di occupazione in Europa, dettato da condizioni di lavoro sfavorevoli che prendono piede da una base culturale e istituzionale che non incentiva l’occupazione femminile, la paternità e tanti altri fattori che ci hanno messo in questa posizione ma sono anche le più imprenditoriali del continente.

Dai dati Confartigianato Imprese risulta infatti che le donne italiane che hanno deciso di abbracciare la professione di imprenditrice siano oltre 1,6 milioni nel 2023, seguite poi dalla Francia con 1,4 milioni di imprenditrici, avendo dunque un primato in Europa di cui si può essere felici.

Ma chi è l’imprenditrice tipo in Italia? E quali sono gli incentivi per le donne che vogliono aprire la loro attività? Quali le sfide da affrontare?

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“Sono domande importanti che dobbiamo farci per capire come poter aiutare una donna a fare un passo importante come quello dell’imprenditoria” spiega Giulia D’Amato, imprenditrice e co-fondatrice di Startup Geeks. “Fare impresa non è semplice in Italia, per questo è importante farlo in modo consapevole, prendendosi comunque un rischio che possiamo definire informato. Conoscendo chi sono si possono costruire percorsi e agevolazioni per rendere il loro progetto più favorevole, in un mercato dominato dagli uomini.”

L’identikit delle imprenditrici italiane nel 2025

Gli ultimi dati Istat riguardanti l’imprenditoria femminile in Italia raccontano chi sono le donne che hanno deciso di aprire la partita IVA, mettendosi in proprio e lanciando il loro business sfidando un mercato e un periodo storico complesso.

Prendendo i dati Istat emerge una fotografia piuttosto chiara: le imprenditrici hanno un’età media di 49 anni (rispetto ai 52 degli uomini), non hanno dipendenti (nel 64,8% dei casi) e il 34,5% di loro ha almeno una laurea. Prendendo invece i dati Unioncamere emerge come la maggioranza delle imprenditrici sia al Sud ma che allo stesso tempo il tasso di successo per le imprese a conduzione femminile dopo 5 anni dall’inizio dell’attività sia del 67,6% contro il 73,3% degli uomini.

Ma come migliorare questa statistica? “La formazione rimane un elemento primario per la longevità di un’impresa innovativa ma anche i sussidi del governo sono un valido aiuto per aiutare la sostenibilità di un’impresa” precisa D’Amato.

Gli incentivi a favore dell’imprenditoria femminile: ecco gli strumenti per facilitare il percorso personale delle donne che vogliono aprire un’azienda


Analizzando quali sono le possibilità ad oggi disponibili a livello statale emergono dai canali ufficiali alcuni strumenti utili per le donne che vogliono aprire un’azienda.

Il Fondo Impresa Femminile è un’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che mira a incentivare la partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale. Questo fondo offre contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per sostenere sia la creazione di nuove imprese femminili che il consolidamento di quelle esistenti. Le risorse sono destinate a finanziare programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Le agevolazioni coprono una percentuale delle spese ammissibili, variabile in base all’anzianità dell’impresa e all’entità del progetto.

La misura “ON – Nuove Imprese a Tasso Zero” è rivolta a micro e piccole imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne di qualsiasi età. L’incentivo prevede un mix di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro. Le agevolazioni possono coprire fino al 90% delle spese ammissibili e sono valide su tutto il territorio nazionale.

La Sezione Speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità” del Fondo di Garanzia per le PMI è stata istituita per facilitare l’accesso al credito delle imprese femminili. Questo strumento consente alle imprenditrici di ottenere finanziamenti senza la necessità di garanzie aggiuntive sugli importi garantiti dal Fondo. La dotazione complessiva della sezione è di 38 milioni di euro, con una quota del 50% riservata alle startup femminili.

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Le nuove generazioni di imprenditrici: l’importanza della formazione per emergere

Sono poche le statistiche ufficiali delle donne che decidono di fare impresa oggi, tuttavia, dai dati dell’incubatore di startup, Startup Geeks, emerge che il 30% di chi ha un’idea di business ha almeno una donna tra le fondatrici, un dato in crescita rispetto alla fondazione dell’incubatore ma che merita comunque attenzione per essere migliorato.

La formazione è un elemento chiave per le donne che fanno impresa perché fornisce competenze strategiche, rafforza la fiducia e aiuta a superare le barriere di genere. Acquisire conoscenze in business, finanza e leadership permette di prendere decisioni più consapevoli e migliorare l’accesso ai finanziamenti, spesso meno disponibili per le imprenditrici.

Essere aggiornati su tecnologie e strategie di crescita favorisce l’innovazione e la competitività, mentre costruire un network di mentor e investitori apre nuove opportunità. In un mercato complesso, saper gestire rischi e imprevisti è essenziale e investire nella propria formazione può fare la differenza tra un’idea e un’impresa di successo.

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