i russi avanzano a Sumy – Analisi Difesa

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L’acceso dibattito politico e diplomatico sviluppatosi intorno alle iniziative di Donald Trump per i negoziati di pace in Ucraina e le caotiche reazioni in Europa sembrano aver rimosso dai media occidentali le notizie relative agli sviluppi militari sui fronti ucraini e nella regione russa di Kursk dove continuano a registrarsi progressi delle forze di Mosca che hanno ripreso inoltre a colpire in profondità le installazioni energetiche ucraine.

Di maggiore interesse, per i suoi risvolti strategici, sembrano essere le novità nel settore di Kursk dove gli ucraini continuano ad alimentare la penetrazione in territorio russo iniziata il 6 agosto 2024 e che vede oggi le forze ucraine controllare poco meno di 400 chilometri quadrati dei circa mille che erano stati occupati su 30.000 di superficie della regione di Kursk.

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Da due settimane i russi avevano abbinato alla crescente pressione sui due lati del salente ucraino, una decisa penetrazione nella regione ucraina di confine di Sumy tesa direttamente a raggiungere l’autostrada H-07 tra Sumy  e Sudzha, utilizzata per rifornire le forze di Kiev.

Un’offensiva che permesso finora ai russi di avvicinarsi alla più importante arteria logistica del nemico tenendola sotto il tiro costante di artiglieria e droni e limitando così l’afflusso di rifornimenti alle linee ucraine e il deflusso del personale ferito o da avvicendare (nella mappa qui sopra) .

Ieri il report del ministro della Difesa russo riferiva che le truppe ucraine erano state costrette a ritirarsi dai villaggi di Nikolskoye, Viktorovka e Staraya Sorochina mentre le truppe russe erano penetrate combattendo a Malaya Loknya, il centro abitato più importante tra quelli in mamo ucraina dopo la cittadina di Sudzha.

I russi avevano confermato inoltre lo sgombero della periferia orientale di Lebedivka e soprattutto il crollo logistico delle forze ucraine le cui vie di rifornimento sono bersagliate dai russi impedendo anche la ritirata delle truppe di Kiev. I russi avanzano anche in territorio ucraino nell’adiacente regione di Sumy e in particolare nel settore di Basovka.

Ieri il comandante delle forze speciali “Akhmat”, generale Apti Alaudinov, ha confermato l’inizio dell’offensiva russa su tutto il fronte di Kursk, notizia che pare confermata anche dai report circa scontri lungo tutta la linea di contatto (nella mappa qui sotto).

Nelle ultime ore sembra confermato il crollo delle linee ucraine a sud di Sudzha dove le forze russe provenienti dai due lati del saliente in mano ucraina si sarebbero congiunte a sud della città circondando 10 mila militari ucraini secondo il quotidiano britannico “The Telegraph” che cita proprie fonti nelle forze armate ucraine.

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Le mappe del blog militare ucraino “Deepstate” rivelano del resto che circa tre quarti delle forze ucraine all’interno della regione di Kursk, in territorio russo, sarebbero quasi completamente circondate e sostanzialmente divise in due. Andriy Kovalenko, alla guida del Centro ucraino per contrastare la disinformazione, ha affermato che le unità russe stanno cercando di prendere il controllo di un’autostrada chiave che da Yunakivka, nell’oblast di Sumy, arriva a Sudzha.

I blogger militari russi registrano la ritirata ucraina da Malaya Loknya e l’avanzata da Nikolayevka e Viktorovka mentre a Kurilovka, dopo l’avanzata russa, un battaglione ucraino si è trovato praticamente senza rifornimenti, poiché la strada principale era sotto il fuoco russo. Secondo queste fonti il numero totale di forze ucraine che potrebbero essere potenzialmente circondate è di circa 10.000 uomini.

Secondo i blogger russi vi sarebbero state molte vittime ucraine dovute al “fuoco amico” quando centinaia di militari hanno cercato di sfondare l’accerchiamento e raggiungere il confine ucraino.

Le stesse fonti riferivano questa mattina che sarebbero 5.500 i soldati ucraini completamente circondati, circa 350 si erano arresi e circa 1.500 sono stati uccisi tra il 6 e l’8 marzo in combattimento che hanno visto la distruzione di 50 mezzi corazzati di fabbricazione americana, turca e canadese. La previsione dei blogger russi è che gli ucraini accerchiati cessino ogni resistenza entro l’11 marzo.

Secondo fonti citate dal New York Post tra 4.700 e 6.300 soldati ucraini sono circondati e le forze russe hanno offerto loro di arrendersi. I russi avrebbero schierato battaglioni dell’83a Brigata aviotrasportata (VDV) e della 810a Brigata di Fanteria di Marina per chiudere l’accerchiamento delle forze ucraine nei settori di Zhuravka, Novenke e Basivka e cin quello di Plekhovo, nella regione di Sumy.

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Blogger ucraini scrivono su Telegram che “le nostre forze stanno riscontrando difficoltà nel consegnare munizioni e cibo. L’evacuazione dei feriti è diventata un processo pericoloso e lungo”.
Secondo il blog militare DeepState, vicino all’esercito ucraino, si è verificata una “breccia” nelle difese ucraine a sud di Suzhda, occupata dalle forze di Kiev.

Altri blogger militari ucraini confermano la crisi del fronte di Kursk ammettendo che le truppe di Mosca hanno utilizzato il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, attraverso il quale la Russia ha fornito gas all’Europa fino al 1° gennaio 2025 (il cui diametro è di 1,4 metri) e che transita da Sudzha per infiltrare truppe dietro le linee ucraine senza che venissero rilevate dai droni.

L’infiltrazione avrebbe riguardato una compagnia di fanti russi, circa 100 soldati russi (forse spetsnaz delle forze speciali), ma sarebbe stata bloccata e i russi “stanno subendo perdite enormi”, ha dichiarato lo Stato maggiore ucraino. La notizia dell’incursione russa è stata pubblicata inizialmente da Ukrainska Pravda citando una fonte di un’unità operativa ucraina nel Kursk, secondo la quale “fino a circa 100” russi “hanno utilizzato un gasdotto e sono usciti in un’area” vicino a Sudzha. “Non è stata una sorpresa, eravamo a conoscenza di questa azione. Ma l’attenzione del comando era stata spostata su Kurilovka qualche giorno fa”, ha spiegato la fonte.

Diverse fonti evidenziano le gravi difficoltà delle truppe di Kiev tra massicci attacchi russi e crollo delle vie di comunicazione: condizioni che rendono ogni “ulteriore mantenimento della testa di ponte nella regione di Kursk non giustificato da un punto di vista militare”, scrive il blogger ucraino Yuri Botusov.

“I motivi politici sono chiari a tutti, ma deve esserci una logica puramente militare. Ora abbiamo perso la nostra posizione vantaggiosa nella regione di Kursk, sia tattica che operativa. Sono necessarie soluzioni”.

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L’unica ragione politica per resistere a Kursk è puntare a usarla come merce di scambio in futuri negoziati con Mosca ma considerata la situazione drammatica nelle linee ucraine i russi prenderanno comunque il controllo di quel territorio entro pochi giorni e il sacrificio di tanti uomini sarebbe vano. Specie ora che gli ucraini hanno carenze di truppe in tutti i settori del fronte da Kharkiv a Donetsk a Zaporizhia.

Mentre il comando ucraino ha bollato come “false” le ricostruzioni secondo cui i russi avrebbero sfondato il confine nella regione di Sumy partendo dall’area russa del Kursk, secondo le fonti del “Telegraph”, l’Ucraina starebbe valutando di ritirarsi da Kursk per evitare ulteriori perdite.

“La paura dell’accerchiamento è reale”, ha affermato un sergente ucraino al quotidiano nel corso di una conversazione telefonica. La notizia è stata confermata anche da altre fonti. Soldati ucraini che hanno parlato a condizione di anonimato hanno detto al Kyiv Independent ieri che la Russia ha distrutto le loro linee di approvvigionamento per munizioni e cibo e che erano circondati. Una fonte nell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky ha detto al Time che le operazioni nella regione di Kursk sono state le più colpite dalla recente interruzione della condivisione delle informazioni di intelligence dagli Stati Uniti.

Time scrive che la decisione degli Stati Uniti di sospendere questa settimana il flusso di intelligence militare all’Ucraina ha favorito l’avanzata russa lungo una parte critica del fronte, soprattutto nel Kursk, uccidendo molti soldati ucraini negli ultimi giorni. “Ci sono centinaia di ucraini morti”, ha detto un ufficiale Time.

“Il problema più grande è il morale”, ha aggiunto, poiché le forze armate dell’Ucraina combattono senza alcuni dei loro migliori sistemi d’arma. E questo non a causa degli attacchi russi ma della marcia indietro americana. “Sta davvero creando un vantaggio per il nemico in prima linea”.

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Difficile non notare però che anche a Kursk i russi guadagnavano terreno da molti mesi e che una grande offensiva era stata prevista su questo e su tutti gli altri fronti con l’arrivo della primavera. Possibile poi che Mosca voglia riprendere il controllo dell’ultimo brandello di territorio nazionale in mano agli ucraini per azzerare ogni possibilità che Kiev lo utilizzi in caso di trattative.

Il New York Post, ha riferito che le forze armate ucraine potrebbero essere ritirate dalla regione di Kursk entro due settimane. La pubblicazione afferma che “l’incursione dell’Ucraina, durata sette mesi, nella regione russa di Kursk è sull’orlo del collasso dopo che oggi le truppe russe hanno sfondato la linea di difesa ucraina nei pressi di Sudzha”.

Per l’emittente RBC-Ukraine al momento il comando ucraino non ha in programma di ritirare le truppe da lì. Al contrario si stanno prendendo misure per stabilizzare la situazione e si stanno pianificando contromisure. Le fonti hanno detto che “la situazione non è ancora catastrofica e le nostre truppe non sono attualmente circondate in quella zona”.

I russi attaccano e avanzano anche in territorio ucraino e non solo nella regione di Sumy. A Kharkiv continuano a compiere progressi nella zona di Kupyansk e in diverse aree della regione di Donetsk, intorno a Pokrovsk, Toretsk e Chasiv-Yar: quest’ultima roccaforte ucraina è ormai quasi del tutto in mano russa e le forze di Mosca starebbero preparando l’attacco alla vicina Kostyantynivka.

Immagini: ISW, TASS, RvVoenkory e Ministero Difesa russo

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