“Finalmente torno a casa e trovo parcheggio”

Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di una brindisina

Ringraziando la testata di Brindisireport per la disponibilità di pubblicazione, la lettera presente non vuole rappresentare un pulpito moralizzatore ma semplicemente una riflessione sul funzionamento di alcune parti della città che inevitabilmente può trovare ampia condivisione.

Che pace scappare via dal centro! Dopo quasi un anno dal mio trasferimento in periferia, non posso fare a meno di rinforzare questa mia convinzione. Per carità, ci sono periferie e periferie, sicure e non sicure, servite e abbandonate e così via ma, a meno che non consideriamo le situazioni più disagiate, capiamo come il centro storico abbia perso la sua anima e vaghi alla ricerca di un’identità confusa.

Poco contano i famosi seni di ponente e levante, il progetto water front, l’estate brindisina senza luglio e agosto, l’acqua del porto e le colonne: senza una comunità all’altezza tutto scade. E così posso fare l’elenco di strade storiche dissestate, traffico insostenibile, case abbandonate, scritte vandaliche diffuse e casciara notturna degna di Striscia.

La bellissima via di Porta Lecce sembra di nuovo bombardata, i corsi di una bruttura disgraziata di macchine, il famoso ponte di Via del Mare è una mostra al vandalismo e i monumenti sono degli sfondi ai parcheggi selvaggi.

Già i parcheggi! Ringrazio la possibilità di tornare a casa e trovare finalmente parcheggio: la follia degli stalli in centro è degna delle peggiori città caotiche dei paesi da terzo mondo, dove l’ardore dei più maleducati viene premiata quotidianamente dal farla franca; cosicché chi gira per ore e ore è fesso due volte, prima perché spreca tanto tempo nei soliti giri, poi perché non utilizza la strategia utilizzata dai furbi che parcheggiano dove non consentito!

Per non parlare della mazzata dei costi dei nuovi pass, fasce rosse, blu, verdi ma sempre con una costante: puoi pagare quanto vuoi ma il parcheggio non lo troverai mai!

Ringrazio la possibilità di poter riposare la sera senza avere schiamazzi di adolescenti dalla bestemmia e sfrontatezza facile, pronti ad aggredire chi li richiama, ringrazio la lontananza da alcuni locali che, in nome del dio denaro, gestiscono i loro affari e concerti impunemente, sapendo bene che in questa città la gente per bene e che si alza la mattina per lavorare, ha la peggio.

E quanto sono state vane le insistenti richieste d’aiuto alle forze dell’ordine. Se la prepotenza di alcuni commercianti è superiore alle forze dello Stato, stiamo freschi!

Ringrazio, infine, l’allontanarmi dai rimpianti per aver creduto e investito in un centro diventato arena di stucchevoli lotte ideologiche, che spegne ogni speranza per chi vuole una città migliore.

Purtroppo non posso ringraziare per i marciapiedi migliori, fanno schifo anche qui: un campo minato di mattonate mai sistemate, cordoli distrutti e buche lasciate da alberi tagliati e mai sostituiti.

Anche sulle doppie file e caos dei mercati settimanali potremmo farne un articolo, ma non oggi.

Da cittadina ferita mi ritiro in periferia, abbandonando la difesa campanilistica della mia città e convinta, aimè che nonostante i (pochi) sforzi di alcuni concittadini, educazione, rispetto e ordine si trovino a qualche decina di km da qui.

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