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Rimanere al lavoro nonostante il raggiungimento dei requisiti per la pensione oggi può risultare più conveniente grazie a un incentivo economico diretto. Il cosiddetto bonus Maroni, introdotto con la legge di bilancio 2023 e ampliato con la legge di bilancio 2025, offre ai lavoratori la possibilità di ricevere in busta paga i contributi previdenziali normalmente versati all’INPS, aumentando così il loro reddito mensile.

Questa agevolazione, denominata tecnicamente “incentivo al posticipo del pensionamento” si rivolge a chi ha maturato i requisiti per Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria, ma sceglie di continuare a lavorare. Grazie alla recente modifica normativa, l’incentivo è ora esentasse, rendendo l’adesione ancora più vantaggiosa. Scopriamo nel dettaglio come funziona, chi può richiederlo e quali sono i benefici economici.

3 punti chiave dell’incentivo al posticipo della pensione

  • 📌Aumento dello stipendio netto: il 9,19% dello stipendio lordo, normalmente destinato ai contributi previdenziali, viene accreditato direttamente in busta paga.
  • 📌Estensione della platea: il bonus è stato ampliato anche a chi ha i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, oltre ai beneficiari di Quota 103.
  • 📌Esenzione fiscale: grazie alla legge di bilancio 2025, l’incentivo non è soggetto a IRPEF, garantendo un ulteriore vantaggio economico.

Cos’è l’incentivo al posticipo del pensionamento?

L’incentivo, conosciuto anche come bonus Maroni, è un beneficio riservato ai lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per andare in pensione con Quota 103 o con la pensione anticipata ordinaria, scelgono di continuare a lavorare. Grazie a questa agevolazione, i contributi previdenziali normalmente a carico del lavoratore (9,19%) vengono accreditati direttamente in busta paga, aumentando così lo stipendio netto.

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Chi può accedere al bonus?

Possono richiedere l’incentivo i lavoratori che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Quota 103: almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi;
  • Pensione anticipata ordinaria: almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne);
  • Proseguimento dell’attività lavorativa nonostante il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Questa misura è stata estesa nel 2025 anche a chi avrebbe diritto alla pensione anticipata ordinaria, ampliando così la platea dei beneficiari.

Quanto si guadagna con il bonus?

Il principale vantaggio dell’incentivo consiste nel fatto che il 9,19% dello stipendio lordo, solitamente destinato ai contributi previdenziali, viene invece versato direttamente al lavoratore, al netto delle imposte.

Esempio pratico: chi guadagna 2.000 euro lordi al mese potrebbe ricevere circa 184 euro netti in più in busta paga. Inoltre, la legge di bilancio 2025 ha introdotto l’esenzione fiscale per queste somme, rendendo il beneficio ancora più conveniente.

Come fare domanda?

La richiesta dell’incentivo può essere effettuata attraverso diverse modalità:

  • Online sul sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS al servizio “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci” e selezionando la sezione “Certificati”;
  • Tramite un patronato, che può assistere gratuitamente nella compilazione e invio della domanda;
  • Contattando il Contact Center INPS al numero 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile).

L’incentivo viene riconosciuto dal primo mese successivo alla presentazione della domanda e continua fino al momento in cui il lavoratore decide di andare in pensione.

Conviene aderire all’incentivo?

La decisione di aderire al bonus dipende da diversi fattori:

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  • Maggior guadagno mensile: si ottiene uno stipendio più alto grazie all’assenza di trattenute previdenziali;
  • Minore importo pensionistico futuro: rinunciando al versamento dei contributi, l’importo della futura pensione potrebbe essere leggermente inferiore;
  • Durata del beneficio: il vantaggio economico è proporzionato al numero di mesi o anni in cui si decide di posticipare la pensione.

Conclusioni

L’incentivo al posticipo del pensionamento rappresenta un’opzione interessante per chi desidera aumentare il proprio reddito immediato rinviando l’uscita dal lavoro. Grazie all’esenzione fiscale e al versamento diretto in busta paga, il bonus Maroni si conferma una misura conveniente per molti lavoratori. Tuttavia, è fondamentale valutare con attenzione l’impatto sulla futura pensione prima di prendere una decisione definitiva.

Riepilogo della misura

  • Nome incentivo: Bonus Maroni (incentivo al posticipo del pensionamento)
  • Requisiti:
    • 62 anni di età e 41 anni di contributi (Quota 103)
    • 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne) per la pensione anticipata ordinaria
  • Importo: 9,19% dello stipendio lordo, accreditato direttamente in busta paga
  • Esenzione fiscale: Sì, l’importo ricevuto non è soggetto a IRPEF
  • Come richiederlo: Online su INPS, tramite patronati o Contact Center
  • Durata del beneficio: Fino alla scelta di andare in pensione

Grazie a questa misura, chi sceglie di proseguire l’attività lavorativa potrà beneficiare di un reddito mensile più alto, posticipando l’accesso alla pensione senza subire trattenute previdenziali.

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