E’ un sabato mattina di marzo e su Reggio Calabria è tornato a splendere un timido sole dopo lo scirocco di ieri. Sul corso Garibaldi, nei pressi del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia che custodisce i Bronzi di Riace, incontriamo un signore distinto, un volto forestiero: si avvicina e ci chiede alcune indicazioni. Iniziamo a chiacchierare. L’accento tradisce immediatamente una provenienza dell’Italia del Nord, ma si tratta di un professionista che vive da molto tempo all’estero ed è arrivato a Reggio Calabria ieri per lavoro.
“Era da 40 anni che non venivo in città e sono rimasto davvero sconvolto, impressionato positivamente. Ho visitato Reggio Calabria per tutta la notte, ho passeggiato sul corso, sul Lungomare, che quando ero venuto io qui l’ultima volta quaranta anni fa neanche esisteva. Ho anche sentito ogni tanto vibrare il Lungomare, evidentemente lì sotto passa qualcosa. Sono rimasto davvero impressionato, sembra di essere in una Capitale Europea“.
Approfondiamo la chiacchierata, questo distinto signore è una figura importante e non possiamo svelare i dettagli sull’incontro lavorativo che l’ha riportato dopo 40 anni in riva allo Stretto. Ma le sue parole sono degne di nota: “la cosa che mi ha colpito veramente sono state tutte le luci dei tanti locali: ci sono tanti bei ristoranti, c’è una vista incredibile sul mare, ho avuto l’impressione di trovarmi a Barcellona, e invece ero in Calabria. Quando ero venuto qui 40 anni fa, tutto quello che ho visto adesso non c’era. Non c’era il Lungomare, non c’era quell’Arena con la statua proprio sul Lungomare, non c’erano tantissime cose che ho visto oggi, non c’era la vita che c’è oggi, ho visto che hanno fatto lavori incredibili, il Lungomare è lunghissimo…”
“Non so quanti chili ho preso in un giorno. Tra dolci, mozzarelle in carrozza, gelati. Mi sono fermato in tutte le gelaterie, da Cesare ho mangiato mezzo chilo di gelato, ho girato numerose rosticcerie: qui avete una qualità della vita ottima, avete prodotti eccezionali, avete cibo di altissima qualità a prezzi stracciati. Stamattina sono passato a trovare un vecchio amico, mi ha detto che qui ci sono tanti problemi, pochi soldi, poco lavoro e sono rimasto davvero stupito. Con una città come questa è impossibile non avere soldi, è un controsenso, voi avete una potenzialità enorme. Non conosco la situazione politica ma ho visto una città che parla da sola a prescindere dalla politica: basta pubblicizzarla. Avete questo Museo con dentro i Bronzi di Riace, ma dove pensate di trovare nel mondo qualcosa del genere? Ce li avete solo voi, ci sono cose che sono uniche, e poi avete anche l’Aeroporto. Non pensate di essere importanti in Italia, pensate di essere importanti in Europa: non avete bisogno degli italiani ma degli europei. Dovete fare solo pubblicità e far venire qui gli stranieri, le persone di Stoccolma, dell’Olanda. Create un pool, fate in modo che la città venga riconosciuta a livello europeo, oggi bisogna essere leader a livello globale non locale. Mi hanno detto anche che i giovani scappano, che vanno via, ma io stanotte nelle vie del centro, e anche questa mattina, sto vedendo tanti ragazzi, una bella gioventù, tutti belli, tutti tranquilli, c’è una fila ordinata e civile per prendere il gelato. E’ bellissimo vivere qui, bisogna solo fare conoscere Reggio, bisogna fare in modo che la gente si renda conto che nel Mediterraneo non ci sono solo Valencia e Barcellona ma che anche in Italia abbiamo un posto come Reggio Calabria che è unico. Parlo da italiano che vive all’estero. Pensate a Matera: è molto più piccola, più isolata, non ha l’aeroporto e per arrivarci con i mezzi ci vuole tantissimo. Ebbene, qualche anno fa non la conosceva nessuno, oggi ci vanno milioni di persone ogni anno. Così dovete fare a Reggio Calabria, che non ha niente di meno di Matera anzi è molto meglio di Matera. Avete una città spettacolare, spiagge libere, i lidi, ce n’è per tutti i gusti, e c’è il bello del giorno e il bello della notte. C’è tutto. Ho visto Villa Zerbi, sono andato lì, ma che spettacolo è quel posto lì… Ve ne rendete conto o sapete solo ammirare il bello che c’è altrove quando viaggiate? Aprite gli occhi, vivete in un gioiello di arte e meraviglia. Ci sono punti della città che sono delle chicche, delle perle, dovete giocarvi queste carte qua“.
Il tizio evidentemente legge negli occhi un bagliore di speranza che si accende: “capisco la sensazione di un uomo che vede le potenzialità della sua città ma non i risultati, e la frustrazione per questo. E’ vero? Io vedo negli occhi quanto amate la vostra città: non arrendetevi mai. Guardi, è più facile andar via anziché rimanere a lottare. Stare qui a combattere è più difficile, bisogna mandare giù tanti ostacoli e non sempre le cose vanno bene. E capisco quanto possa rodere non vedere i risultati. Se non ci fossero potenzialità, se uno è nato e cresciuto in un anonimo paesino, o si rassegna a quello che offre oppure emigra altrove. Ma uno che è nato a Reggio Calabria non può fare questo ragionamento, con queste potenzialità, cavolo, perchè non sfruttarle. Portiamo tanta gente, creiamo commercio, facciamo investimenti sull’immagine. Ci sono tante cose belle. Reggio è una città che dovrebbe attirare persone da fuori, non far scappare i propri figli“.
Gli chiediamo se può fermarsi un altro po’, se vuole rimanere a Reggio, magari candidarsi a Sindaco. O almeno ad Ambasciatore. La prima minchiata che ci è venuta in bocca dopo una sbornia così grande per aver vissuto un sogno ad occhi aperti, che però è una realtà che fatichiamo a vedere. Il signore ha molto di meglio da fare nella giornata e nella vita. Riprenderà l’aereo tra qualche ora, ma non ci lascia a mani vuote. Sono bastati dieci minuti insieme per consentirci di respirare un messaggio vibrante, appassionante, positivo che dovrebbe accompagnare la città e in modo particolare la classe dirigente, attuale e futura, affinché possa amare se stessa e pensare in grande per un futuro migliore.
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