Turismo a 5 stelle, in Italia vale oltre 9 miliardi di euro

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Oltre 12,8 milioni di pernottamenti nelle strutture di fascia alta

 

Turismo a 5 stelle. Secondo l’indagine di Demoskopika, in Italia vale oltre 9 miliardi di euro. Crescita doppia della domanda di ‘fascia alta’ negli ultimi 15 anni rispetto al totale degli esercizi alberghieri. Le presenze nelle strutture di fascia alta hanno sfiorato, inoltre, i 12,8 milioni di pernottamenti, con oltre 4,5 milioni di arrivi.

Turismo di lusso, vale oltre 9 miliardi di euro

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Secondo l’indagine di Demoskopika, il turismo di lusso in Italia vale oltre 9 miliardi di euro, con un’incidenza del 16,8%, sull’ammontare complessivo dell’offerta alberghiera del Belpaese, stimata in poco più di 54 miliardi di euro. È l’ammontare della spesa turistica diretta nel segmento alberghiero luxury stimato dall’Istituto di ricerca nel 2024, spesa registrata dagli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso.

Crescita doppia del turismo di lusso negli ultimi 15 anni rispetto al totale degli alberghi

Crescita doppia della domanda di ‘fascia alta’ negli ultimi 15 anni rispetto al totale degli esercizi alberghieri. Infatti, tra il 2008 e il 2024, il segmento del turismo di lusso ha registrato una crescita media sensibilmente superiore rispetto al comparto alberghiero nel suo complesso. In particolare, le presenze nelle strutture alberghiere sono aumentate mediamente del 5,2% annuo, mentre negli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso la crescita ha raggiunto il 9,2% annuo, quasi il doppio rispetto alla media del settore. Le presenze nelle strutture di fascia alta hanno sfiorato, inoltre, i 12,8 milioni di pernottamenti, con oltre 4,5 milioni di arrivi, confermando l’attrattività crescente dell’Italia per la clientela che spende di più.

Previsioni positive per il 2025

E le previsioni dei flussi turistici d’élite segnerebbero un incremento nel 2025: +2,0% per gli arrivi e +1,4% per le presenze rispetto all’anno precedente. Tradotto in numeri, circa 4,6 milioni di arrivi e poco più di 12,9 milioni di presenze. Queste stime, se confermate, rafforzerebbero il posizionamento del Paese come destinazione di riferimento per il turismo di lusso, evidenziando l’incremento della domanda per strutture ricettive di alta gamma e servizi esclusivi, elementi cruciali per la competitività del settore.

Le regioni in cima alla classifica

Sarebbero cinque i sistemi turistici a posizionarsi in cima all’ELITE Index (Exclusive Luxury & International Tourism Evaluation) ideato da Demoskopika che aggrega sette parametri in grado di misurare, seppur in chiave preliminare, sia la domanda di fascia alta sia l’offerta di qualità per regione: la quota di presenze turistiche complessive negli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso sul totale delle presenze negli esercizi alberghieri; la capacità di posti letto a 5 stelle e 5 stelle lusso rispetto all’intera offerta alberghiera; la spesa turistica media per presenza dei turisti che alloggiano negli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso; l’incidenza della spesa turistica luxury sul totale della spesa turistica stimata nell’offerta ricettiva alberghiera; la presenza di ristoranti di alta qualità per regione. E, ancora. Il tasso di occupazione lordo dell’offerta ricettiva di alta qualità (alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso) e la permanenza media dei turisti di “fascia alta”.

In particolare, a guadagnarsi un posto nel raggruppamento VIP Diamond, caratterizzato da un’offerta di lusso altamente consolidata e un’elevata attrattività per i big spender, i sistemi turistici di Lazio (109,1 punti), Campania (108,7 punti), Lombardia (105,7 punti), Sardegna (103,9 punti) e Veneto (102,9 punti). Più che significativa anche la performance delle destinazioni regionali incluse nel cluster Premium Gold, con un posizionamento solido nel mercato luxury, pur senza raggiungere l’eccellenza assoluta: Toscana (102,4 punti), Trentino Alto Adige (102,1 punti), Puglia (100,4 punti), Sicilia (99,2 punti) e Liguria (98,7 punti).

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Le posizioni delle altre regioni italiane

Sono cinque le realtà territoriali regionali con un buon potenziale nel turismo di lusso, ma con margini di sviluppo ancora significativi per rafforzare la competitività e per questo inserite nell’area Luxury Silver: Friuli Venezia Giulia (98,6 punti), Piemonte (98,0 punti), Basilicata (95,9 punti), Umbria (94,8 punti). A chiudere, infine, la classifica dei sistemi turistici locali sulla base della loro performance nel turismo di lusso, le rimanenti destinazioni regionali costituenti il nucleo Exclusive Bronze caratterizzato da un turismo di lusso in fase embrionale o che necessita di interventi strategici per rafforzare l’attrattività nel mercato premium: Calabria (94,0 punti), Abruzzo (93,9 punti), Molise (93,5 punti), Emilia-Romagna (93,5 punti) e Marche (93,4 punti).

I paesi big spender nel turismo in Italia

Lo studio di Demoskopika ha individuato gli 11 Paesi esteri big spender nel turismo in Italia, attraverso l’analisi integrata di tre indicatori: l’incidenza della spesa turistica di ciascun Paese sul totale della spesa estera, la spesa turistica media per presenza e l’incidenza delle presenze di ogni Paese sul totale del mercato estero. Anche in questo caso, l’analisi si è focalizzata sui turisti che soggiornano in strutture alberghiere, evidenziando così un segmento orientato al turismo di qualità. Gli 11 Paesi selezionati, che rappresentano oltre il 65% delle presenze negli esercizi alberghieri, costituiscono potenzialmente il nucleo dominante in termini di spesa complessiva e propensione al consumo nel mercato turistico di fascia alta.

Giro d’affari di 18 miliardi di euro da undici paesi big spender

Gli undici paesi big spender individuati dalla ricerca (Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Paesi Bassi, Canada, Australia, Giappone), che rappresentano oltre il 65% delle presenze negli esercizi alberghieri, avrebbero generato un giro d’affari, tra le varie componenti della spesa turistica, quantificabile in quasi 18 miliardi di euro.

Primati: Germania, Usa e Regno Unito nel medagliere del mercato big spender

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Entrando nel dettaglio dell’analisi, Demoskopika stima che il mercato dei big spender nel totale degli esercizi alberghieri avrebbe generato nel 2024 un giro d’affari, tra le varie componenti della spesa turistica diretta, quantificabile in quasi 18 miliardi di euro: Germania con 5.336 milioni di euro (29,8%), Stati Uniti con 4.058 milioni di euro (22,7%), Regno Unito con 1.724 milioni di euro (9,6%), Svizzera con 1.576 milioni di euro (8,8%), Francia con 1.528 milioni di euro (8,5%), Austria con 1.099 milioni di euro (6,1%). Seguono Spagna con 623 milioni di euro (3,5%), Paesi Bassi con 616 milioni di euro (3,4%), Canada con 532 milioni di euro (3,0%), Australia con 519 milioni di euro (2,9%) e, infine, Giappone con 290 milioni di euro (1,6%).

Raffaele Rio: “L’analisi ha evidenziato la solidità crescente del comparto luxury in Italia”

Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, dichiara: “Più formazione, più innovazione, più integrazione di filiera. Così l’Italia può consolidare la sua offerta di turismo di lusso”.  E ancora: “L’analisi ha evidenziato la solidità crescente del comparto luxury in Italia, contraddistinto da un’offerta ricettiva di alto livello e da una capacità di intercettare segmenti di mercato con elevata propensione alla spesa. Fra i fattori che hanno contribuito al rafforzamento del turismo a 5 stelle emergono l’attenzione alla qualità dei servizi, la valorizzazione delle destinazioni di pregio e la creazione di esperienze esclusive per la clientela. Per consolidare ulteriormente questa tendenza positiva occorre puntare su formazione specialistica, innovazione tecnologica e integrazione di filiera, coinvolgendo attori pubblici e privati in una strategia condivisa che generi maggiore competitività, riduca le inefficienze, consenta di sviluppare proposte di valore altamente personalizzate rafforzando la reputazione internazionale del nostro Paese come meta di lusso”.

Daniela Santanchè: “Il turismo di lusso non va criminalizzato, perché non è nostro nemico, ma un alleato”

Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, nel commentare i dati e le stime diffuse da Demoskopika, commenta: “Il turismo di lusso non va criminalizzato, perché non è nostro nemico, ma un alleato. Lo ribadiscono i dati presentati da Demoskopika: oltre 9 miliardi di euro di spesa diretta, circa 13 milioni di presenze e oltre 4,5 di arrivi nel 2024 e stime in ulteriore crescita per il 2025. Parliamo di un segmento importante per l’economia italiana e che spicca per le elevate competenze e professionalità, nonché per la capacità di incentivare il lavoro, generare meccanismi virtuosi che si riflettono positivamente sul territorio, contribuendo anche a sostenere le realtà più piccole e vulnerabili. La crescita della domanda nella fascia alta dimostra che l’Italia è in grado di attrarre un turismo di qualità, capace di portare benefici a tutta la filiera. In un contesto economico in continua evoluzione, è giusto offrire opportunità per tutte le tasche. Non dobbiamo discriminare nessuna offerta; ogni segmento del turismo ha un suo valore e un suo pubblico. Dobbiamo continuare a promuovere un’Italia che accoglie e valorizza tutte le forme di turismo, dal lusso all’accessibile, assicurando che ogni visitatore possa trovare la propria esperienza ideale”.

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